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martedì 28 novembre 2023

Giulia e i Marziani

- Mamma, papà, dovete sapere che Gionzo è quasi arrivato su Marte! Ho deciso: da grande voglio fare l'estronauta! Giulia urlò questa  frase mentre ancora apriva la porta della casa del nonno. Il papà e la mamma si guardarono in faccia e sorrisero in direzione del nonno, aspettandosi qualche spiegazione. 

- State tranquilli - Disse il nonno leggendo un pò di preoccupazione nei loro sguardi - Giulia, Luigi e io stiamo seguendo il nostro amico Gionzo nell'esplorazione di Marte. Dovete sapere che Gionzo ha deciso di esplorare il Sistema Solare e noi lo stiamo aiutando dalla nostra base sulla Terra - e così dicendo indicò con un ampio gesto della mano il suo salotto.

- Complimenti, mi raccomando fate attenzione - disse la mamma di Giulia strizzando l'occhio al padre - Visto che voi siete occupatissimi e data l'ora, noi ci occupiamo di preparare la cena. Luigi, naturalmente sarai nostro ospite. E senza attendere risposta, si diresse verso la cucina per preparare qualcosa per cena, seguita dal marito che portava le buste della spesa.

- Nonno, nonno, mi parli di Marte? Disse Giulia con i suoi occhioni imploranti. Quando voleva sapeva essere un angioletto.

- Certo, anzi facciamo così, sarà Luigi a parlarci di Marte e dei suoi abitanti... ti va Luigi?

- Assolutamente si. Lo faccio con molto piacere. E senza attendere oltre cominciò a descrivere dettagliatamente e un pò fantasiosamente il pianeta Rosso.

- Cara Giulia, devi sapere che il pianeta Rosso è conosciuto sin dall'alba dei tempi come un pianeta terribile, pieno di pericoli e difficile da abitare. Questo è il motivo per cui Marte è anche il nome che veniva utilizzato dagli antichi per riferirsi al dio della guerra... 

Mentre parlava, Luigi cercava di interpretare gli sguardi di Giulia. Era sempre interessata, attenta a tutto, qualche volta spaventata, rumorosa. Giulia era decisamente una bambina molto intelligente e curiosa e molto probabilmente da grande avrebbe cercato in tutti i modi di fare l'astronauta tanta era la passione con cui ascoltava le sue parole.

- ... ma oggi non è più così pericoloso, fortunatamente per Gionzo. Devi sapere che su Marte c'è più freddo che sulla Terra. Questo perchè il pianeta si trova più lontano dal Sole e i suoi raggi non riescono a riscaldarlo bene.

- Luigi - interruppe Giulia - con tutto quel freddo Gionzo rischia di prendersi un raffreddore? E senza attendere corse all'ingresso a prendere la sua sciarpetta di lana - Nonno, possiamo mandarla a Gionzo? Sono certa che gli servirà

- Stai tranquilla Giulia, sulla navetta di Gionzo il riscaldamento funziona benissimo, e poi anche lui ha la sciarpa. Disse il nonno con sollecitudine.

- Allora va bene, speriamo che nessun Accher attacchi il riscaldamento della navetta di Gionzo. Disse Giulia, che anche se non aveva capito molto di hacker e cyberspace, aveva chiaro che si trattava di un pericolo sempre presente.

- Stavamo dicendo - interruppe Luigi - che il pianeta Marte è più lontano dal Sole rispetto alla Terra e che fa freddo. I suoi abitanti, si dice, sono degli omini verdi, piccoli ma molto industriosi, capaci di costruire delle bellissime navicelle spaziali con le quali vanno in giro per la Galassia, li chiamano marziani...

- Nonno, nonno, cos'è una Galassia? E perchè gli abitanti di Marte sono verdi se il pianeta é rosso?

- La cena è pronta... - intervenne prontamente la mamma di Giulia - Tutti a tavola. Oggi spaghetti con broccoletti spaziali e pomodorini marziani...

E così il nonno passò un'altra piacevole serata, in compagnia di Giulia, la sua nipotina preferita, di Gionzo l'estronauta e del suo amico Luigi.

Durante la cena tennero la TV spenta e parlarono di tante cose. Dell'esplorazione del Sistema Solare, delle galassie, dei marziani, della scuola e della coltivazione dei broccoletti, quelli veri però!

Alessandro Rugolo

domenica 19 gennaio 2020

Giulia va in biblioteca...

Il nonno aveva insistito perché il telescopio (lungo occhio, come lo chiamava Giulia), restasse a casa sua, almeno fino a quando non avesse spiegato a Giulia il suo funzionamento e i rischi nell'utilizzarlo in modo sbagliato. Giulia aveva protestato un po', ma aveva subito capito che sarebbe stato un modo per andare a trovare il nonno ancora più frequentemente di come già faceva. Inoltre in questo modo il nonno, che aveva molto tempo perché non doveva andare a scuola, poteva controllare da vicino quello che accadeva a Gionzo così lei si sentiva più tranquilla.
Lungo Occhio era dunque diventato parte integrante dell'arredamento della casa del nonno. Nella parete, affianco alla finestra, avevano appeso assieme una mappa delle stelle e la carta da regalo in cui si vedevano tutti i pianeti. Il nonno aveva poi sistemato un tavolino basso con una sediolina per Giulia e sul tavolino aveva trovato posto un blocco da disegno, un pacco di pennarelli, una matita con la gomma incorporata e il vecchio pupazzo di Gionzo.
Giulia era rimasta affascinata, adesso aveva un suo punto d'osservazione che era anche il suo posto di lavoro, una scrivania come quella dove lavorava il suo papà. Cominciava a sentirsi grande e la cosa le faceva piacere, voleva dire che a breve, forse, sarebbe diventata estronauta...
Quella mattina non c'era scuola, era successo qualcosa nella mensa, non aveva capito bene cosa, ma doveva essere grave perché la mamma e il papà ne avevano parlato molto insistentemente la sera prima a tavola, ma a lei interessava solo sapere che, come tutte le volte che non c'era scuola, avrebbe potuto passare tutto il giorno con il suo amatissimo nonno. Per cui, senza aspettare che la mamma le dicesse cosa fare, appena alzata aveva preparato diligentemente il suo zainetto, mettendo dentro tutto quello che poteva servirle per la giornata. 
Lo zainetto era piccolo e ci stava appena il nuovo pupazzo di Gionzo ma Giulia era riuscita ad infilarci anche degli altri oggetti, tra cui due ghiande raccolte il giorno prima in giardino e un maglioncino di lana che le piaceva tanto, anche se sapeva che non lo avrebbe utilizzato perché si era in primavera inoltrata e le giornate erano già tiepide.
Mentre ancora faceva colazione arrivò il nonno per potarla con sé. I genitori di Giulia lavoravano tutto il giorno e sarebbero usciti di li a pochi minuti, per essere inghiottiti dal tran-tran quotidiano del lavoro...
- Buon giorno piccola - disse il nonno baciandola sui capelli dai riccioli d'oro - come va oggi? Sei pronta per una nuova avventura?
- Certo che si. Sono prontissimissima… e cosi dicendo alzò le braccia verso il nonno quasi rovesciando la tazza di caffellatte (di caffè non ce n'era naturalmente, lei era ancora piccola, al suo posto la mamma aggiungeva un cucchiaio di Nesquik che lo rendeva più saporito!).
- Bene, allora finisci la colazione che si parte!
Naturalmente non c'era alcun bisogno di ripeterlo perché Giulia già beveva l'ultimo sorso, senza troppa attenzione, col risultato di alzarsi da tavola con degli splendidi baffetti di schiuma sulle labbra...
- Oggi andiamo a prendere un libro in biblioteca…
- Ma nonno, dobbiamo proprio? Io pensavo che potremmo usare il lungo occhio
- Telescopio, Giulia… si chiama telescopio...
- Si nonno, il teleschioppo volevo dire… per vedere le stelle.
- Ma Giulia, guarda il cielo - disse il nonno indicando col dito un punto in alto nel cielo in cui non c'era proprio niente.
- Non vedo niente nonno…
- Appunto, è troppo presto per vedere le stelle. Adesso loro dormono, dato che stanno fuori tutta la notte (e mentre lo diceva ridacchiava come faceva sempre quando scherzava).
- Ma no nonno, le stelle sono sempre lassù, ma c'è troppa luce del Sole e quindi non le possiamo vedere, disse Giulia con la sua voce più seria che riusciva ad avere quando era con il nonno!
- Ieri abbiamo visto un documentario di Piero Angela alla Tv e hanno parlato proprio delle stelle, del Sole e anche di Alfacentaria… - aggiunse Giulia con soddisfazione.
- Brava, allora sai già tutto. Ed io che pensavo di andare in biblioteca a prendere proprio un libro che parla dei pianeti e delle stelle. Visto che sai già tutto andiamo al parco a giocare con gli scoiattoli...
- Non se ne parla popio! - disse Giulia con i pugni sui fianchi, pronta a combattere. - Andiamo in brinbrioteca a prendere un libro. Non so tutto ancora, chissà quante cose ci sono che non conosco… e per diventare estronauta dovrò studiare tantissimo. L'ha detto ieri Piero Angela...
- Ok, allora andiamo in biblioteca. - e detto ciò si incamminarono verso la vicina biblioteca. Il bibliotecario era un amico del nonno e li aiutò a trovare qualche libro adatto alla bisogna guidandoli attraverso gli scaffali pieni di libri.
Giulia si guardava attorno affascinata. Non era la prima volta che veniva in biblioteca col nonno ma adesso cominciava a capire il valore dei libri. In ogni libro infatti si nascondevano, dietro i simboli della scrittura (che lei cominciava a decifrare) tantissime storie interessanti e a lei sconosciute… ma soprattutto era interessata a tutto ciò che avrebbe potuto aiutarla a diventare estronauta.
Si fermarono  di fronte ad uno scaffale pieno di libri illustrati sull'universo e il nonno si mise a parlare con l'amico bibliotecario cercando di capire quale libro fosse più adatto allo scopo. Serviva un libro con tante belle foto a colori ma anche con un minimo di spiegazioni scritte in modo semplice.
Dopo averne sfogliato diversi finalmente si misero d'accordo su due volumi di grande formato...
- Allora buona giornata a te e alla tua piccola estronauta - disse il bibliotecario stringendogli la mano - e buono studio. Comunque segui il mio consiglio, inizia dall'inizio, ovvero dal Sole…. e con queste parole si salutarono.
- Nonno nonno, possiamo cominciare dal Sole? Io penso che sia molto importante cominciare dal Sole ed oggi c'è proprio un bel Sole grande e possiamo guardarlo con il lun... teleschioppo, non è vero?
- Si, penso che si possa iniziare proprio dal Sole, ma prima ci serva una lente particolare che dobbiamo andare a comprare. Ma facciamo subito, vedrai… così, invece che rientrare a casa nonno e nipotina si diressero verso il negozio di ottica del loro paese, alla ricerca di una lente per guardare il Sole...

Alessandro Rugolo

domenica 12 gennaio 2020

Giulia, Gionzo e il lungo occhio.

Quella sera Giulia era molto soddisfatta. Il nonno le aveva portato due regali. Il primo l'aveva scartato poco prima di cena. Si trattava di un bellissimo pupazzo di Gionzo.
Era un pupazzo di lana, morbido e profumato, bellissimo!
Giulia era seduta a tavola ma non vedeva l'ora di potersi alzare per scartare il secondo regalo. Il nonno aveva detto che si trattava di due regali di natale da parte di Gionzo ma lei sapeva bene che non era vero. Ormai era cresciuta e non era così facile ingannarla! Dove stava Gionzo, sulla sua navicella diretto verso Marte non c'era l'Ufficio Postale… Ma adesso il suo problema consisteva nel riuscire a convincere la mamma che poteva alzarsi per andare ad aprire il secondo regalo, il pacco più grande che stava poggiato sulla poltrona in pelle vicino al camino.
Chissà cosa conteneva!
Dal suo posto a tavola poteva vederlo. Si trattava di una scatola grande, un po' allungata, avvolta con la stessa carta con il disegno dei pianeti utilizzata per il suo nuovo pupazzo.
Non poteva trattarsi del telelunofono che aspettava con ansia, il pacco era troppo grande.
Ma allora di che cosa si trattava? Giulia non aveva idea… ma doveva essere qualcosa di fantastico.
- Mamma, posso alzarmi? Vorrei aprire il regalo assieme al nonno, prima di andare a letto… Giulia aveva pensato che forse la cosa più semplice era domandare il permesso. Si vede che stava crescendo. Fino a qualche mese prima avrebbe semplicemente provato ad allontanarsi e la mamma o il papà l'avrebbero costretta a stare seduta. Questa era la prima volta che chiedeva il permesso.
- Giulia, hai finito di mangiare?
- Si mamma... Rispose prontamente.
- Ed il nonno? Hai chiesto al nonno se ha finito di mangiare? Disse la mamma con tono di rimprovero...
- Si cara - rispose il nonno poggiando la forchetta - oggi non ho molta fame. Per cui, se per voi va bene, io e Giulia ci spostiamo vicino al camino per aprire il regalo.
- Certamente, potete alzarvi allora, ma consideratela un'eccezione. Disse con tono serio il papà di Giulia che fino a quel momento era stato in silenzio, e mentre parlava faceva l'occhiolino alla moglie per chiederle di lasciarli fare… per una volta le regole si possono anche violare.
- Siiii, urlò Giulia, che non credeva alle sue orecchie. Qualche istante le fu sufficiente per portarsi sopra il pacco e armeggiare, questa volta senza troppa attenzione nei confronti della carta, per aprirlo. Le ci volle però l'aiuto del nonno per estrarre una grossa scatola azzurra, sulla quale era impressa l'immagine di un piccolo telescopio, strumento che Giulia non conosceva.
- Nonno, nonno, che cos'è questo apparecchio? Disse Giulia col suo solito tono di voce - non ho mai visto una cosa del genere.
- Questo si chiama telescopio, nipotina mia, è uno strumento che serve per guardare il cielo. Le stelle, i pianeti, la Luna, Marte… e magari, se siamo fortunati, anche la piccola navicella di Gionzo!
Giulia era incredula. Gli occhi spalancati e la bocca aperta… per la prima volta nella sua vita di bambina non trovava il fiato per parlare, e per lei non era normale. L'emozione all'idea di poter vedere il suo amico Gionzo, anche se non capiva bene come fosse possibile, la costringeva ad un silenzio irreale. Poi, pian piano, la gioia prese il posto dello stupore e senza alcun preavviso finalmente riuscì a parlare… anzi, ad urlare.
E mentre urlava saltò in braccio al nonno pregandolo di spiegarle tutto di quel magico strumento che seppure aveva un nome cosi strano, e che aveva già dimenticato a favore del più semplice "Lungo Occhio", preannunciava delle splendide novità.
- Nonno, nonno, dai, fammi vedere come funziona questo lungo occhio… andiamo a vedere il nostro amico Gionzo… e mentre parlava lo tirava per i pantaloni verso la finestra.
- Un attimo piccola mia - disse il nonno - lasciami montare il cavalletto, due minuti e siamo pronti.
Giulia non stava più nella pelle e il resto della serata non stacco gli occhi dall'oculare per neanche un istante ed ogni cosa che guardava nel cielo era una concerto di "ho...", "siii…", "bellissimo..."
Guardarono prima di tutto la Luna, poi riuscirono a trovare Marte, quasi per miracolo (a causa della troppa luce non era facile vedere i pianeti). Giulia si sentiva molto più vicina al suo amico Gionzo e al Camaleone, che sapeva perduti lassù, in viaggio verso Marte.
Poi, una stella più luminosa di altre apparve nell'obiettivo...
- Vedi questa stella più luminosa? - Disse il nonno con una voce che sembrava preannunciare qualcosa di importante - Quella si chiama Alfa Centauri ed è la stella più vicina al Sole. Guarda che bella...
Giulia guardava affascinata. Quella sera le si era aperto un mondo, anzi, un Universo, di cui non aveva mai avuto veramente idea… Questo era un mondo tutto nuovo, enorme, da esplorare, magari assieme al suo amico Gionzo. Per la prima volta qualcosa le aveva fatto pensare che forse da grande avrebbe voluto esplorare il cielo… come faceva il suo amico Gionzo, su una navicella tutta sua. Anche lei, la piccola Giulia, voleva diventare una estronauta...

Alessandro Rugolo

sabato 28 dicembre 2019

Natale con l'estronauta

- Ciao Giulia, sono io…
Disse Gionzo e, senza attendere che lei rispondesse al telelunofono, aggiunse:
- Buon Natale mia carissima piccola amica! Tanti cari auguri dallo spazio!
Giulia era restata in silenzio, attendendo trepidante che Gionzo le lasciasse lo spazio per parlare. Cercando di capire, dalla voce del suo amico, come stava.
Da quando Gionzo si era perduto nel Cibbospazio (come lei lo chiamava) Giulia era sempre preoccupata.
Quest'anno neanche il Natale era riuscita a risollevarla al punto che si era dimenticata di scrivere, con l'aiuto del nonno, la letterina a Babbo Natale. Eppure avrebbe voluto chiedergli tante cose: un nuovo pupazzo di Gionzo l'estronauta e del suo amico Camaleone per prima cosa, oppure l'ultimo modello di telelunofono, quello con le antennine verdi, o ancora un bel gattino piccolino da coccolare e con cui vivere tante avventure nel giardino di casa.
- Ciao Gionzo!!! Urlò Giulia al telefono (volevo dire telelunofono naturalmente!). Come stai? Sei riuscito a risolvere i problemi col nuovo Antivrus?!? Qui siamo tutti preoccupati per te… Quando arrivi? Noi stiamo già preparando la festa per Natale e il nonno mi ha pomesso che tu sei il nostro ospite. Dimmi di si, ti prego, dimmi di si… - e Giulia avrebbe continuato così per chissà quanto tempo se Gionzo non l'avesse interrotta con la sua voce lontana.
- Cara piccola amica mia - cominciò Gionzo, e dal tono triste non lasciava dubbi - mi dispiace ma è impossibile. Giulia accettò quelle parole come se Gionzo avesse detto che stava morendo. Divenne pallida, si fermò di colpo e per un istante il telelunofono del nonno rischiò seriamente di finire in terra (e rompersi, cosa che era già accaduta diverse volte) ma questa volta Giulia si riprese subito e senza perdersi d'animo cominciò ad incoraggiare il suo amico estronauta.
- Gionzo, ma hai indossato il casco potenziante? Sai che con quello riuscirai a risolvere tutti i problemi che hai con il Accher!!!  Fancesco ti sta aiutando vero? Cosa posso fare per te? Io adesso mi metto il casco potenziante, magari così ti posso aiutare di più. - e mentre parlava si agitava alla ricerca di una soluzione ad un problema che non capiva - Nonno, devi aiutare Gionzo, altrimenti non può venire da noi per Natale...
- Giulia calmati - disse Gionzo con voce calma ma sicura - non devi preoccuparti, vedrai che riuscirò a risolvere. Ci vorrà un po più tempo di quanto pensassi ma grazie a Francesco riuscirò a risolvere tutti i problemi. Però al momento il computer di bordo della mia navicella non mi vuole più dar retta. La navicella infatti si sta dirigendo invece che verso la Terra verso il pianeta rosso...
- Gionzo, è terribile… - disse Giulia - un pianeta rosso… è pericoloso? Chi può averlo colorato così? Dove si trova questo pianeta rosso? E' molto lontano da casa? - ed ancora una volta non avrebbe più smesso di fare domande.
- Nonno, dimmi, cos'è questo pianeta rosso?
- Piccola mia, il pianeta rosso è il pianeta più vicino alla Terra, il suo nome e Marte e viene chiamato pianeta rosso perché il suo colore sembra essere il rosso quando lo si guarda con il telescopio dalla Terra. Devi sapere che Marte è un pianeta poco più piccolo della Terra che a causa della sua distanza dal Sole è molto più freddo… ma sono sicuro che se invece che fare domande provi ad ascoltare Gionzo, lui potrà spiegarti tante cose interessanti.
Come faceva sempre in questi casi, Giulia lasciò cadere il telefono (che finì sulla poltrona!) e portò le mani alla bocca per costringersi a stare zitta.
In questo modo, dopo aver raccolto nuovamente il telefono indenne, chiese a Gionzo di spiegarle qualcosa su Marte, il pianeta rosso.
- Cara Giulia - cominciò Gionzo con la sua voce rassicurante, devi sapere che la Terra non è l'unico pianeta del Sistema Solare. Tutti i pianeti si muovono attorno ad una grande stella che si chiama Sole, una stella molto grande che ci riscalda con i suoi raggi e permette a tutti gli esseri viventi sulla Terra di crescere e svilupparsi grazie proprio al suo calore. Poi c'è un piccolo pianeta, che si chiama Mercurio, talmente vicino al sole che si dice che i suoi abitanti, se ce ne fossero (perché non ne sono ancora stati trovati!), sarebbero come tanti bei polli arrosto ben rosolati, probabilmente anche troppo rosolati...
- Ma i polli arrosto non possono vivere su Meccurio… - disse Giulia ridacchiando sotto sotto… - semmai vivono nella rosticceria che c'è qui vicino a casa del nonno...
- Poi, un poco più lontano dal Sole, si trova il secondo pianeta, Venere, un bel pianeta anch'esso calduccio però. Grande quasi come la Terra, Venere è un bel pianeta che un giorno o l'altro vorrei andare a visitare.
- Il terzo pianeta del sistema solare è la Terra, il più bel pianeta di tutti, che tu conosci un pochino ma che dovresti vedere quanto è bello visto da quassù. Sembra un palloncino colorato di blu splendente!
- Dopo la Terra c'è Marte, il quarto pianeta del sistema solare...
- Ma Gionzo, - lo interruppe Giulia con voce preoccupata - ti sei dimenticato la Luna, la Luna è vicina alla Terra ...
- No piccola mia, la nostra cara Luna, che tu conosci bene grazie a tutti i racconti delle mie esplorazioni, non è un pianeta, ma un satellite della Terra. Forse un tempo anche la Luna era un pianeta del Sistema Solare ma oggi è un satellite della Terra e niente più…
- Dicevo dunque che dopo la Terra viene Marte, chiamato il pianeta rosso per il suo colore. Gli astronomi pensano che il suo colore sia dovuto alle polveri che si trovano nell'atmosfera, ma io penso piuttosto che si possa trattare di qualche fenomeno misterioso, magari dovuto ai suoi abitanti, i Marziani (anche di questi non ne sono mai stati trovati ma se ne è sempre parlato come di omini verdi!). Ma di Marte ne parleremo ancora dato che sono diretto proprio li e probabilmente tra qualche settimana sarò in vista del pianeta.
- Dopo Marte - aggiunse Gionzo senza lasciare il tempo a Giulia di interromperlo - si trova un grande pianeta che si chiama Giove. Giove è il quinto pianeta del Sistema Solare ed è il più grande di tutti. E' molto bello a vedersi, ed è conosciuto come un gigante gassoso. Diciamo pure che è un po un pallone gonfiato!
E mentre Gionzo proseguiva nella descrizione del sistema solare, i pensieri della piccola Giulia la portavano a spasso per il Sistema Solare come lei lo immaginava, uno spazio nero popolato da palloncini di tanti colori e di dimensioni diverse, in cui la navicella di Gionzo non era altro che un puntino luminoso che scompariva nello spazio… dei tre pianeti restanti non sentì altro che i nomi, Saturno, Urano, Nettuno...
Per lei era troppo per una sola giornata, così, senza dire una parola, scese dalla poltrona e avvicinatasi alla finestra del salotto, salì sulla sedia per guardar fuori. Si era fatta notte, il cielo era sereno e senza luna, tanti puntini luminosi, alcuni più grandi e altri più piccoli brillavano in lontananza.
Lassù c'era il suo amico Gionzo con il Camaleone, che si dirigeva verso il pianeta rosso per iniziare tante nuove avventure...

Alessandro Rugolo