Fedone - Socrate, Simmia e la Terra vista dall'alto, così recita il titolo di un mio precedente intervento, legato alla lettura del libro "Il mulino di Amleto". Allora dissi che sarei tornato sull'argomento quando avessi letto il testo originale di Platone, Fedone, ebbene, ora l'ho fatto e dunque come promesso, eccomi qua!
Di cosa potrei parlarvi se non di conoscenze andate perdute e che di tanto in tanto riemergono in passi oscuri e, talvolta, non capiti o male interpretati?
O, più modestamente, della mia personale interpretazione di un testo letto e riletto purtroppo non nella lingua originale ma in italiano...
La premessa è per dire, "Non vi fidate di me e delle mie parole perché potrei sbagliare, visto che so veramente poco, ma in compenso, sono molto confuso!"
E' dunque arrivato il momento di dichiarare l'oggetto del contendere...
Cos'è il Tartaro di cui Omero e altri antichi Poeti ci hanno parlato?
Per Socrate e Platone la Terra è cava...
"all'interno di essa, ci sono tutto intorno, in relazione alle sue cavità, molte regioni, alcune più profonde e più aperte di quella in cui abitiamo noi, altre più profonde ma che hanno apertura minore di questa nostra, e ce ne sono di quelle che hanno minore profondità della regione di qui, ma più aperte. Ora, sotto terra, tutte queste regioni, dicono, sono perforate in molti punti da condotti, dove più stretti dove più larghi, che portano dall'una all'altra, ed hanno quindi vie di comunicazione per dove scorre molta acqua da una regione all'altra come in grandi vasi; e sotto terra ci sono smisurate masse di fiumi perenni di acque calde e fredde; e gran quantità di fuoco e grandi fiumi di fuoco, e molti fiumi di fango liquido, ora più puro ora più melmoso, come in Sicilia quei fiumi di fango che scorrono davanti la lava e la lava stessa; e di questi fiumi invero si riempie anche ogni regione secondo che in ciascuna regione venga a trovarsi ogni volta la corrente."
Se si legge con attenzione e si tiene presente ciò che Platone ci ha già detto in altri testi, il Timeo per esempio, si capisce subito che dove si parla di fiumi d'acqua si intende più genericamente fiumi di sostanze liquide e in particolare della lava. Platone ci sta dunque descrivendo l'interno della terra come solo oggi noi sappiamo com'è...
Ma come è possibile?
Da dove arrivavano le conoscenze dell'interno della Terra?
Ma non è finita...
"E tutte queste acque, si dice, le mette in movimento, una specie di oscillazione che è nella terra. Ora, questa oscillazione si verifica a causa di una condizione naturale che è la seguente. Tra le voragini della terra ce n'è una che oltre ad essere la più grande, anche attraversa la terra da una parte all'altra tutta quanta, ed è quella voragine di cui ha parlato Omero, quando dice:
Movimenti del nucleo terreste... oscillazioni...
Ecco dunque anche la spiegazione delle eruzioni vulcaniche...
E ripeto la domanda... da dove gli arrivavano queste conoscenze?
Chissà... in ogni caso continuando a leggere le opere di Platone conto di trovare qualcosa e se così sarà vi farò sapere...
Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO