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venerdì 29 febbraio 2008

INCUBO (4 luglio 1999)

Il corpo soffre la febbre e la sete
Il sogno ti raggiunge da questa stanza
In solitudine piccola prigione.

Pago il fio della mia ricerca
Che ora appare sciocca e vana
E ne conosco il prezzo la lontananza.

Ho bisogno di te e della tua voce
Del tuo semplice coraggio
Ti amo e non potrò dirtelo stasera.

Spero nei fumi della febbre
Che da sogno si fa incubo
Di leggere la fatidica scritta “in rete”
Sul display del mio telefono cellulare
Ma il miracolo tecnologico non avviene
Il desiderio arde come la malattia
Perché vorrei stare con te.

Il tempo non corre, passeggia
Sul mio corpo e lo martorizza.

Ti amo però e lo sto scrivendo!
Sogno quando leggerai queste righe
Ed io le stesse delle lacrime sulle guance.

Giuseppe MARCHI

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