Traduttore automatico - Read this site in another language

Visualizzazione post con etichetta sulla Pace. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta sulla Pace. Mostra tutti i post

giovedì 25 marzo 2010

Sulla pace... di Erasmo da Rotterdam

Erasmo da Rotterdam ovvero Geert Geertsz (1466-1536),
secondo Stefan Zweig (scrittore Austriaco, autore di tante biografie di grandi uomini) fu "la gloria più alta e luminosa del suo Secolo" purtroppo diventato, sembra, niente più che un nome...
Sarà vero?
Forse si... ma cosa può fare un lettore come me di fronte ad una tastiera e con un libro appena finito di leggere se non rinverdire il ricordo di un così grande pensatore?
Ed eccomi dunque alle prese col non facile compito di riportare in poche righe il pensiero di un grande uomo, senza purtroppo conoscerlo a fondo!
Certo, ci vuol poco a scoprire dove é nato, dove visse e quando morì... volendo si trovano altrettanto facilmente i dati essenziali della sua biografia ma a me non interessa niente di tutto ciò... ciò che mi interessa é leggere i suoi testi per cercare di capirne il pensiero e così comincio da uno di quelli forse non troppo conosciuti: "Sulla pace".

La pace in questo suo breve saggio diventa la "Pace", personificazione reietta, derelitta, maltrattata e allontanata dal mondo e da tutti... anche e soprattutto dai cristiani!
E lo si può capire subito dal titolo originale "Il lamento della Pace respinta e annientata da ogni nazione composto da Desiderio Erasmo da Rotterdam"... che dire di più?

La Pace, alla ricerca di tranquillità, si sposta tra i principi, tra i saggi, tra i religiosi, in mezzo al popolo... ma ovunque é respinta e non trova altro che dissidi e guerra, d'armi, di penna o di parole!

Ma perché la Pace é così in odio al genere umano? E perché lo é tra i cristiani?

"Due Sciiti sono a tal punto legati tra di loro bevendo una goccia di sangue da un calice, che senza alcuna esitazione sono pronti ad affrontare addirittura la morte per l'amico. E ancora, tra i pagani é una cosa sacra l'amicizia che è stata stretta e resa inviolabile da una comune mensa. Se così stanno le cose, tanto il pane disceso dal cielo quanto il calice mistico non sono in grado di rendere inscindibile l'amicizia tra i cristiani, che Cristo, in persona, ha reso santa e che i cristiani, ogni giorno, rinnovano nel sacramento dell'eucarestia?"

Questa é la domanda fondamentale... ma non voglio proseguire, a voi e alla vostra curiosità il piacere di andare oltre!

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO