Aristotele, filosofo greco vissuto tra il 383 e il 321 a.C. circa, con "La costituzione degli ateniesi" ci permette di conoscere meglio Atene, la sua storia e la sua organizzazione...
Il titolo non é rappresentativo dell'intera opera, la prima parte infatti é storica (o semistorica) e parte da Teseo fino ai suoi giorni... piacevole sorpresa per un appassionato di storia antica come me!
La seconda parte invece ci parla delle costituzioni della città... interessantissimo scorcio di una civiltà antica!
Aristotele ci parla di avvenimenti lontani nel tempo, di usanze e leggi ormai scomparse, di personaggi storici dimenticati dai più, ma ci parla anche di come é fatto l'uomo ancor oggi... riprendendo talvolta dai testi dei suoi predecessori...
Solone parlò del popolo in questi termini:
"Il popolo seguirebbe al meglio i suoi capi, se non si lasciasse troppo andare né soffocare dalla violenza.
Infatti la sazietà genera tracotanza, quando una grande fortuna capita a quegli uomini che non hanno sufficiente saggezza".
L'uomo della strada... il popolo... enorme potenza difficile da controllare!
Tirannia, democrazia, oligarchia... rivolgimenti e tragedie, guerre continue, interne ed esterne causeranno la morte dei migliori uomini, spesso giudicati dal popolo e condotti a morte per paura... brutta cosa l'ignoranza!
Il governo della città e degli affari di maggior importanza, della amministrazione e della guerra, degli affari di stato e della giustizia erano nelle mani degli aristocratici... poi pian piano il popolo cominciò sempre più a voler prendere decisioni. C'era chi cercava di ingraziarsi la massa, una delle decisioni forse peggiori fu quella di introdurre i compensi per le cariche pubbliche...
"Pericle allora fu il primo a istituire anche i compensi per i tribunali, rivaleggiando in popolarità con la ricchezza di Cimone [..] Pericle propose di distribuire al popolo gli averi dello stato , dato che non ne aveva di propri, e istituì un rimborso per i giudici; per questo motivo alcuni lo accusano che le cose andarono peggio, poiché si sottoponevano al sorteggio con maggior zelo più cittadini a caso che uomini onesti. E dopo questi avvenimenti cominciò anche la corruzione dei giudici..."
Corruzione, prepotenze, omicidi politici, guerre, sono nel sangue dell'uomo...
Chi più urla più viene seguito...
"Cleone, figlio di Cleeneto [..] per primo si mise a urlare e a ingiuriare dalla tribuna, e arringò il popolo indossando un grembiule, mentre tutti gli altri oratori parlavano in modo adeguato".
E si, come oggi fanno i nostri politici... senza ritegno alcuno!
E che dire allora del malvezzo di farsi eleggere e poi non partecipare alle sedute? Male dei nostri giorni? Ma neanche per sogno...
"Colui che tra i consiglieri non si recherà nella sala del Consiglio nell'ora prefissata sia multato di una dracma per ciascun giorno di assenza, a meno che non si assenti con il permesso del Consiglio"
Data la necessità di normare e punire questo comportamento, la cosa doveva capitare abbastanza frequentemente...
Al tempo in cui Aristotele scrive era in vigore l'undicesima costituzione; Aristotele ci racconta di seguito tutti i passaggi che vi portarono... Un accenno particolare merita forse la terza "quella di Solone, si ebbe dopo la rivolta civile, e da questa ebbe origine la democrazia", seguita a breve dalla tirannide di Pisistrato...
La costituzione, l'organizzazione dello stato, le leggi, i procedimenti giudiziari... tutto serve a farci capire meglio chi erano i greci, questi nostri avi...
Insomma, che dire ancora se non...
buona lettura?
Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO