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venerdì 22 marzo 2013

Le origini di Omero secondo Eliodoro

Eliodoro di Emesa, scrittore greco del ii o IV secolo d. C. autore di un "romanzo" storico dal titolo "Le Etiopiche" in cui racconta la storia d'amore tra due giovani, Cariclea figlia del re d'Etiopia e Teagene.
Come al solito mi piace evidenziare alcune informazioni particolari che potrebbero risultare d'interesse per i curiosi.

"Omero, mio caro, potrà essere chiamato da ciascuno a suo piacere e ogni città potrà ben dirsi la patria di questo saggio, ma in realtà egli era del nostro paese, egiziano, e la sua città era Tebe "dalle cento porte", come la chiama lui stesso".

A raccontare la storia di Omero e delle sue origini è Calasiri, un egiziano, che spiega il fatto a Cnemone.

"Suo padre presunto era un sacerdote, ma in realtà egli era figlio di Ermes, di cui il padre putativo era sacerdote. Infatti mentre un giorno la moglie di costui celebrava una festa tradizionale e si trovava a dormire nel tempio, il dio si unì a lei e generò Omero, che portava un segno di questa unione promiscua: fin dalla nascita ebbe una coscia coperta da peli assai lunghi. Da ciò derivò il nome che gli diedero in grecia, dove trascorse la maggior parte della sua vita errabonda, cantando i suoi poemi. Lui non svelò mai il proprio nome e non nominò mai ne la sua città ne la sua stirpe e nel dargli un nome prevalsero quelli che erano a conoscenza di questo suo difetto fisico."

Interessante non pensate?
Sembra che solo Eliodoro riporti questa versione sulle origini di Omero.

Come al solito, se dovessi trovare altre cose interessanti ve lo farò sapere, e già vi dico che di cose interessanti ve ne sono!

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

giovedì 5 marzo 2009

Iliade e Odissea...

Due delle più belle opere che abbia mai letto...
I poemi attribuiti ad Omero, la guerra di Troia e il ritorno travagliato degli eroi alle loro case, alle loro mogli...
Chi non ha letto almeno qualche frase durante i propri studi?
Io ho letto le due opere, durante i miei studi personali, anni dopo aver terminato gli studi... così le ho lette con interesse e stupore e curiosità... niente noia o compiti da fare obbligatoriamente!
Ma da allora, quella prima volta, Iliade ed Odissea mi seguono nei miei spostamenti e di tanto in tanto riapro i due volumi e rileggo qualche frase che mi ha colpito... fantastico, immagino... ricollego fatti, eventi e storie dei personaggi...
Così quando, durante la lettura di "The Cronology of ancient kingdoms amended" di Isaac Newton, ho avuto la fortuna di imbattermi su una frase che tirava in ballo il grande Poeta, l'ho letta e riletta diverse volte...
La voglio condividere con voi:
"Now Polydectes King of Sparta, being slain before the birth of his son Charillus or Charilaus, left the Kingdom to Lycurgus his brother; and Lycurgus, upon the birth of Charillus, became tutor to the child; and after about eight months travelled into Crete and Asia, till the child grew up, and brought back with him the poems of Homer; and soon after published his laws, suppose upon the 22d or 23d Olympiad..."
Perdonate ora la mia traduzione approssimativa ma non sono molto bravo in inglese:
"Polydectes, Re di Sparta, assassinato prima della nascita del figlio Charillus o Charilaus, lasciò il regno a suo fratello Licurgo. Licurgo, alla nascita di Charillus divenne tutor del ragazzo; dopo otto mesi si mise in viaggio per Creta e l'Asia e quando il ragazzo crebbe, portò indietro con se i poemi di Omero. Poco tempo dopo pubblicò le sue leggi, ciò avvenne tra la 22 e la 23esima olimpiade..."
Cosa significa?
Cosa significa "portò indietro con se i poemi di Omero?"
Dove li prese?
E in che periodo siamo?
Secondo lo stesso Newton Licurgo portò Iliade ed Odissea dall'Asia, nel 710 a.C....

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

venerdì 27 febbraio 2009

Antiche leggi: la legge di Radamanto

Talvolta si pensa che un libro di mitologia greca non possa offrire molto in termini di arricchimento culturale, ma non c'è niente di più sbagliato!
Se letto attentamente, infatti, vi si possono trovare tanti interessanti spunti di riflessione.
Si dice, e a ragione, che una società possa considerarsi sviluppata a seconda delle regole che vi si possono trovare... come giudicare dunque una società in cui vige la regola di Radamanto?

Per cercare di capire con che tipo di società abbiamo a che fare, vediamo innanzitutto chi era Radamanto. Potremmo chiedere aiuto ad una enciclopedia, magari a Wikipedia, oppure possiamo chiedere al nostro amico Omero... il Poeta!
Ma si, vediamo se é disponibile...

Maestro, posso disturbarla?

"Dimmi Alessandro, non mi disturbi mai, lo sai..."

E' per una domanda... chi era Radamanto? Lei mi sa aiutare?

"Radamanto... Ραδαμάνθυν... si, ricordo qualcosa...
Devi sapere che Zeus amò tra le tante la figlia di Fenice, Europa; da lei ebbe due figli, uno era Minosse e l'altro Radamanto divino".

Allora Radamanto era di Creta?

"Creta?
Mmh...
Per quanto ricordo il biondo Radamanto viveva ai confini del mondo, nella pianura Elisia, e là bellissima é per i mortali la vita; neve non c'é, non c'é mai freddo ne pioggia, ma sempre soffi di Zefiro che spira sonoro manda l'Oceano a rinfrescare quegli uomini..."

Fortunati loro... ma, Maestro, non credo di aver capito quale sia la terra di Radamanto...

"Forse é l'isola di Eubea, lontanissima, viveva Tizio, figlio di Gaia. Ma di più non ricordo, a te Alessandro, il compito di approfondire!"

Grazie per le preziose indicazioni, Maestro...

Apollodoro, posso disturbarti?

"Dimmi Alessandro, posso esserti d'aiuto?"

Non sarebbe la prima volta! Si, se mi puoi dedicare qualche minuto, vorrei chiederti alcune informazioni su..."

"Radamanto... si, vi ho sentito parlare.
Io non so molto, ma posso dirti che anche Eracle fu sottoposto alla legge di Radamanto".

Eracle? Perché, come mai?

"Come tu sai, Eracle imparò a condurre il carro da guerra da Anfitrione, a lottare da Autolico, a tirare con l'arco da Eurito, a combattere in armi da Castore, a suonare la cetra da Lino, il fratello di Orfeo. Lino si era trasferito a Tebe e ne aveva preso la cittadinanza, ma fu ucciso da Eracle con un colpo di cetra: lo aveva infatti percosso, cosicché il suo allievo, irato, lo uccise".

Non sapevo di questo delitto... non pensavo che Eracle fosse così violento!

"Eracle ne combinò tante...
ma fammi finire. Quando Eracle fu citato in giudizio si appellò ad una legge di Radamanto, secondo la quale colui che reagisce contro chi lo aggredisce ingiustamente é immune da colpa, e in tal modo venne assolto!"

Una legge di Radamanto... dunque egli era un legislatore famoso, vissuto prima del tempo di Eracle! E che legge...
Grazie Apollodoro, sei stato utilissimo, come al solito!

Ora, a voi la palla, che ne pensate della società "primitiva" che giudicò con una legge simile?

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO