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mercoledì 11 maggio 2011

Fantasmi... e altri racconti

Cari amici,
sono lieto di presentarvi il mio libro di racconti. 


Questa è la terza edizione riveduta e corretta, spero vi piaccia.


Se avete voglia di leggere l'anteprima potete trovarla al seguente link.


Buona lettura e attendo vostri commenti.



Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

sabato 7 maggio 2011

Silenzio Futuro

Solo.

Scende la sera
estiva con un prolungato
gemito di pioggia.
Il silenzio dello spazio
aperto è rotto dal respiro
tecnologico del computer.
Aspetto. Ma sembra già
un tipo di futuro.



Giuseppe Marchi

Gita a Orvieto

Orvieto,
piccola cittadina dell'Umbria, quasi ai confini col Lazio... ecco la meta della nostra gita.
Seguitemi, con alcune foto vi farò visitare la città e, spero, farò in modo che diventi anche destinazione per una vostra prossima gita.


All'ingresso della città si trovano i parcheggi e, sulla destra, una bella villa. 

L'aquila di guardia ci saluta... quasi minacciosa.
Forse col suo sguardo vuol semplicemente dire: 
"ospiti, siete i benvenuti".

Sull'altro lato si trova un giardino pubblico e così ne approfittiamo per vedere il panorama dall'alto delle mura che circondano la città! La città è costruita su una rupe di tufo naturale.
Sulla sinistra si intravvede una struttura circolare... sarà il pozzo di San Patrizio? La mappa ci conferma l'intuizione...



Decidiamo però di proseguire nella visita e lasciare il pozzo per ultimo.

Lungo la strada il monumento ai caduti... 
un'opera d'arte, piccolo omaggio a chi ha dato la propria vita per la Patria!







Seguiamo la mappa alla ricerca del Duomo... immensa cattedrale gotica. La cattedrale, intitolata alla Madonna dell'Assunta fu iniziata alla fine del 1200 e terminata solo nella seconda metà del 1500.


Tutta la facciata è ricoperta di splendidi bassorilievi...








E che dire del rosone centrale?


Realizzato dall'Orcagna nel 1300, semplicemente fantastico... 










San Luca
Nella facciata è possibile ammirare anche le statue in bronzo, simbolo dei quattro evangelisti...






San Luca nella veste di un toro alato...






San Giovanni nella forma d'aquila... 



San Marco, il leone...



San Matteo
E  sulla sinistra l'angelo, che rappresenta il quarto dei grandi evangelisti, San Matteo.


Sopra il portone centrale, una raffigurazione della Madonna con bambino...


Vergine con bambino
Visitiamo il Duomo, l'interno è ricco quanto l'esterno, purtroppo è in corso una funzione religiosa e non riesco a fare le foto...



Proseguiamo la visita per la città, le stradine strette, i palazzi antichi, le chiese...
Una città che merita di essere visitata. 


Pian piano si fa sera e la temperatura fresca ci ricorda che è ancora primavera.










Ultima visita al pozzo di San patrizio, opera ingegneristica del 1500, realizzata da Antonio da Sangallo per il papa Clemente VII.


La caratteristica scala a doppia elica fa si che chi scende e chi sale non si incontrino mai... i percorsi sono infatti diversi. In questo modo era possibile scendere al pozzo, profondo più di 50 metri, con 
gli asini e poi risalire per l'altra strada senza problemi.
Alla base del pozzo la temperatura è più bassa di almeno dieci gradi... 



Guardiamo in alto ancora una volta e poi via, si riparte, verso la luce.
Pronti per decidere la meta della nostra prossima gita... 

Addio, bellissima Orvieto!


Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO 


lunedì 2 maggio 2011

Tonara - Caminos de monte 2011

Cari amici, ho appena ricevuto le informazioni su Caminos de Monte 2011.L'attività è già alla quinta edizione e consiste in una camminata non competitiva per i monti di Tonara. Tale attività trova il giusto completamento nel pranzo (vedi dettagli e quota più sotto).
Ma lascio a voi la lettura di tutte le informazioni e se volete potete visitare il sito o chiedere informazioni via e-mail ai responsabili della proloco.

A presto e partecipate numerosi.

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO
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TONARA
DOMENICA 22 MAGGIO 2011

Caminos de Monte 2011
5edizione

UNA GITA A TONARA
PER CAMMINARE  TRA  I MONTI

Part. - Partenza da Viale della Regione – Raduno ore 8,00
01 - Km 1.200 – Località “Sa Luta”
02 - Km 2.900 + 300 mt 1° rientro breve per S. Giacomo tot. km 3.200
03 - Km 3.300 – Punto panoramico
04 - Km 3.600 + 700 mt 2° rientro breve per S. Giacomo tot. km 4.300
05 - Km 4.400 – Località “Sa pirarba”
06 - Km 5.450 + 1.100 km 3° rientro breve per S. Giacomo tot. km 6.550
07 - Km 6.300 + 1.600 km 4° rientro breve per S. Giacomo tot. Km 7.900
08 - Km 7.200 – “Leccio Secolare”
09 - Km 7.500 + 2.600 km 5°rientro breve per S. Giacomo tot. km 10.100
Arrivo - Km 11.00 – Arrivo Località San Giacomo

· SEDE DI RADUNO: ORE 8,00 SEDE PRO LOCO IN PIAZZA PEPPINO MEREU;
· ORARIO PARTENZA:ORE 9.00;
· QUOTA ISCRIZIONE: 15.00 EURO COMPRENSIVA DEL PRANZO A BASE DI
PIETANZE LOCALI E L'ASSISTENZA DURANTE L’ESCURSIONE;
· LUNGHEZZA TOTALE DEL PERCORSO CIRCA 11.00 KM;
· PERCORSI BREVI DA KM 3,200, 4,300, 6,550, 7,900 e 10,100 IDEALI PER
FAMIGLIE E CAMMINATORI NON ABITUALI.
· ARRIVO: LOCALITÀ SAN GIACOMO (SEDE DEL PRANZO);
· SI CONSIGLIA L’USO DI SCARPE DA TREKKING E DI PORTARSI DIETRO
UNA BOTTIGLIA D’ACQUA.
· SI DECLINA OGNI RESPONSABILITA’ NEL CASO DI NON RISPETTO DELLE
REGOLE IMPARTITE DALLE GUIDE E DALL’ORGANIZZAZIONE

SI RINGRAZIANO LA PROTEZIONE CIVILE “S’ALASI”, L’AVOS E TUTTE LE PERSONE CHE HANNO COLLABORATO
PER LA BUONA RIUSCITA DELLA MANIFESTAZIONE.

E’ gradita prenotazione: Tel. 078463811 - 3319878485

Camminata non competitiva nei bellissimi paesaggi di Tonara. Aperta a tutte le fasce di età!!
Non mancate!!!!!

www.prolocotonara.it
 E-mail info@prolocotonara.it


sabato 30 aprile 2011

Gita a Gubbio

Gubbio,
bellissima cittadina umbra, di origine antica...

Gubbio - Panorama
Mi aggiro per le sue vie pensando a come dovessero essere quando in Italia non c'era la crisi... e rifletto.

Chiesa di San Francesco
La chiesa di San Francesco, ci si presenta proprio di fronte, così iniziamo la visita.  


Dal basso ammiriamo le torri di un bellissimo palazzo del XIV secolo, sopravvissuto al tempo...

Gubbio - Palazzo dei Consoli
L'architettura è in stile Gotico, si tratta del bellissimo palazzo dei Consoli, 

oggi sede del museo civico. Ed ecco la sua piazza, da cui è possibile vedere i tetti di tutta la cittadina.



Stemmi araldici in pietra sulle facciate delle case più antiche ricordano la storia della città e della nobiltà, forse oggi non più così ricca come una volta. Tutta la città da un po l'impressione di decadenza, anche se ben vissuta...

Anche le vetrate delle chiese dimostrano una certa ricercatezza e ricchezza, rosoni e vetrate multicolori cui queste foto purtroppo non rendono giustizia, arricchiscono le chiese. 

E che dire delle opere d'arte? Semplicemente stupende... 

con i loro colori sgargianti, le cornici in legno dorato, gli affreschi, i crocifissi...


 Tutto ricorda la vocazione religiosa della città. D'altra parte Assisi è solo a pochi chilometri e non dimentichiamo che San Francesco passò qui parte della sua vita!





E non dimentichiamo il centro storico arricchito dall'arte ceramica dei suoi artigiani, esperti forgiati da secoli di esperienza, è ricco di piccole botteghe i cui colorati tesori non aspettano altro che un ricco estimatore. 

Ma anche questa volta, come sempre, il tempo a disposizione per la gita arriva alla fine. Così cerchiamo di consolarci come si può...


Poi, lasciando da parte la malinconia della partenza salutiamo lui, un piccione che, curioso, sporge la testa fuori dal suo rifugio.


Alla prossima!

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

venerdì 29 aprile 2011

La sapienza greca, di Giorgio COLLI

Durante queste vacanze pasquali ho passato parte del mio tempo libero immerso nella lettura di alcuni volumi sulla sapienza graca. Lettura interessante e ricca di curiosità.
Se avete qualche minuto da dedicare alla lettura proverò a condividere con voi alcune curiosità, cercando di non essere troppo noioso.
L'opera, di cui ho letto i primi due volumi, comprende frammenti di e su vari autori dell'antichità su diversi argomenti. In particolare Dioniso, Apollo, Eleusi, Orfeo, Museo, Iperborei, Enigma, Epimenide, Ferecide, Talete, Anassimandro, Anassimene, Onomacrito, Senofane, Pitagora, Eraclito, Parmenide, Zenone, Melisso, Empedocle, i Pitagorici, Filolao, Archita, Anassagora, Gorgia, Protagora, Diogene di Apollonia, Leucippo, Democrito, Prodico, Ippia, Antifonte e Crizia.  
Ecco alcuni brani che mi sembra meritino approfondimento.

Pindaro, Olimpiche
"...Si, se chi possiede la ricchezza conosce l'avvenire, se sa che gli animi violenti dei morti quassù subito pagarono la pena - mentre sotto terra qualcuno giudica i misfatti in questo reame di Zeus, dichiarando la sentenza con ostile necessità; ma godendo la luce del sole in notti sempre uguali, i nobili ricevono una vita meno travagliata, senza turbare la terra col vigore della loro mano, né l'acqua marina, per una vuota sussistenza; e invece presso i favoriti degli dei che godettero della fedeltà ai giuramenti - essi percorrono un tratto di vita senza lacrime, mentre gli altri sopportano una prova cui lo sguardo non regge.
E quanti ebbero il coraggio di rimanere per tre volte nell'uno e nell'altro mondo, e di ritrarre del tutto l'anima da atti ingiusti, percorsero sino in fondo la strada di Zeus verso le terre di Crono, là le brezze oceanine soffiano intorno all'isola dei beati..."

Aristotele, Protrettico
"... hanno detto che noi siamo nati per pagare il fio di alcuni delitti commessi in una vita anteriore, e sembra che sia vero ciò che si trova presso Aristotele, ossia che noi subiamo un supplizio simile a quello patito da coloro che in altri tempi, quando cadevano nelle mani dei predoni Etruschi, venivano uccisi con una crudeltà ricercata: i corpi vivi di costoro erano legati assieme a dei morti con la massima precisione, dopo che la parte anteriore di ogni vivo era stata adattata alla parte anteriore di un morto..."

Aristofane, Uccelli
"Da principio c'era Caos e Notte ed Erebo nero e l'ampio Tartaro,
ma non c'era terra né aria né cielo;
e nel seno sconfinato di Erebo Notte dalle ali nere genera anzitutto un uovo sollevato dal vento,
da cui nelle stagioni ritornanti in cerchio sbocciò Eros il desiderabile,
con il dorso rifulgente per due ali d'oro,
simili a rapidi turbini di vento.
E costui di notte mescolandosi con Caos alato, nell'ampio Tartaro, fece schiudere la nostra stirpe, e per prima la condusse alla luce.
Sino allora non c'era la stirpe degli immortali, prima che Eros avesse mescolato assieme ogni cosa; 
ma essendo mescolate le une alle altre, nacquero Cielo e Oceano e Terra e la stirpe senza distruzione di tutti gli dei felici."

Proclo, Commento al Timeo di Platone
"La luna infatti è una terra in alto nell'etere; ciò invero ha detto chiaramente anche il teologo: "e suscitò un'altra terra immensa, che gli immortali celebrano come Selene, gli uomini sulla terra invece come Mene, la quale ha molte montagne, molte città, molti tetti..."

Diodoro Siculo, su Orfeo cantore, poeta e sacerdote che visse in grecia ai tempi di Eretteo, diciamo intorno a 1400-1300 a.C.. Marmo Pario affermava che Orfeo visse ed operò ai tempi in cui Eretteo regnava ad Atene.
"Orfeo invero portò indietro dagli Egizi la maggior parte delle iniziazioni mistiche, i riti segreti intorno alle sue proprie peregrinazioni e l'invenzione dei miti riguardante l'Ade. Infatti il rito di iniziazione di Osiride è lo stesso di quello di Dioniso, mentre quello di Iside risulta qualsi identico a quello di Demetra, e soltanto i nomi sono scambiati. Egli introdusse poi le punizioni degli empi nell'Ade, le praterie per gli uomini pii e la produzione di immagini in presenza delle moltitudine, imitando ciò che accadeva intorno ai luoghi di sepoltura in Egitto."

Giovanni Malalas, Cronografia
"Della miserabile stirpe degli uomini lo stesso Orfeo dà un'espressione poetica in molti versi, di cui ecco una parte:"... fiere e uccelli e stirpi inutili di uomini mortali, pesi per la terra, immagini artificiose, senza sapere nulla di nulla, né, quando il male s'avvicina, abili a vederlo, né esperti a evitare proprio da lontano la miseria, né accorti, quando il bene è presente, nel rivolgersi ad esso e impadronirsene, ma a casaccio ignoranti, imprevidenti."

Ecco, per ora basta così, solo alcuni accenni che facciano venir voglia di approfondire... io intanto proseguo la lettura del terzo volume... Eraclito.


Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

sabato 16 aprile 2011

Deputati a 18 anni e senatori a 25?

Oggi ho letto un articolo su "Il giorno" che mi ha fatto sorridere... il titolo era "Largo ai giovani in Parlamento - Deputati a 18 anni e senatori a 25".
Sembra infatti che il Governo abbia dato il via libera ad un ddl costituzionale che potrebbe portare, nel giro di qualche anno, i giovani diciottenni alla Camera e i venticinquenni al Senato.

"Finalmente! Largo ai giovani...
Finalmente svecchiamento...
Nel resto dell'Europa si va nella stessa direzione..."

Sembra quasi di sentire queste urla del popolo italiano che non vede il momento di vivere questa rivoluzione. Ma siamo sicuri che sia la strada giusta?

Una mia prima considerazione sullo svecchiamento: se si volesse realmente svecchiare il Parlamento non sarebbe più logico mettere un tetto massimo all'età di deputati e senatori invece che abbassare il tetto minimo dell'età?
Io farei così: I deputati non possono avere meno di 40 anni e non più di 50 anni!
I Senatori non possono avere meno di 50 anni e non possono avere più di 60 anni!
Questo sarebbe svecchiamento, non pensate?

Largo ai giovani, si dice... ma quali giovani? I figli dei politici? Cosicché i genitori possano guidarli per mano lungo la strada da loro percorsa?
E che mi dite, avremo gente che lavora una vita e gente che fa politica per la vita? Mi spiace, non condivido!

I giovani devono studiare, vivere, lavorare, possibilmente onestamente e solo dopo aver capito cosa significhi fare sacrifici e aver raggiunto il giusto livello di maturità possono, anzi devono, provare a far politica!

Vogliamo cambiare l'Italia? Sono d'accordo, ma non é questo il modo!
Per cambiare l'Italia dobbiamo far si che quello del "Politico" sia un incarico che non dà più benefici del lavoro onesto di chiunque di noi. Perché i politici hanno diritto alla pensione dopo appena mezza legislatura? Perché gli italiani devono invece lavorare per 40 anni? Perché nessun politico propone una legge del tipo: "la pensione dei Politici non può essere superiore alla pensione minima garantita a tutti"? Eppure, se ci fosse io lo voterei, se fosse onesto, sottinteso!

Un'altra domanda, nel mondo attuale, in cui la preparazione richiesta ad un funzionario statale di un certo livello è quantomeno la Laurea e la lingua inglese, avremo Deputati col Diploma e che parlano il dialetto?

Riflettete gente, riflettete... è vero che il titolo non fa la persona, ma cerchiamo di non esagerare!

Mi dispiace Ministro Meloni, non condivido la sua proposta!

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO