Come forse qualcuno ricorda, tempo addietro ho trattato i miti della Sardegna secondo Pausania, nell'articolo Pausania il periegeta (110-180 d.C.)e la storia della Sardegna.
L'articolo aveva lasciato tanti punti in sospeso, dubbi più che certezze.
Oggi, frugando nel testo di Diodoro Siculo "Biblioteca Storica" (di cui ho parlato in Diodoro Siculo e la sua opera: Biblioteca storica), ho trovato alcuni riferimenti alla Sardegna e alcuni chiarimenti ai dubbi sollevati in precedenza...
Ma prima di iniziare vediamo cosa si può dire sulle fonti, cioè su Pausania il Periegeta e su Diodoro Siculo.
Pausania (Παυσανίας / Pausanías) fu uno scrittore e geografo greco del II secolo d.C., nato probabilmente a Magnesia di Sipile nella Lidia, detto il Periegeta in quanto si occupava, diremo noi, di scrivere "guide turistiche".
La sua opera più importante è, per l'appunto, "Periegesi della Grecia", da lui visitata in lungo e in largo e descritta con dovizia di particolari anche storici. L'opera è articolata in dieci libri. L'Attica (libro I), Corinto (Libro II), Laconia, (Libro III), Messenia (Libro IV), Elide (Libri V e VI), Acaia (Libro VII), Arcadia (Libro VIII), Beozia (Libro IX) e la Focide (Libro X).
Diodoro Siculo é uno storico della Magna Grecia, di Agirion in Sicilia (attualmente nota come Agiria in provincia di Enna), vissuto nel I° secolo a.C.
Dopo un viaggio in Egitto compiuto intorno al 60 a.C. e grazie alle risorse disponibili a Roma e alla sua conoscenza anche del latino, cominciò la stesura della sua opera universale, la "Biblioteca storica".
La Biblioteca era composta da 40 libri...
La prima considerazione da fare é dunque la seguente, Diodoro è una fonte più antica! E' possibile dunque che Pausania si sia rifatto ai suoi testi... certamente non può essere avvenuto il contrario.
Ma ora vediamo che cosa ho trovato di interessante...
In primo luogo Pausania ci ha parlato dell'arrivo in Sardegna di un certo Iolao. Ma chi era quest'uomo?
Ma vediamo innanzitutto di ricordare cosa ci dice il nostro Pausania...
[2] Si dice che i Libici furono i primi che vi arrivarono con i propri vascelli: il loro capo si chiamava "Sardus" figlio di Maceris, chiamato Ercole dagli Egiziani e dai Libici"
"il viaggio più celebre che ha compiuto questo Maceris è stato quello di Delfi. Sardus aveva il comando dei Libici che si erano stabiliti a Ichnusa, così l'Isola cambiò nome e prese da lui quello di Sardegna."
[3] "Diversi anni dopo, Aristeo e i Greci che erano con lui, approdarono nell'Isola. Aristeo, a quel che si dice, era figlio di Apollo e di Cirene..."
[4] Ma non è per niente probabile che Dedalo, per la colonia o per altri fatti, avesse potuto associarsi ad Aristeo sposo di Autonoe figlia di Cadmo; Dedalo in realtà visse all'epoca del regno di Edipo a Tebe. Del resto, coloro che arrivarono con Aristeo non fondarono alcuna città, non essendo, per quel che io credo, ne forti ne numerosi per poterlo fare.
[5] Dopo Aristeo, gli Iberici passarono in Sardegna guidati da Norax (Νώρακι), ed essi fondarono la città di Nora (Νώρα), che fu, a quel che si dice, la prima città dell'Isola. Norax era, si dice, figlio di Mercurio e di Eritia, figlia di Gerione.
La quarta spedizione, composta da Tespiesi e Ateniesi, arrivò in Sardegna agli ordini di Iolao (Ἰόλαος) e fondarono la città di Olbia (Ὀλβίαν)."
"Si possono trovare ancora in Sardegna, dei luoghi chiamati Iolai, e gli abitanti di quest'Isola rendono gli onori a Iolao..."
[6] Quando Troia fu conquistata molti Troiani fuggirono ed alcuni di questi , scappati assieme ad Enea, furono scaraventati in Sardegna dai venti, e qui si mescolarono con i Greci che vi si erano stabiliti in precedenza; i Barbari non fecero mai la guerra contro i Greci e i Troiani sia perché le forze militari erano pressoché le stesse sui due fronti, sia perché nessuno osava attraversare il fiume Thorsus ( Θόρσος) che separava i loro territori.
[7] Molti anni dopo, i Libici passarono nuovamente nell'Isola con forze considerevoli e cominciarono a fare la guerra contro i Greci che morirono pressoché tutti in questo periodo o comunque ne sopravvissero ben pochi. I Troiani si rifugiarono sulle alture dell'Isola, nelle montagne inaccessibili a causa delle pareti di roccia e dei precipizi e portano ancora oggi il nome di Iliensi, nonostante assomiglino in tutto ai Libici dei quali hanno adottato le armi ed il genere di vita..."
