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lunedì 3 dicembre 2007

VITA (1995)

Dio o de io,
ovunque la vita mi porti
dubbi o certezze di pioggia
amo e d’amor vivo
divoratore di sogni
ancora un minuto
di libertà

Giuseppe Marchi

Scioperi, tasse, imposte, aumenti e chi più ne ha più ne metta

Siamo appena passati da un venerdì di passione per il trasporto pubblico e già si preannunciano rincari sulle bollette e sulla benzina per l’anno prossimo.
E gli stipendi … beh quelli non si toccano !!
La storia insegna che nel 1999, quando nasceva l’euro, 1 euro valeva 1,16675 dollari , oggi 1 euro vale 1,4850 dollari. Il dollaro, principale moneta di scambio al mondo si è deprezzato di ben 27% nei confronti dell’euro. Ma ciò non è del tutto positivo, perché se guardiamo l’economia del mondo intero vuol dire che comprare la merce in dollari conviene e comprare la merce in euro non conviene.
Riportato in Europa e ovviamente anche in Italia, le importazioni superano di gran lunga le esportazioni, e quindi gli stati per portare in pareggio i bilanci devono alzare il costo della vita. In effetti, se ci guardiamo in giro, da quando è stato introdotto l’euro anche i vari prezzi hanno avuto un aumento simile se non maggiore. Si badi bene, non è colpa dell’introduzione dell’euro in senso stretto, (anche con la lira sarebbe accaduto una cosa simile); il problema è che gli stati non sono riusciti a fare una politica economica per contenere tale disavanzo.
… e cosa dire dei salari?!, secondo voi i salari hanno subito un aumento del 27% per restare al pari col costo della vita ed avere lo stesso potere di acquisto ??
A livello statistico provate a vedere tra amici e parenti e scoprirete che gli unici stipendi aumentati sono quelli di senatori e deputati. Sono i soli che hanno mantenuto lo stesso potere di acquisto.
E noi si continua con scioperi, aumento delle tasse, imposte.
Ma proviamo ad analizzare un giorno di ordinario sciopero.
Con lo sciopero dei trasporti pochi hanno la possibilità di andare a lavorare …inclusi maestri ed insegnanti. Allora i genitori, da bravi genitori, piuttosto che affidare i figli alla strada ed inviarli in balia di chissacchì decidono di tenere i figli a casa, perché alla fine un venerdì di assenza non ha mai fatto male a nessuno. Però visto che c’è sciopero, anche i genitori non vanno a lavorare e magari prendono 1 giorno di ferie per allungare il ponte. E fin qui tutto regolare.
Quindi tutta la famiglia (che può aderire indirettamente allo sciopero), si alza più tardi, si fa colazione tutti assieme finalmente e ci si organizza per la giornata … come … un giro al parco, si incontrano amici e parenti che non si vedono da tanto tempo e … si va a fare spesa, ma si un po’ di sano shopping non fa di certo male. …magari si pranza fuori casa con un pranzo veloce e si va all’OUTLET perché si dice che lì i prezzi sono più bassi.
Proviamo a fare le tirare della giornata.
Premetto che il diritto di sciopero è sacrosanto perché è una conquista dei lavoratori e che se un lavoratore sciopera, rinunciando ad una giornata di salario un motivo lo avrà (giusto o sbagliato).
Vediamo una famiglia di 3 persone che si muove. Chi ha aderito allo sciopero ha speso almeno 30 euro per il pranzo e per sfizi vari di giornata, almeno 50 euro per regalini e pensierini vari per se e per la tribù di figli che si è portato appresso e non dimentichiamoci di un 10 euro di benzina. Se poi si ha la possibilità di abbondare, il pranzo al ristorante fa 70 euro; le spese almeno 200 e almeno 30 di carburante perché l’OUTLET più in là ha i prezzi più bassi.
In ogni caso 1 giorno di ferie in meno, si pagate ma sempre 1 giorno in meno da fare la prossima estate … per chi le ferie se le potrà ancora permettere.
Quindi alla fine della giornata
Chi ha scioperato ci ha rimesso parte del salario
Chi ha dovuto aderire allo sciopero ci ha rimesso dai 100 ai 300 euro ed oltre.
non male per un paese che si lamenta di tasse, imposte, aumenti ecc ecc
Il governo dice … beh così gira la moneta e l’economia si riprende.
È vero che se gira la moneta si riprende l’economia, ma c’è bisogno di un venerdì di passione per far girare l’economia !! …
Ma allora, il governo piuttosto di accettare questa situazione perché non previene gli scioperi … per esempio stando al pari con il rinnovo dei contratti e mantenendo il potere di acquisto dei salari dei propri lavoratori ???
Tanto se uno i soldi li ha li spende lo stesso e se non li ha non li spende lo stesso.
Ma più soldi si hanno, più se ne spendono e più se ne spendono più gira la moneta e girando la moneta aumenta l’economia. Pensate un po’ si ottiene lo stesso effetto di uno sciopero, ma siamo tutti più contenti.
Sarà questo concetto troppo difficile da far capire a chi ci governa???
Paolo Cartillone

domenica 2 dicembre 2007

Le scienze...

"Vai a comprare la frutta..."

Disse mia madre...

"Cerca di fare presto che tra poco si pranza!
Vai in bicicletta nel negozio all'angolo, quello vicino al mercato civico..."
Ma c'è il fruttivendolo affianco a casa...
"Ma la frutta è più bella di là... e poi costa meno... e muoviti, non perderti in chiacchiere!"
Inutile discutere, pensai, meglio sbrigarsi...
Così inforcai la mia vecchia "Graziella" e senza perdere tempo mi diressi verso il fruttivendolo più lontano da casa mia che ci fosse in paese!
Arrivai un po affannato... chi ha pedalato con una Graziella sa cosa intendo, poggiai la bici al muro cercando di evitare graffi e entrai nel negozio.
Casse di frutta disposte su due file si stendevano di fronte a me, sulla destra le verdure...
Ordinai qualche pera gialla e succosa e non ricordo altro.
La fruttivendola prese un foglio di carta e vi avvolse le pere...
Avevo dimenticato la busta a casa così il ritorno fu peggiore dell'andata... reggevo il manubrio con una mano e con l'altra la frutta avvolta nella carta...
Bei tempi quelli... come racconto mi tornano alla mente particolari che credevo perduti per sempre!
Mentre pedalavo gli occhi correvano sul foglio impiegato per avvolgere la frutta... vi erano delle foto e parole, tante parole... difficili per un bambino di undici anni...
Arrivato a casa, in ritardo come era prevedibile, mia madre mi accolse con un bel
"ce l'hai fatta finalmente... su, lavati le mani e subito a tavola che tuo padre è già seduto"
Scartai la frutta e mi infilai in tasca il foglio di giornale, volevo guardare con calma le immagini e leggere quelle parole che mi sembravano così difficili...
volevo capire...
Solo più tardi, nella cameretta in cui dormivo con i miei fratelli, seduto per terra, potei soddisfare la mia curiosità. La carta era liscia e lucida e vi erano delle foto di animali... lessi la parte di articolo che vi si trovava e capii veramente poco... il giornale da cui era stato strappato il foglio si chiamava "Le scienze" ed ancora oggi è una rivista scientifica, forse la più importante in Italia... Rimasi affascinato da quel poco che capii...
Rimasi così affascinato che da allora, quando mia madre mi mandava a comprare la frutta, andavo sempre dal fruttivendolo che si trovava vicino al mercato civico, nella speranza di aver la possibilità di leggere ancora tante cose difficili, belle e affascinanti...
Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

sabato 1 dicembre 2007

STORIE DI AIUTANTI …

Siamo ad Ardauli, piccolo paese della provincia di Oristano, tra queste case nel 1954 nacque un bimbo nella famiglia Deidda, lo chiamarono Damiano.
Oggi, qui a Sarajevo, é Aiutante e si ricorda i tempi di quando era bambino. In questi momenti é facile entrare in confidenza e ci si ritrova a parlare della propria infanzia " …avevo solo cinque anni quando mi mandavano a portare il latte in paese …".
Parole strane e che per i giovani hanno poco senso, spesso abituati a farsi dare i soldi dai genitori per andare al bar, per comprarsi le sigarette e per andare in discoteca il sabato sera …
"All'età di tredici anni mio padre mi fece provare a mungere, io ero piccolino e non riuscivo a cavalcare la pecora, così imparai a mungere di fianco, mio padre mi disse che ero bravo e così da quel giorno mandò me a mungere".
Le parole scorrono lentamente dalle sue labbra ma senza interruzioni, i ricordi sono sempre chiari, é difficile dimenticarsi la gioventù passata quando si sono fatte tante cose, quando si é faticato … "Cominciavo ad avere qualche capo di bestiame di mia proprietà che pascolavo con il resto del gregge, la notte facevo il pastore e il giorno andavo a spaccare pietre …"
Lavoro sempre lavoro, a quei tempi difficilmente si aveva tempo per giocare o per uscire con la ragazza "… tornavo dalla campagna a cavallo per vedere la mia ragazza, quella che adesso é mia moglie, non riuscivamo a stare insieme per più di un'ora al giorno, un giorno per la fretta, per poco non ammazzavo il cavallo …"
Altri tempi, tempi in cui il fine settimana con cento lire si andava al cinema, ci compravi le noccioline e ne avanzava per il resto della settimana …
"Poi, un giorno mi convinsero a fare il concorso per sottufficiale ed ora eccomi qui, a raccontare la mia storia, chi l'avrebbe mai pensato …"
Ora l'Aiutante lavora in ufficio, al caldo perché l'età fa sentire i primi acciacchi, i capelli sono quasi spariti e il pizzetto ingrigisce ma lo spirito é del giovane che correva a cavallo per andare a trovare la futura moglie, uno spirito libero, indipendente, da vero sardo!
Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO
(già pubblicato su Dalla Sardegna alla Bosnia-1999 )
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P.S. A te e alla tua famiglia, un saluto affettuoso...

venerdì 30 novembre 2007

In catene... libero

Di parole privato,
incatenato al mondo...
prigioniero!

Di guerra vittima,
incatenato al muro...
prigioniero!

Da forze soverchianti schiacciato,
incatenato alla Terra...
Essere Umano!

Libero,
come il vuoto circonda la Terra,
come la Morte nella Guerra,
come l'eco di parole ricco...
come me... di pensiero!

Libero...

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO
(Aprilia, 30 novembre 2007)

UOMINI (1994)

Ho perduto un piede
Ed una mano cadendo
Dalle rovine dell’incertezza
Adesso così storpio valico
La linea d’ombra
Nasco di nuovo, o Padre
Partorito dal tuo dolore
Oltre il confine
Che ci fa uomini

Giuseppe MARCHI

domenica 18 novembre 2007

Il conflitto USA-IRAQ e la posizione dei paesi islamici.

La posizione dei paesi islamici, come nel caso dei paesi europei, non può essere ben definita, in quanto non esiste un’unica voce ma ogni Stato ha la sua posizione ufficiale che dipende essenzialmente dalla situazione interna e dal contesto internazionale in cui è inserito.
La posizione dei paesi islamici, spesso dipende dalla situazione religiosa interna, appare difficile per i governi giustificare di fronte al popolo in gran parte musulmano, la presa di posizione in favore dei paesi occidentali, per motivi differenti, spesso economici. Gli stessi governi non possono o non vogliono schierarsi apertamente contro gli Stati Uniti in quanto talvolta sono stati proprio gli Stati Uniti ad aver appoggiato l’ascesa al potere di dinastie considerate affidabili.
La situazione politica dell’area medio-orientale è instabile da sempre e sia gli Stati Uniti che il Regno Unito, come pure altre nazioni occidentali, hanno da sempre i loro interessi nella zona. Paesi quali la Giordania, l’Arabia Saudita, la Siria, il Libano e lo stesso Israele, a seguito dell’intervento contro l’Iraq, si troveranno di fronte ad un sostanziale cambiamento della situazione strategico-politica della zona. La sbandierata democrazia occidentale, che la guerra all’Iraq porterà nella regione, se agli stati occidentali può apparire un sottoprodotto positivo del conflitto, ai governi della regione suona come un pericolo in quanto quasi sempre è una piccola minoranza della popolazione a detenere il potere e governare con pugno di ferro (1). Anche per questo motivo non è possibile stabilire quali siano le reali intenzioni dei paesi arabi, al di là delle dichiarazioni ufficiali dei governi in carica.
Durante l’incontro del 9 febbraio 2003 tra il presidente egiziano Hosni Moubarak, il siriano Bachar Al-Assad e il Capo del governo libico Mouammar Kadhafi, il presidente Moubarak sostiene la necessità di dare più tempo agli ispettori dell’ONU per lo svolgimento del loro lavoro ma afferma che comunque gli arabi non possono far niente per prevenire la guerra (2).
Il ministro degli esteri dello Yemen, Abou Bakr Abdallah Al-Kourbi, sostiene che la posizione corretta è quella tenuta dalla Francia in quanto fondata sul rispetto della Carta delle Nazioni Unite e sul diritto internazionale.
Secondo l’Indonesia, il più grande paese musulmano al mondo, la guerra all’Iraq dichiarata dagli Stati Uniti e dal Regno Unito sarà considerata illegale in quanto non rispetta le regole del diritto internazionale.
In Pakistan, i movimenti islamici, hanno chiesto alla comunità internazionale di resistere alle pressioni americane e hanno accusato Bush di essere un guerrafondaio.
La Malaysia ha condannato come un atto d’aggressione illegale, la guerra contro l’Iraq.
Nonostante le dichiarazioni di condanna per la guerra contro l’Iraq, nessun paese ha preso alcuna iniziativa schierandosi apertamente a favore del governo di Saddam Hussein.
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1 Alessandro Politi, “Iraq. Quale pace?”, in Rivista Aeronautica n.2/2003, pag. 19 e seguenti.
2 Tale affermazione ci dà l’idea dei problemi interni sia ai paesi arabi, sia all’interno delle organizzazioni arabe.
Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO