Lord Byron, con
 mia grande sorpresa mi resi conto che il poeta era stato anche in Italia. 
Bologna, Venezia, Ravenna, Pisa e Genova le città principali nelle quali
 si intrattenne alcuni anni, poco prima di intraprendere la sua ultima 
avventura in Grecia.
A
 Bologna s'era affiliato alla Società Romantica, era quindi un 
Carbonaro. Il suo prestigio e i soldi lo ponevano al di sopra degli 
altri ed essendo Inglese i rischi della sua attività di cospiratore 
erano minori, forse perchè non si trattava di un inglese qualsiasi.
Il gruppo di Carbonari di Ravenna, detto degli "Americani" lo aveva eletto a suo capo.
Il gruppo di Carbonari di Ravenna, detto degli "Americani" lo aveva eletto a suo capo.
E' forse questo il motivo per cui ha meritato di essere ricordato in un francobollo Italiano?
A
 Ravenna, nella casa dove abitava, ospite della sua ultima amante, 
organizzò un arsenale in cui raccolse 150 fucili e la polvere da sparo 
per la rivoluzione. Il Conte Guiccioli (marito della sua amante e padrone di casa!) non era molto contento. Vada per 
avere l'amante della moglie in casa, ma che questi si atteggi a 
rivoluzionario era troppo pericoloso anche per una persona della sua 
ricchezza e nella sua posizione.
Byron e il Conte Giuccioli erano oggetto di rapporti della polizia, che li descrivevano come pericolosi cospiratori.
Mentre
 però nella vita privata il buon senso gli mancava completamente, quando
 si trattava di cospirare, sembra che Byron fosse molto accorto. 
Era
 entusiasta, coraggioso, ma anche prudente e 
sembra che sin dall'inizio avesse molti dubbi sulle capacità 
organizzative dei cospiratori.
Pensava infatti che se i cospiratori italiani non fossero riusciti ad unirsi, non sarebbero arrivati a niente.
Pensava infatti che se i cospiratori italiani non fossero riusciti ad unirsi, non sarebbero arrivati a niente.
Così
 in effetti fu. Nel marzo del 1821 i napoletani insorti (alcuni mesi 
prima!) furono sconfitti dagli austriaci. Il Re ripudiò la costituzione 
che gli aveva appena concesso e tutto tornò alla normalità. Sulla scia 
di quella sconfitta vi furono repressioni in tutta Italia e la famiglia 
della sua amante fu costretta all'esilio, forse proprio per colpire 
Byron. 
Effettivamente
 l'allontanamento della sua amante raggiunse lo scopo di allontanare 
anche Byron che la seguì nel suo pellegrinaggio fino a Genova.
Le
 sue avventure carbonare erano terminate, non altrettanto si può dire 
della sua voglia di avventura che lo porterà a prendere le difese dei 
greci contro i turchi, cosa che mise in evidenza l'uomo d'azione (e gli 
fece però capire la vera natura umana!) ma gli costò la vita.
Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO
Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

 
 
