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lunedì 28 febbraio 2011

Ammiano Marcellino: la magia dei Caldei

Ancora una curiosità dalle Storie di Ammiano, un libro che non può mancare nella biblioteca.
Storie, XXIII.6.32 
"In queste regioni si trovano i fertili campi dei Magi, sulla cui dottrina e sui cui studi, dato che si presenta l'occasione, converrà parlare brevemente. Platone, autorevolissimo autore di insigni teorie, insegna, adoperando un termine mistico, che la magia è la "άγιστεια" (rito sacro), cioè il culto più puro degli dei. Alla sua conoscenza in epoca antichissima diedero un ampio contributo, derivato dalla dottrina arcana dei Caldei il Battriano Zoroastro, e, dopo di lui, Istastpe, re sapientissimo e padre di Dario. Zoroastro, penetrato coraggiosamente nelle regioni sconosciute dell'India settentrionale, giunse in una zona solitaria e boscosa, sui cui silenzi tranquilli dominano gli ingegni altissimi dei Bramini. Dal loro insegnamento apprese, in quanto poté intendere, le leggi del movimento del mondo e delle stelle e puri riti religiosi. Delle dottrine studiate alcune trasmise alle menti dei Magi ed essi le trasmettono di generazione in generazione alle età posteriori assieme alle teorie sulla divinazione. Da quell'epoca, per molti secoli, sino ai nostri tempi, un gran numero di persone, discendenti da una sola stirpe, si dedica al culto degli dei. Dicono anche di custodire in focolari eterni anche il fuoco caduto dal cielo, di cui una piccolissima parte, come un buon auspicio, affermano che precedesse una volta i re d'Asia".

Quante cose interessanti... 
forse la più interessante è proprio "la conoscenza delle leggi del movimento del mondo e delle stelle", arrivata dall'India tramite Zoroastro. Quando accadde tutto ciò?
Mi sono già imbattuto nelle conoscenze Indiane e i tempi da loro indicati sono grandissimi... cosa c'è di vero?

Chi può dirlo... 

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

mercoledì 16 febbraio 2011

Ammiano Marcellino: curiosità su Seleucia

Cari amici,
oggi voglio condividere con voi una curiosità tratta da "Storie" di Ammiano, cap. XXIII.6.23.
Ammiano in questo passo parla delle più antiche città dell'Assiria: Babilonia, Ctesifonte e Seleucia. Ciò che mi interessa riguarda Seleucia.
"Seleucia, opera ambiziosa di Seleuco Nicatore [..] quando questa città fu espugnata dai generali di Vero Cesare, fu tolta dalla sua sede un'immagine di Apollo Comeo, che fu portata a Roma dove i sacerdoti degli dei la collocarono nel tempio di Apollo Palatino. Si narra poi che dopo il rapimento di questa statua, allorché fu data alle fiamme la città, i soldati, rovistando nel tempio, si imbatterono in un foro angusto; apertolo nella speranza di trovarvi qualche oggetto prezioso, da un recesso, che era stato chiuso con formule magiche dai Caldei, balzò fuori una pestilenza primordiale che, formata da violente ed insanabili malattie, all'epoca dello stesso Vero e di Marco Antonio, contaminò con contagi e morti tutto l'Impero, dai confini della Persia fino al Reno e alle Gallie.

Curioso... non pensate?

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO