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venerdì 4 gennaio 2008

Torino di notte

Torino...
pochi scatti per ricordarti,
com'eri quindici anni fa...

Poche parole per non disturbare,
chi come me ricorda...
e guarda...

Pochi istanti per passeggiare
per le strade illuminate,
sulle rive del Po...


Pochi istanti per un biglietto
di un treno che parte
e non torna più.


Ciao Torino, bella di notte.



Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

mercoledì 2 gennaio 2008

Erodoto di Turi, Libia, Asia ed Europa

Erodoto di Turi, nelle sue Storie, ci ha tramandato pezzi di storia che altrimenti non avremmo mai conosciuto...
Ma talvolta lui stesso non conosceva le risposte alle domande che, da persona erudita, si poneva... talvolta domande banali ma la cui risposta presupponeva conoscenze antiche.
Il suo mondo era diviso in tre parti, Europa, Asia e Libia, come ci racconta egli stesso. L'Europa e l'Asia le chiamiamo ancora così, la sua Libia corrisponde alla nostra Africa!
Ma, chi diede i nomi a queste parti del mondo? Sicuramente qualcuno di molto antico, di molto precedente ad Erodoto, infatti:

(Storie, cap. IV, 45)
Riguardo all'Europa, invece, nessuno conosce con sicurezza se é circondata dal mare, né ad oriente, né a settentrione: si sa solo che, in lunghezza, si stende quanto le altre due parti del mondo prese insieme.
Né io riesco a comprendere per quale ragione alla terra, che é una, si diano tre distinte denominazioni, prese da nomi di donna, e alle sue parti siano stati fissati, come confini, il Nilo, fiume d'Egitto, e il Fasi, fiume della Colchide (secondo altri, invece, il Tanai, fiume della Meotide e lo stretto dei Cimmeri); né si possono sapere i nomi di quelli che ne hanno determinato i limiti, né donde ne abbiano tratto le denominazioni...

Dopo queste affermazioni, che ci fanno capire quanto antichi siano i nomi delle nostre terre, é forse il caso di fermarsi a riflettere e porsi delle domande, le stesse che 2500 anni fa si pose Erodoto.
Perché la terra ha diversi nomi?
Perché nomi di donna?
Da cosa derivano questi nomi?
Chi li ha fissati, per la prima volta, nella mente e nelle tradizioni dei popoli?
Ed ancora, se tali nomi erano già tanto antichi 2500 anni fa da non esistere memoria della loro nascita, in che periodo si cominciò a chiamare Europa, Asia e Libia?
Come mai qualcuno sentì la necessità di stabilire dei nomi per dei territori così estesi?
Si tratta forse, ancora una volta, dei "resti" di una antica civiltà? Civiltà tanto grande, potente ed estesa da avere la necessità di individuare dei distretti amministrativi di tali dimensioni?
Credo proprio che ci sia ancora tanto da riflettere...
Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

lunedì 31 dicembre 2007

Esiodo (VIII secolo a.C.) e le cinque età del mondo

Esiodo fu un poeta greco, probabilmente contemporaneo di Omero. Forse nato in Beozia, conosciuto principalmente per "Le opere e i Giorni" e per la sua "Teogonia", scrisse anche altre opere considerate minori e di incerta attribuzione. Interessante vedere che in "Le opere e i Giorni" ci parla delle cinque età del mondo:
- età dell' Oro: gli uomini vivevano "sempre giovani" e non avevano preoccupazioni di alcun tipo. Siamo ai tempi di Crono;
- età dell'Argento: gli uomini sono governati da Zeus. Per il loro comportamento si estinsero;
- età del Bronzo: é il mondo di uomini violenti che si dedicavano solo alla guerra e si estinsero per la loro stessa stupidità;
- età degli Eroi: é l'età in cui gli Eroi combatterono a Troia e a Tebe;
- età del Ferro: è l'età del mondo di Esiodo ed anche la nostra, e finirà anch'essa, come le precedenti.
Ancora una volta un "antico" ci parla di età del mondo e di come queste si sono susseguite nel tempo... ci parla di guerre e di estinzioni di massa...
Ci parla di un passato remoto e ancora per la gran parte sconosciuto...

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

Google Earth, il più grande “GRANDE FRATELLO”.

Google Earth, una tecnologia affascinante ma che può diventare pericolosa allo stesso tempo. Google Earth è una tecnologia molto affascinante, che ha aperto nuovi scenari della esplorazione e del WEB. Basato su una idea molto semplice (la visione di mappe geografiche), si prefigge di far conoscere alla popolazione di INTERNET tutti (o quasi) gli angoli del pianeta, anche i più remoti o i più nascosti. Sono quasi sconfinate le sue potenzialità di sviluppo, ma può rappresentare anche un pericoloso strumento di sabotaggio e di criminalità, fornendo fotografie satellitari e cartine di ogni parte del mondo anche alle organizzazioni criminali che possono usare Google Maps per tracciare i propri traffici, i luoghi di consegna e di deposito, per segnalare gli obiettivi delle prossime azioni, nonché per sviluppare attività criminose. Tutto questo è possibile perché quello che sta costruendo Google Earth è un mondo che non segue le leggi stabilite dagli Stati perché non ha confini tangibili e né può essere definito uno spazio "internazionale", o uno Stato/Nazione in senso stretto, essendo al di sopra di qualsiasi tipo di Istituzione sovranazionale e nazionale, essendo basato su INTERNET appunto. Il mondo dell'informatica e le piattaforme WEB fanno ormai parte della nostra vita e le possiamo considerare le autostrade per l' economia e lo sviluppo del nostro futuro. Gli scenari diventano sempre più interessanti se si pensa all'attuale evoluzione dei progetti di Google e della NASA, che avrà come scopo quello di sviluppare il cd. "supercomputing", ossia un sistema di informazioni che conterrà immagini e dati della Terra: il più grande “GRANDE FRATELLO” che possa essere pensato.
… Comunque, in attesa che ciò avvenga, godiamoci le immagini dei Google Earth, e spaziamo con la fantasia per quei viaggi che avremmo sempre voluto fare e che gli impegni quotidiani ci impediscono.
Un saluto ai tuttologi
Paolo CARTILLONE

domenica 30 dicembre 2007

La porta (1995)

Odo l’acre miasma
Della pianura nera
Che m’ avvolge e nasconde
Di certo i passi dell’andare
Lento e faticoso e in gola
Al ponte oltre la ferrovia

Danzando in silenzio
Un corteo di fantasmi
Mi ha preso per mano
Spettri di giorni incendiati
Nel caos del niente
Urlanti del dolore perduto
Senza rotta la vela
Strappata dalla tempesta

Così ho raggiunto la casa
Ed ho chiuso bene la porta
Giuseppe MARCHI

domenica 23 dicembre 2007

Venezia... di notte

L'Italia, Paese ricco di storia, cultura e tradizioni, può essere conosciuto solo visitandolo!


Viaggiare di giorno e di notte per vedere le città, conoscere i popoli, sentire parlare i dialetti, leggere i testi antichi e moderni che ci parlano di tempi passati...


Ritrovarsi a passeggiare sotto i portici silenziosi, ricchi di fascino...

Appoggiarsi al parapetto in pietra e guardare stupefatti le luci del Canal Grande...


Così, ho visitato Venezia, una, due, tre volte... e ci sarà, spero una quarta occasione...
Prima che tutti i ricordi svaniscano col tempo, come in una notte di nebbia...


Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

sabato 22 dicembre 2007

Buon Natale

Natale 2007 è arrivato
tempo di regali e buoni propositi,
come l'anno passato...

Un altro anno di storie scritte e non,
tutte ugualmente importanti
anche se non tutte saranno ricordate...

Un altro anno è fuggito,
se n'é andato,
i vecchi sono più vecchi,
i giovani sono più grandi,
i ricchi sono più ricchi e
i poveri sono più poveri...

Nuovi amori,
nuove vite
e tante vite che ci lasciano...
é la vita...
é la morte...

Ed è il momento dei buoni propositi...
per i vecchi infreddoliti per le strade,
per i grandi che combattono per il mondo,
per i ricchi stressati dagli affari,
per i poveri preoccupati dalla vita,
per tutti quelli che ho fatto arrabbiare
e per tutti quelli che mi hanno fatto arrabbiare,
per chi abbiamo salutato per l'ultima volta
e per chi ha visto la luce,
per chi é felice
e per chi soffre...

per tutti,

Buon Natale...



Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO