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sabato 21 febbraio 2009

Apollodoro: Talo, l'uomo della stirpe di bronzo

Apollodoro, nella sua Biblioteca ci presenta tantissimi personaggi della mitologia. Tra questi ve n'é uno del quale sento parlare per la prima volta: Talo.
Apollodoro ce ne parla nel mezzo del racconto delle imprese di Giasone e dei suoi Argonauti, si trovano allora nei pressi dell'Isola di Creta, al ritorno da un lungo viaggio che alla fine durerà circa quattro mesi

[Libro I, 26]
"Partiti di lì, fu loro impedito di avvicinarsi a Creta da parte di Talo. Costui era (dicono alcuni) un uomo della stirpe di bronzo oppure (secondo altri) un dono fatto da Efesto a Minosse: un uomo di bronzo o - secondo altri - un toro."

Siamo dunque al tempo di Minosse e questo "uomo della stirpe di bronzo" é così descritto:

"Aveva una sola vena che si stendeva dal collo sino alle caviglie e all'estremità della vena stava piantato un chiodo di bronzo."

Uomo o robot?

"Questo Talo custodiva Creta facendo il giro dell'isola tre volte al giorno di corsa: perciò allora, scorgendo la nave Argo che si avvicinava, la bersagliò con pietre."

Dunque Talo era il custode dell'Isola...

"Ma egli morì in seguito a un inganno di Medea: secondo alcuni, perché Medea gli istillò la follia coi suoi farmaci, mentre altri affermano che, con la promessa di renderlo immortale, gli sfilò il chiodo cosicché tutta la linfa sgorgò ed egli morì. Alcuni però affermano che morì per essere stato colpito alla caviglia daPeante con una freccia".

Sembra che altri autori - tra questi Apollonio Rodio, Sofocle e Luciano - ne parlarono...

Avremo dunque modo di approfondire l'argomento...

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO