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mercoledì 18 agosto 2010

Un pensiero...

La vita é troppo breve per viverla ignorandosi e odiandosi vicendevolmente. Anche l'odio, come tutte le cose, alla nostra morte resterà sulla Terra. 
Allora amiamo il nostro prossimo così alla nostra morte lasceremo sulla Terra qualcosa di buono! 

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

martedì 17 agosto 2010

Addio Presidente Cossiga...

Un saluto anche da parte mia, Signor Presidente Francesco Cossiga...

L'ultimo saluto ad un Uomo, Sardo, che ha fatto l'Italia,
che ci ha creduto fino alla fine.

Sentiremo la Sua mancanza, Presidente.

Sentite condoglianze alla sua famiglia per la grande perdita.

Scusatemi per le poche parole, ma credo che siano nel suo stile,
poche ma importanti...

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

giovedì 12 agosto 2010

Dalla prima lettera di Alessandro agli italiani: sul federalismo.

Un giorno qualcuno disse: "in periodo di crisi occorre accentrare..." per spendere meno e gestire meglio l'organizzazione, aggiungo io!

Ma come si può far convivere l'accentramento necessario  per superare la crisi (perché, ormai é dato per assodato, siamo in crisi!) con l'idea del federalismo?
Per intenderci, della lotta a parole tra i vari partiti politici italiani non mi interessa niente: cerco solo di ragionare con la mia testa. 
Chiarito il soggetto di questa mia prima lettera: crisi e federalismo, cerchiamo di chiarire perché in Italia di questi tempi il federalismo non può essere applicato.

In molti pensano che con il federalismo si possa risparmiare sulle tasse o, quanto meno, si possa penalizzare quella parte di nazione Italia considerata "sprecona"; se siete tra coloro che credono in queste favole mi dispiace deludervi: non é così e ve lo dimostro! Lo stato italiano incamera attualmente circa il 40 % del reddito di un lavoratore per fornire i servizi di base che noi tutti possiamo vedere... eppure già adesso parte delle competenze sono devolute a Regioni, Province, Comuni e altre Autorità e Organizzazioni di ogni tipo... queste funzionano perché ricevono parte degli introiti dello Stato. Negli ultimi anni però (a causa forse della rapacità dei politici o del loro incremento) il trasferimento di fondi verso la periferia é andato via via diminuendo... lasciando il posto ai debiti!
Ma cosa significa tutto ciò, vi chiederete?!? 
Semplice: se Regioni, Province e Comuni, Autorità e Autonomie di ogni genere e grado, vorranno in futuro rendere dei servizi al cittadino dovranno imporre delle proprie tasse! E con ciò credo di avervi dimostrato che il "federalismo all'italiana" non permetta di diminuire le tasse ma, al contrario, causerà un aumento "non omogeneo sul territorio nazionale" delle stesse.

Secondo punto: il federalismo servirà almeno a penalizzare l'Italia "sprecona" o "ladrona", come dicono alcuni.
Mi dispiace ma ancora una volta non condivido. il federalismo non penalizza quella parte d'Italia ma "tutta l'Italia"! e ve lo dimostro in due righe: chi sentirà la necessità di servizi di cui non può fere a meno (il Nord Italia?!?) si imporrà delle nuove tasse con le quali organizzare i servizi non più forniti dallo Stato, chi non ne sentirà la necessità perché abituato a non avere servizi (il Sud Italia?!?) semplicemente non lo farà! 
Risultato? Nessun cambiamento in meglio; in media più tasse e meno servizi: fallimento della società!

Ma quali saranno le conseguenze sulla Nazione Italia? Terribili...
  • aumento della delinquenza;
  • sfiducia nel futuro;
  • impossibilità a fornire i servizi essenziali per uno Stato, quali "Salute", "Scuola" e "Sicurezza"... 
Dove porta tutto ciò?
... dipende da noi italiani... dalle nostre scelte... dalla nostra capacità di capire che il federalismo é solo il primo passo al ritorno al passato, un passato fatto di Signorie e Comuni indipendenti, fatto di lotte fratricide, di guerre e sangue...

Per concludere: federalismo? Inutile al momento, inapplicabile in ogni caso, pericoloso per la Nazione, senza dubbio!

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

martedì 10 agosto 2010

Lettera aperta al ministro bondi: "I Giganti di Mont'e Prama"

Leggevo giusto ieri, in spiaggia, un articolo de "la Repubblica" firmato da Dario Pappalardo dal titolo

"NO AI CAPOLAVORI IN TOUR 
BONDI BOCCIA L'IDEA 
RESCA: OBBEDISCO"

e così, pur non essendo uno studioso, ma in quanto semplice "consumatore" di cultura, ho pensato di prender parte alla discussione in corso con questa lettera aperta al Ministro Bondi.

Grazie!
Non capita spesso, infatti, che la Sardegna e la sua storia assurga a "caso nazionale"... i Giganti di Mont'e Prama sono riusciti nell'impresa...

Certo, la proposta del direttore generale per la Valorizzazione del patrimonio culturale ha sollevato un polverone per la sua novità... ma quantomeno, come lui stesso ha riconosciuto, ha contribuito a sollevare anche il pesante telo di indifferenza e ignoranza che ricopriva da decenni le stupende statue!

Portare le statue in Tour ha destato un certo malumore, visto che quasi nessuno in Sardegna le ha potute ancora ammirare... così l'opinione pubblica si é mobilitata fino a giungere all'intervento del Ministro Bondi.

Ed ora, chiarito che le statue resteranno in Sardegna, cosa accadrà?
Ora che la "stravagante idea" del dottor Resca é stata bocciata, cosa ne sarà delle statue dei Giganti di Mont'e Prama?
Torneranno forse a scomparire sotto centimetri di polvere fino ad essere nuovamente dimenticate magari per sempre?!?

E ancora ci chiediamo: non sarebbe possibile, per una volta, discutere liberamente e apertamente del patrimonio culturale della nostra Isola? Senza polemiche?

E allora grazie, grazie di cuore al Ministro bondi e al direttore generale Resca, per averne parlato, ma un grazie ancora più forte per il futuro, affinché non ci si dimentichi di quei Giganti che affiancati ai Nuraghes e ai bronzetti rappresentano un pezzo di storia e di cultura della nostra splendida isola... la Sardegna!

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

P.S.
Una domanda sorge spontanea: quanto ancora dovremo aspettare per avere i risultati degli studi che sicuramente sono stati compiuti in questi anni? 
A che periodo risalgono le statue?
Di quale civiltà fanno parte?

Di queste domande attendiamo la risposta dagli studiosi dell'isola (e non solo...). Dove poi collocarle, se a Mont'e Prama, a Cagliari o a Porto Torres, é importante da sapere... ma viene dopo!

La nostra personale opinione é che debbano stare il più vicino possibile al luogo del ritrovamento, ma noi non ci opponiamo a che la civiltà sarda faccia un Tour per il mondo... anche in considerazione degli ovvii ritorni di immagine ed economici che potrebbero esserci per l'Isola!

Per saperne di più visitate il sito sui Giganti di Monte 'e Prama!

giovedì 5 agosto 2010

Colori di Sardegna...

 



Sardegna...
isola felice e triste allo stesso tempo...
ricca di colori, odori, sapori...
antichi quanto la Terra.

Graniti rosa consumati dal tempo e dalle acque di un blu profondo... 
bellissime quanto pericolose...
 
immagini di una natura ancora selvaggia... 
ricca di macchia mediterranea...
  

 

addio... Costa Paradiso... 
addio Rena Majore... 
o, come diciamo noi Sardi...
a si bbiri!

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

lunedì 2 agosto 2010

Gita a Mamoiada: le maschere della tradizione

Mamoiada, piccolo centro del nuorese dedito alla pastorizia e alla viticoltura, ricco di tradizioni antiche e ancora per tanti aspetti misteriose...Per le sagre e nelle grandi feste della Sardegna Mamoiada é sempre presente con le sue tipiche maschere particolari e quasi uniche... i Mamuthones

e gli "Issohadores"
Le due maschere provengono dalla tradizione carnevalesca locale e sfilano generalmente assieme per le vie dei paesi. Cosa esse rappresentino non é ancora chiaro, esistono diverse ipotesi che le fanno risalire al periodo nuragico... io mi accontento di ammirarle!
All'ingresso del paese vi é un piccolo museo in cui si conservano le maschere di Mamoiada e dei paesi vicini, lambiente é ben curato e la visita é d'obbligo. Ne vale realmente la pena...
la visita é guidata e le tradizioni carnevalesche del luogo sono ben rappresentate attraverso una rappresentazione multimediale iniziale in cui il visitatore viene introdotto alle tradizioni Mamoiadine e la successiva visita agli ambienti che contengono le maschere...
Tra le maschere esposte é possibile riconoscere anche quelle tipiche della tradizione di un altro paese del nuorese, Ottana. Queste sono i "Boes e Merdules".

Il museo conserva inoltre le maschere delle aree del mediterraneo che in qualche modo presentano delle similitudini con le maschere del luogo, si possono ammirare esemplari del nord Italia come della Grecia...
A Mamoiada va riconosciuto il merito di aver saputo valorizzare le proprie tradizioni... complimenti vivissimi!
E chissà che un giorno non si possa prender parte al vostro carnevale!

Lasciamo il museo per recarci a vedere un menhir in granito inciso che pare risalga al III millennio a.C., "sa Perda Pintà".
Ci fermiamo a mangiare qualcosa nel vicino santuario dei Santi Cosma e Damiano all'ombra delle querce e poi si parte per il rientro...
Lungo la strada ci fermiamo ad Ottana, dove é possibile ammirare belle belle immagini delle loro maschere, e magari acquistarne una da un artigiano locale, da appendere alla parete di casa come ricordo... Rientrando sulla SS 131, la principale via di comunicazione della Sardegna, ci fermiamo ancora ad ammirare la chiesetta di Santa Sabina... purtroppo chiusa,

e il nuraghe che vi sta affianco... questo invece aperto e visitabile...

E la nostra gita finisce... lasciandoci l'impressione di un luogo antico e silenzioso... immutato nel tempo!


Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

domenica 25 luglio 2010

Da "Il Sole 24 Ore", calano i consumi?

Anche oggi ho fatto un salto in edicola e dopo aver constatato che non é possibile acquistare nessun quotidiano straniero (possibile che nessuno in paese legga i giornali in altre lingue?) ho optato per "Il Sole 24 Ore" che negli oltimi tempi trovo sia il più serio...
Sfoglio il quotidiano una prima volta per leggere i titoli principali, poi ricomincio da capo e leggo gli articoli che mi interessano... fino ad arrivare a pag. 18 dove si parla di economia e imprese. Un articolo di non più di 50 righe, si e no 300 parole, dice: "Congiuntura. Studio di Bankitalia. La gelata sui consumi é più forte nel Mezzogiorno."
Lo leggo con attenzione e così scopro che il Italia sono calati i consumi alimentari delle famiglie. In controtendenza anche gli acquisti a rate...

Voi direte, che cé di così interessante in un articolo in diciottesima pagina che parla di... crisi?

E' proprio questo che é interessante, che in un giornale che si occupa di economia e finanza, un argomento così centrale in questi tempi sia relegato in diciottesima pagina...

Non che gli articoli della prima pagina siano meno importanti... il pressing sulla FIAT affinché mantenga la produzione in Italia, per esempio, mi fa pensare a nuove manovre per portare ancora soldi dello Stato, cioé di tutti noi, nelle tasche della FIAT...

Oppure il discorso sui servizi locali... o sui notai informatizzati... e si, tutto veramente interessante... ma la crisi in prima pagina no, non si può dire...

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO