Traduttore automatico - Read this site in another language

giovedì 14 febbraio 2008

Tradizioni della Sardegna, la Sartiglia di Oristano

La sartiglia e il suo rituale traggono forza dalla maschera della sua figura principale: il "Cumponidori", e a quella maschera in tanti hanno dedicato anni di studio e proposto ipotesi sulla sua origine. Suggestiva, suffragata da studi storici e spirito di osservazione.
La domenica mattina, tentennanti (pioveva a dirotto) partiamo per Oristano. Al nostro arrivo come per incanto smette di piovere, il sole fà capolino, ci terrà compagnia per tutta la giornata. Lasciata la macchina, ci accodiamo al corteo del "Cumponidori" diretto verso la sede dove avverrà la sua vestizione. Il gruppo dei tamburini e trombettieri apre il corteo composto dalle "massaieddas" (le giovani ragazze vestite nel costume tradizionale oristanese, che portano sulle corbule gli abiti del Cumponidori), dalla" massaia manna" (la donna che dovrà sovrintendere al cerimoniale della vestizione), dai componenti del "GREMIO" (i contadini), che custodiscono le spade e gli stocchi per la corsa e dal Cumponidori. Una sala, penso, addobbata per l'occasione e gremita di gente, accoglie il corteo. Il cavaliere, tra gli applausi della folla e il rullo dei tamburi raggiunge quindi "sa mesita", il tavolo sul quale si compirà il rito. A partire da quel momento solo al rientro dalle corse, al termine della cerimonia di svestizione, potrà nuovamente scendere dal tavolo e quindi toccare suolo. Seduto sullo scanno il cavaliere indossa gli antichi abiti, aiutato dalle giovani ragazze. Sulla camicia viene indossato il "coietto", una giacca smanicata che termina a gonnellino a protezione delle gambe e che ricorda un antico indumento da lavoro, stretta da lacci di pelle sul petto del cavaliere che guida la corsa della domenica. La giacca è chiusa da borchie d'argento a forma di cuore. L'impiego delle fasce intorno alla fronte e sotto il mento prepara il viso ad accogliere la maschera. Un brindisi d'augurio e un ultimo saluto segna l'ormai imminente metamorfosi del cavaliere. Squilli di trombe e l'incessante rullo dei tamburi accompagnano la posa della maschera sul viso del cavaliere ormai trasfigurato in Cumponidori... Con la posa della misteriosa maschera il passaggio è avvenuto. Per tutti ora è su Cumponidori. La maschera impenetrabile color terra distingue il "cumponidori dei contadini". La maschera pallida ed impassibile è invece indossata dal "Cumponidori dei falegnami". Il posizionamento del velo ricamato e del cilindro sul capo avviano il cerimoniale alla conclusione. Il cilindro e il velo, rappresentano l'essenza delle divinità maschile e femminile... Ultima le operazioni la sistemazione di una camelia sul petto del Cumponidori: sarà rossa quella del capocorsa della domenica, rosea quella del Cumponidori del martedì... cessa in quel momento il tripudio di trombe e tamburi. Cessano gli applausi... In religioso silenzio un artiere introduce nella sala il cavallo del capo corsa che viene accompagnato sotto "sa mesitta". Dal tavolo su Cumponidori monta direttamente sul cavallo... In quel momento il presidente del "GREMIO" gli consegna "Sappia e maiu", il doppio mazzo di pervinche e viole mammole, simboleggiante la primavera che incalza. Con segni di benedizione, salutando, il Cumponidori si porta verso l'uscita... Nel piazzale lo accolgono i suoi due aiutanti di campo, tutti i cavalieri e una folla immensa festante. Il corteo si dirige alla volta del sagrato della cattedrale per dare inizio alla corsa della stella... Anche lì vari rituali, cerimonie, cavalieri al galoppo sfrenato per cercare d'infilzare la stella, posta a una certa altezza... poi per chiudere la giornata... le pariglie... acrobazie dei cavalieri sui cavalli lanciati al galoppo sfrenato... tutto molto bello e coinvolgente. La sartiglia è una giostra equestre che esiste da oltre 500 anni...
Per concludere, tra sacro e profano, colori, gente, zippole, pische de Oristano e vernaccia, è stata una giornata fantastica, che vale la pena di essere vissuta!




Paola e Gavino FADDA

Nessun commento:

Posta un commento