Ecco tutta la spiegazione secondo Pausania...
Dunque, in primo luogo vediamo se il nostro Diodoro Siculo ci può aiutare a capire chi era Iolao.
Diodoro ci parla della Corsica e della Sardegna nel libro V ai capitoli 13 - 15.
"Nei pressi di Cyrnus (Corsica) c'é un'isola chiamata Sardegna, circa delle dimensioni della Sicilia, abitata da barbari chiamati Iolai e si pensa che questi discendano dagli uomini che vi si stanziarono con Iolao e i Tespiadi. Nel tempo in cui Eracle era impegnato nel compimento delle sue famose "Fatiche", aveva avuto numerosi figli dalle figlie di Tespio, questi furono inviati in Sardegna dallo stesso Eracle, nel rispetto di certi oracoli, assieme ad una notevole forza composta da Greci e barbari, allo scopo di stabilirvi una colonia.
Iolao, nipote di Eracle, era incaricato della spedizione e prendendo possesso dell'isola fondò delle importanti città e dopo aver diviso le terre in lotti chiamò il popolo della colonia "Iolei", dal suo nome. Costruì palestre e templi per gli dei e ogni cosa che potesse contribuire a rendere lieta la vita dell'uomo, ancora oggi restano i ricordi.
L'oracolo che parlava della colonia conteneva anche la promessa che tutti coloro che avrebbero partecipato all'impresa avrebbero mantenuto la libertà per sempre..."
Diodoro prosegue dicendo che la previsione dell'oracolo si é rivelata vera fino ai suoi giorni, ne i Cartaginesi ne i Romani riuscirono mai i conquistare i nativi dell'Isola che si ritirarono sulle montagne e scavavano grotte in cui vivere protetti.
Nei primi tempi, Iolao, dopo aver contribuito a regolare gli affari della colonia, tornò in Grecia, ma i Tespiadi furono i capi dell'Isola per molte generazioni fino a che furono guidati fuori dall'Isola verso l'Italia, dove si stabilirono nella regione di Cuma".
Credo proprio che Diodoro sia da considerare una delle fonti di Pausania! Ma credo anche che egli abbia fatto ricorso anche ad altre fonti.
Una cosa é certa, abbiamo aggiunto un piccolo tassello alla conoscenza della storia della Sardegna...
E se vogliamo abbiamo anche modo di datare gli avvenimenti.
Se Iolao era nipote di Eracle, possiamo ragionevolmente posizionare questi avvenimenti al periodo intorno alla distruzione di Troia cantata da Omero, dunque siamo intorno al 1300-1200 a.C.!
Lo stesso Eracle infatti partecipò alla guerra...
L'articolo aveva lasciato tanti punti in sospeso, dubbi più che certezze.
Oggi, frugando nel testo di Diodoro Siculo "Biblioteca Storica" (di cui ho parlato in Diodoro Siculo e la sua opera: Biblioteca storica), ho trovato alcuni riferimenti alla Sardegna e alcuni chiarimenti ai dubbi sollevati in precedenza...
Ma prima di iniziare vediamo cosa si può dire sulle fonti, cioè su Pausania il Periegeta e su Diodoro Siculo.
Pausania (Παυσανίας / Pausanías) fu uno scrittore e geografo greco del II secolo d.C., nato probabilmente a Magnesia di Sipile nella Lidia, detto il Periegeta in quanto si occupava, diremo noi, di scrivere "guide turistiche".
La sua opera più importante è, per l'appunto, "Periegesi della Grecia", da lui visitata in lungo e in largo e descritta con dovizia di particolari anche storici. L'opera è articolata in dieci libri. L'Attica (libro I), Corinto (Libro II), Laconia, (Libro III), Messenia (Libro IV), Elide (Libri V e VI), Acaia (Libro VII), Arcadia (Libro VIII), Beozia (Libro IX) e la Focide (Libro X).
Diodoro Siculo é uno storico della Magna Grecia, di Agirion in Sicilia (attualmente nota come Agiria in provincia di Enna), vissuto nel I° secolo a.C.
Dopo un viaggio in Egitto compiuto intorno al 60 a.C. e grazie alle risorse disponibili a Roma e alla sua conoscenza anche del latino, cominciò la stesura della sua opera universale, la "Biblioteca storica".
La Biblioteca era composta da 40 libri...
La prima considerazione da fare é dunque la seguente, Diodoro è una fonte più antica! E' possibile dunque che Pausania si sia rifatto ai suoi testi... certamente non può essere avvenuto il contrario.
Ma ora vediamo che cosa ho trovato di interessante...
In primo luogo Pausania ci ha parlato dell'arrivo in Sardegna di un certo Iolao. Ma chi era quest'uomo?
Ma vediamo innanzitutto di ricordare cosa ci dice il nostro Pausania...
[2] Si dice che i Libici furono i primi che vi arrivarono con i propri vascelli: il loro capo si chiamava "Sardus" figlio di Maceris, chiamato Ercole dagli Egiziani e dai Libici"
"il viaggio più celebre che ha compiuto questo Maceris è stato quello di Delfi. Sardus aveva il comando dei Libici che si erano stabiliti a Ichnusa, così l'Isola cambiò nome e prese da lui quello di Sardegna."
[3] "Diversi anni dopo, Aristeo e i Greci che erano con lui, approdarono nell'Isola. Aristeo, a quel che si dice, era figlio di Apollo e di Cirene..."
[4] Ma non è per niente probabile che Dedalo, per la colonia o per altri fatti, avesse potuto associarsi ad Aristeo sposo di Autonoe figlia di Cadmo; Dedalo in realtà visse all'epoca del regno di Edipo a Tebe. Del resto, coloro che arrivarono con Aristeo non fondarono alcuna città, non essendo, per quel che io credo, ne forti ne numerosi per poterlo fare.
[5] Dopo Aristeo, gli Iberici passarono in Sardegna guidati da Norax (Νώρακι), ed essi fondarono la città di Nora (Νώρα), che fu, a quel che si dice, la prima città dell'Isola. Norax era, si dice, figlio di Mercurio e di Eritia, figlia di Gerione.
La quarta spedizione, composta da Tespiesi e Ateniesi, arrivò in Sardegna agli ordini di Iolao (Ἰόλαος) e fondarono la città di Olbia (Ὀλβίαν)."
"Si possono trovare ancora in Sardegna, dei luoghi chiamati Iolai, e gli abitanti di quest'Isola rendono gli onori a Iolao..."
[6] Quando Troia fu conquistata molti Troiani fuggirono ed alcuni di questi , scappati assieme ad Enea, furono scaraventati in Sardegna dai venti, e qui si mescolarono con i Greci che vi si erano stabiliti in precedenza; i Barbari non fecero mai la guerra contro i Greci e i Troiani sia perché le forze militari erano pressoché le stesse sui due fronti, sia perché nessuno osava attraversare il fiume Thorsus ( Θόρσος) che separava i loro territori.
[7] Molti anni dopo, i Libici passarono nuovamente nell'Isola con forze considerevoli e cominciarono a fare la guerra contro i Greci che morirono pressoché tutti in questo periodo o comunque ne sopravvissero ben pochi. I Troiani si rifugiarono sulle alture dell'Isola, nelle montagne inaccessibili a causa delle pareti di roccia e dei precipizi e portano ancora oggi il nome di Iliensi, nonostante assomiglino in tutto ai Libici dei quali hanno adottato le armi ed il genere di vita..."
Ecco tutta la spiegazione secondo Pausania...
Dunque, in primo luogo vediamo se il nostro Diodoro Siculo ci può aiutare a capire chi era Iolao.
Diodoro ci parla della Corsica e della Sardegna nel libro V ai capitoli 13 - 15.
"Nei pressi di Cyrnus (Corsica) c'é un'isola chiamata Sardegna, circa delle dimensioni della Sicilia, abitata da barbari chiamati Iolai e si pensa che questi discendano dagli uomini che vi si stanziarono con Iolao e i Tespiadi. Nel tempo in cui Eracle era impegnato nel compimento delle sue famose "Fatiche", aveva avuto numerosi figli dalle figlie di Tespio, questi furono inviati in Sardegna dallo stesso Eracle, nel rispetto di certi oracoli, assieme ad una notevole forza composta da Greci e barbari, allo scopo di stabilirvi una colonia.
Iolao, nipote di Eracle, era incaricato della spedizione e prendendo possesso dell'isola fondò delle importanti città e dopo aver diviso le terre in lotti chiamò il popolo della colonia "Iolei", dal suo nome. Costruì palestre e templi per gli dei e ogni cosa che potesse contribuire a rendere lieta la vita dell'uomo, ancora oggi restano i ricordi.
L'oracolo che parlava della colonia conteneva anche la promessa che tutti coloro che avrebbero partecipato all'impresa avrebbero mantenuto la libertà per sempre..."
Diodoro prosegue dicendo che la previsione dell'oracolo si é rivelata vera fino ai suoi giorni, ne i Cartaginesi ne i Romani riuscirono mai i conquistare i nativi dell'Isola che si ritirarono sulle montagne e scavavano grotte in cui vivere protetti.
Nei primi tempi, Iolao, dopo aver contribuito a regolare gli affari della colonia, tornò in Grecia, ma i Tespiadi furono i capi dell'Isola per molte generazioni fino a che furono guidati fuori dall'Isola verso l'Italia, dove si stabilirono nella regione di Cuma".
Credo proprio che Diodoro sia da considerare una delle fonti di Pausania! Ma credo anche che egli abbia fatto ricorso anche ad altre fonti.
Una cosa é certa, abbiamo aggiunto un piccolo tassello alla conoscenza della storia della Sardegna...
E se vogliamo abbiamo anche modo di datare gli avvenimenti.
Se Iolao era nipote di Eracle, possiamo ragionevolmente posizionare questi avvenimenti al periodo intorno alla distruzione di Troia cantata da Omero, dunque siamo intorno al 1300-1200 a.C.!
Lo stesso Eracle infatti partecipò alla guerra...
Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO