Parlo della situazione politica ed economica, naturalmente.
Si chiederebbe, forse, da dove partire per cercare di dare
un senso a ciò che sta accadendo.
Che strada segue la politica in questi tempi di crisi?
Che fine hanno fatto i politici di un tempo, quelli della
cosiddetta prima Repubblica?
Quali poteri forti si muovono all’ombra di uno stato debole
e ormai troppo lontano dagli italiani?
Non ho una risposta!
Non possiamo dare noi le risposte che ci avrebbe potuto dare
un così grande pensatore di nome Norberto Bobbio, ma possiamo provare a sondare
le sue opere, i suoi scritti, i suoi insegnamenti, alla ricerca di un lume in
grado di dissipare il buio di questi tempi…
Il 23 novembre 1980 Norberto Bobbio pubblicò un articolo
sulla Stampa nel quale spiegava cosa fosse la democrazia, intesa come “il
governo del potere visibile, cioè del governo i cui atti si svolgono in
pubblico, sotto il controllo della pubblica opinione”. A trentadue anni di
distanza mi chiedo se una tale definizione possa ritenersi ancora valida per la
democrazia italiana ovvero, secondo tale definizione di democrazia l’Italia è
ancora una democrazia?
E ancora, occorre chiedersi se in Italia esista oggigiorno
una “pubblica opinione”, o è scomparsa anch’essa?!
A questo punto qualcuno potrebbe chiedere: a cosa ci stiamo
riferendo di preciso? A quale problema, tra i tanti che assillano l’Italia,
dobbiamo dirigere il famoso lume, qualora ne possedessimo uno, dove dobbiamo
dirigere la nostra attenzione? Noi, “pubblica opinione”, non capiamo…
Ebbene, proprio questo è il punto, il problema, il nodo da
sciogliere. L’impossibilità di capire!
Non si capisce chi abbia ragione e chi torto. Non si capisce
come si sia finiti nella palude economica della recessione. Non si capisce
quale tra i politici sia onesto e chi invece disonesto. Non si capisce dove
voglia traghettarci il governo Monti come non si capiva quale fosse la politica
del governo Berlusconi. Non si capisce cosa stia facendo l’Unione Europea…
Non capire è diventata la regola piuttosto che l’eccezione!
Norberto Bobbio, nello stesso articolo precedentemente
citato scrisse: “Non si capisce nulla del nostro sistema di potere se non si è
disposti ad ammettere che al di sotto del governo visibile c’è un governo che
agisce nella penombra (il cosiddetto sottogoverno) e ancora più in fondo un
governo che agisce nella più assoluta oscurità, e che possiamo permetterci di
chiamare <<criptogoverno>>.”
Governo, sottogoverno e criptogoverno, e se fosse realmente
questo il problema? E’ forse necessario, per cercare di capire cosa sta
accadendo in Italia (e forse nel mondo intero), ricorrere a questi concetti e a
ciò che lasciano appena intravvedere? E’ forse necessario cercare il potere
invisibile che si muove all’ombra del governo visibile?
Un’ultima domanda: se in uno stato democratico per cercare
di capire cosa accade occorre introdurre i concetti di sottogoverno e
criptogoverno, siamo sicuri di essere ancora in uno stato democratico?
Alessandro Giovanni Paolo
Rugolo