Jules Verne è forse uno degli scrittori più letti di sempre.
Io posso dire, con soddisfazione, di essere uno dei suoi estimatori; così un giorno in una bancarella di Parigi, ho trovato una sua biografia, scritta da Bernard Frank, l'ho acquistata e vi ho scoperto tante curiosità poco note a noi italiani. Tra queste, una mi ha colpito particolarmente e così ho pensato valesse la pena di tradurla per tutti coloro che non conoscono il francese.
Spero che questa lettera piaccia a voi come è piaciuta a me!
Premessa: Jules Verne ha ricevuto dalla madre l'annuncio dell'arrivo di dodici fazzoletti da naso nuovi... era allora un tempo in cui il giovane iniziava a vivere da solo senza sovvenzioni della famiglia, e non se la passava troppo bene. Nella lettera di risposta, la madre viene chiamata sempre "Madame", mentre con "il Signore vostro figlio" ci si riferisce a Jules...
"Madame,
ho appena appreso dalla bocca del Signore vostro figlio, che voi avreste l'intenzione di inviargli dei fazzoletti da naso; così ho chiesto lui il permesso di ringraziarvi io stesso e lui, con la gentilezza che lo contraddistingue, me l'ha concesso. Io gli sono fortemente attaccato da legami indissolubili e giammai, durante tutta la vita, mi separerò da lui; in una parola "io sono il suo naso" e siccome l'invio di questi fazzoletti mi riguarda particolarmente egli, in questa occasione, mi ha permesso di scrivervi.
E' un'idea eccellente quella che voi avete avuto, Madame: noi ci avviciniamo alla stagione dei raffreddori (et des roupies) ed é consolante poter raccogliere il frutto delle intemperie invernali. Io approfitterei di questa occasione, Madame, per dirvi a proposito del Signore vostro figlio, alcune parole sinceramente sentite. Egli è un gran bravo ragazzo, del quale sono fiero. Ha perso l'abitudine di espandermi infilando le sue dita nelle mie profondità; egli, anzi, si prende cura delle mie narici, egli mi guarda sovente e mi trova di suo gusto, senza dubbio, perché sorride con il fascino che lo contraddistingue. Inoltre, non ho motivo di lamentarmi; sono forse un poco lungo , ma la mia forma ricorda un poco quella dei cammei antichi e il Signore vostro figlio mi valorizza in ogni occasione; qualche giovane donna mi troverà di suo gusto e finirò per divenire grasso.
Io non posso lamentarmi della mia sorte, se non fosse che da qualche tempo il Signore vostro figlio, Madame, non portasse i suoi baffi a zanna. Egli li accarezza un poco troppo, cosa che mi rende eccessivamente geloso, ma non si può avere tutto in questo mondo.
D'altronde, Madame, è a voi che devo i miei successi quaggiù; sembra infatti che io abbia molto, per la forma, di uno dei miei confratelli, che si trova tra la vostra fronte e la bocca. E' da lungo tempo che non vedo quel caro amico, ma che volete? Non posso certo separarmi dal Signore vostro figlio!
E' un poeta, dicono; io lo vedo talvolta, fare dei versi. Detesto questo esercizio perché allora egli mi tira con forza e mi asciuga sulla sua manica, cosa che mi è particolarmente sgradita. Quando egli avrà ricevuto questi preziosi fazzoletti che voi gli avete annunciato, mi piace credere che io non mi getterò più che tra la fine "baptiste de Hollande" che farà così bene al mio carattere.
In questo momento sono un poco raffreddato; la mia narice sinistra non percepisce facilmente le dolci emanazioni della strada; ma per il resto la mia salute è buona e le mie secrezioni non sono troppo abbondanti.
Il Signore vostro figlio mi ha incaricato di porgervi i suoi saluti; egli ringrazia suo padre per l'assegno che gli ha inviato e che egli ha prontamente convertito in moneta corrente.
Apprendo con gioia dell'inizio dei piaceri del Carnevale nella mia patria. Credetemi, Madame, io non mi sarei mai ficcato in quella ressa. Ho troppo rispetto per il nome che porto e il Signore vostro figlio non mi avrebbe mai compromesso in luoghi così mal frequentati.
Vogliate, Madame, porgere i miei più distinti saluti smoccolati ai membri corrispondenti della vostra famiglia; non dimenticate, ve ne prego, i nasi delle giovani sorelle del Signore vostro figlio (un così amabile giovanotto) e siate, di fronte a loro, l'interprete dei saluti che io (renifle) per la loro felicità.
Io sono, Madame, con dei nuovi fazzoletti, il naso più rispettoso e lungo del Signore vostro figlio.
Nabucco,
per estensione
Jules Verne
Questa la lettera!
perdonate eventuali errori o mancanze nella traduzione, e buona annusata a tutti!
Alessandro RUGOLO
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