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domenica 30 novembre 2008

Velleius Paterculus - Storia romana

Semper magnae fortunae comes adulatio, cioé "L'adulazione è sempre compagna di una grande fortuna"... ecco perché le cose a me vanno male!
Questa frase si dice che appartenga a uno storico romano, Velleius Paterculus vissuto approssimativamente tra il 19 a.C. e il 31 d.C..
Autore delle Historiae Romanae ad M. Vinicium libri duo, in cui parla della storia romana fin dalle origini.
E così, vediamo un po che cosa ci dice il nostro autore...
Fonte del mio articolo è il sito LacusCurtius (http://penelope.uchicago.edu), in lingua inglese e francese e latina.

E così inizia il primo libro...

Storia Romana
"A Marcus Vinicius Consul"

che, per rispettare la tradizione del suo scrittore, mi sento in dovere di dedicare ad un qualche personaggio ricco, famoso e potente per ingraziarmelo...
Difficile scelta in questo periodo!
Se sia meglio dedicar la mia opera al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi o al suo Oppositore, o al sovrano indiscusso di Roma e dell'Italia tutta, il Papa...

Mah, siccome sono in dubbio, dedico questa mia opera di traduzione a chi mi conosce e, prima di tutto, alla mia famiglia, nessuno è ricco e potente ma almeno mi vogliono bene senza interesse!

Un'unica avvertenza, userò di tanto in tanto le parentesi quadre per indicare delle parti di testo aggiunte a mo' di spiegazione... [o dei miei commenti!]

1. Epeus [ovvero Aiace Telamonio], trattenuto lontano dal suo capo Nestore da una tempesta, fondò Metaponto [cittadina della Magna Grecia, nei pressi di Taranto].
Teucer [ovvero Teucro, l'infallibile arciere fratellastro di Aiace], rifiutato da suo padre Telamone per essersi mostrato debole non vendicando le offese subite da suo fratello, arrivò a Cipro e vi costruì una città chiamata Salamina, dal nome della sua patria.
Pyrrhus [ovvero Pirro o per meglio dire Neottolemo figlio "della fulva"], figlio di Achille si stabilì nell'Epiro.
Phidippus [ovvero il Fidippo figlio di Tessalo, un re delle isole Calidne della dinastia degli eraclidi, di cui ci parlò Omero nell'Iliade 2, 678] invece si stabilì ad Ephyra, in Tesprozia.
Intanto Agamennone, il re dei re, sbattuto sull'isola di Creta da una tempesta, vi costruì tre città: due di queste ricordavano i nomi della sua patria, la terza gli ricordava la sua vittoria. I nomi erano Micene, Tegea e Pergamo. Poco dopo Agamennone dovette soccombere sotto i colpi del cugino Egisto...

Ed ora, avendo terminato il mio tempo, vi lascio. Ma non disperate, presto potrete legger il seguito...

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO