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domenica 11 gennaio 2009

La costituzione degli Ateniesi e la corruzione dei giudici

Aristotele, la costituzione degli Ateniesi.
Ecco che ancora una volta mi ritrovo immerso nelle mie letture... e come sempre accade, il presente non é poi tanto diverso dal passato.
Oggi non si sente parlare d'altro che di giustizia, corruzione, riforma della magistratura, modifica della costituzione... ma in passato era poi tanto diverso?
Secondo Aristotele no.
Siamo ad Atene, nel 432 a.C., e sta scoppiando la guerra del Peloponneso descrittaci magistralmente da Tucidide. Pericle é a capo del partito popolare, fu il primo a istituire, tra le altre cose, i compensi per i tribunali, forse solo per rivaleggiare con Cimone, ricco cittadino, in notorietà!

Ma basta premessa, sentiamo Aristotele cosa ha da dirci:

"Pericle [..] propose di distribuire al popolo gli averi dello stato, dato che non ne aveva di propri, e istituì un rimborso per i giudici; per questo motivo alcuni lo accusano che le cose andarono peggio, poiché si sottoponevano al sorteggio con maggior zelo più cittadini a caso che uomini onesti. E dopo questi avvenimenti cominciò anche la corruzione dei giudici, come dimostrò per primo Anito dopo la sua strategia esercitata a Pilo. Accusato infatti da alcuni di aver consegnato ai nemici pilo, corruppe il tribunale e fu assolto".

E si, caro Aristotele, noi italiani ti capiamo...

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO