(Aulo Gellio, Notti Attiche, V,12)
Ci dice Gellio di aver trovato scritto nelle preghiere antiche i nomi di alcuni dei romani chiamati Diovis e Vediovis.
Secondo Gellio gli antichi Latini facevano derivare il nome "Giove" (Iovis) dal verbo "giovare" (Iuvare), al quale veniva aggiunto il termine "Padre" (Pater o Piter), da cui si giunse alla forma completa "Iovispater" ovvero "Padre che giova".
Tale forma fu poi abbreviata in "Iupiter".
Giove veniva anche chiamato "Diovis" e "Lucetius" perché "aiuta con il giorno e la luce".
E' chiaro dunque che "Diovis" era il nome attribuito alla divinità che aveva il potere di giovare.
Vediovis invece era la divinità che aveva il potere di nuocere, in quanto la parola é composta da "Diovis" e dalla particella "ve" usata in senso privativo o negativo.
Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO