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mercoledì 26 aprile 2017

La filosofia degli automi

L'editore Boringhieri, nel 1965, la avuto il gran merito di pubblicare questo stupendo libro.
Gli autori sono, almeno penso, conosciuti a tutti coloro che si occupano in qualche modo di informatica: von Neumann, Ryle, Shannon, Sherrington, Turing e Wiener.
Il libro è una raccolta di saggi e curiosità aventi per oggetto gli automi. Da questi scritti e grazie a questi autori la nostra società è ciò che conosciamo, con i computer, le reti, le App, i robot... 
Tutto naturalmente parte dall'analisi del cervello e più in generale del sistema nervoso, della coscienza, della memoria e delle funzioni del cervello. Gli appunti sul cervello non hanno comunque altro scopo che quello di dare lo spunto al ragionamento sugli automi, le macchine calcolatrici e le macchine universali, quelle che oggi chiamiamo computer, capaci di svolgere qualunque compito se opportunamente programmate.
Leggere la descrizione dei calcolatori fatta da von Neumann sapendo quali evoluzioni vi sono state nel tempo è una cosa fantastica!
Tra i saggisti vi è anche Norbert Wiener, creatore del termine "cibernetica" per indicare un campo di ricerca che pone al centro la proprietà di autocontrollarsi e autoregolarsi tipica del cervello umano. Termine oggi utilizzato comunemente anche se distorcendone il parte il significato.
La discussione tra questi grandi della scienza passa attraverso il significato della mente per arrivare fino al concetto di autoapprendimento, senza mai trascurare gli aspetti sociali di un ipotetico mondo futuro (il nostro?) dominato dalla presenza delle macchine e il mondo futuro (di Samuel Butler) in cui le macchine vengono distrutte per paura che un giorno prendano il sopravvento!

Che dire, una lettura non proprio semplice ma sicuramente appassionante.

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO