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domenica 18 novembre 2012

Lassù nello spazio...

Come tutte le sere, dopo una dura giornata di lavoro, andai a dormire sfinita. 
Cena leggera, insalata fresca e un po di frutta, un'oretta davanti alla tv a seguire uno dei soliti programmi sonnecchiando sulla poltrona dell'Ikea e quindi subito a letto.
Mio marito, come al solito si era addormentato quasi subito e il suo russare leggero avrebbe potuto impedirmi di prendere sonno ma quella sera ero veramente stanca.
Chiusi gli occhi e smisi di pensare, davanti a me solo il buio della stanza in una notte fredda d'autunno. Attorno a me le coperte calde del letto mi coccolavano... era tardi ed ero stanca... non impiegai molto ad addormentarmi profondamente.
La notte buia avanzava, imperterrita, come tutti  i giorni dall'inizio dei tempi e come sarebbe accaduto fino alla fine dei tempi.
Nessun pensiero, nessuna immagine sfocata, niente sogni, solo silenzio e buio.
Una strana sensazione mi svegliò di colpo, era come se una forza sconosciuta mi avvolgesse con le sue possenti braccia e mi sollevasse dal letto, in orizzontale. 
Non riuscivo a parlare, non sentivo rumore, neppure il russare di mio marito. Mi sembrava quasi di vedere me stessa mentre mi muovevo velocemente attraversando tutto ciò che mi circondava, coperte, soffitto di casa, atmosfera, fino al cielo!
Solo la differenza di temperatura sulla mia pelle mi faceva intuire cosa stava accadendo. Capivo, o meglio percepivo, che mi stavo muovendo... poi di colpo la temperatura cambiò, ora mi trovavo in un ambiente chiuso e riscaldato, luminoso, omogeneo. Una luce azzurra permeava l'ambiente,  doveva essere artificiale ma non avevo mai visto una luminosità così particolare.
Ero appoggiata su un lettino in acciaio, o almeno questo suggeriva la mia pelle a contatto con il materiale gelido... istantaneamente mi resi conto di essere nuda!
Intorno a me c'erano due o tre entità, non ricordo niente di loro perchè non li vedevo. Non so che forma avessero, sentivo solo la loro presenza. Mi toccavano dalla testa ai piedi, come se usassero le loro mani come strumenti per studiarmi dentro e fuori. Non provavo fastidio ma solo stupore, sembrava che con le loro mani fossero in grado di vedere dentro di me... Di loro non vidi nent'altro, non saprei dire se avevano un corpo come il nostro, non vidi i loro volti...
Tutto finì nello spazio di pochi infiniti secondi, poi cominciò il processo inverso.
Dal lettino lucido e freddo percorsi lo spazio che mi separava dal mio mondo, provando le stesse sensazioni di prima, per ritrovarmi infine a letto. Il tepore delle coperte mi provocò dei brividi...
Al mio fianco mio marito continuava a russare.
Non avevo provato paura ma solo stupore. 
 
A distanza di tempo ripenso a quella notte e mi rendo conto che ciò che mi resta di quella esperienza è una sensazione che solo le cose realmente accadute ti lasciano addosso... non i sogni.
 

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO