Questo il titolo del libro che ho ricevuto dall'amico Skender Hushi, questo il libro che oggi voglio presentarvi in un modo un po particolare.
Come?
E' presto detto, con l'introduzione al libro... scritta da me tempo fa!
E allora buona lettura, e i migliori successi a Skender!
"A volte capita, per caso, di conoscere qualcuno che ha i tuoi stessi interessi, a volte la vita passa senza che ciò accada...
Qualche tempo fa, su facebook, ho postato una foto rappresentante una tipica maschera della Sardegna, di Mamoiada per la precisione, una maschera conosciuta col nome di "Mamuthone". Skender ha commentato quella foto, facendomi notare che anche da loro vi erano delle maschere molto simili.
Così, per caso, è nata una amicizia e una collaborazione basata sulla comune passione per l'antico e sulla ricerca di un nuovo modo di leggere la storia antica.
Quanto ha influito la lingua Albanese sulle lingue oggigiorno in uso in Europa?
Quante parole, toponimi e nomi di persona riprendono vita e significato se interpretate con l'uso della antica lingua Albanese e dei suoi ancor più particolari dialetti?
Domande cui solo in parte si è data risposta.
Domande spesso ignorate dagli studiosi delle lingue europee ma che nel libro di Skender Hushi, "Antichi Nomi greco-romano-illirici nel mondo (e loro significato in Albanese)", trovano risposte e aprono nuovi interrogativi!
Leggendo le prime pagine mi sono imbattuto in curiosità che meritano di essere approfondite e studiate. Per fare un esempio per tutti, la parola "Egiziano", E-giz-ian, e-gjis-jane, secondo Skender assume il significato di: “sono parte della nostra famiglia“.
Se si pensa a quali siano stati i rapporti tra gli Egizi antichi e tutti i popoli del mediterraneo, che si recavano in Egitto per studiare e apprendere i misteri delle antichità, ciò assume un particolare significato.
Così, pagina dopo pagina, mi sono reso conto di quale enorme patrimonio linguistico sia ancora esistente a pochi chilometri da noi italiani, dall'altra parte dell'Adriatico... in Albania.
Nomi di persona trovano finalmente un senso a riprova della antichità della lingua Albanese che, secondo Skender, è ciò che resta di una lingua molto antica, la lingua di un popolo scomparso da tempo ma presente nelle leggende e nei dialoghi più interessanti e misteriosi di Platone, il Timeo e il Crizia: la lingua del popolo di Atlantide.
Che dire ancora?
In bocca al lupo Skender, a te e al tuo popolo e alla tua lingua, così particolare e così antica... e chissà se, un giorno, anche io riuscirò a capirla e apprezzarla."
Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO
Ringrazio anche una volta signor Alessandro Rugolo per aiuto che mi ha dato durante mio lavoro con questo libro, che con sua pazienza mi ha aiutato corregere magior parte di libro. Auguro tanto suksesi anche a signor Alesandro!
RispondiEliminaS. Hushi Ju thot:Jam i gezu. Jeni te mar e te mir.Kjo parathanie ne kri isht vendos.