"Noi sappiam bene che, se avessimo voluto agire con minor buona fede non ci sarebbe stato difficile riferire ciò che proponiamo ai secoli antichi, precedenti ai tempi dei greci (quando le scienze della natura fiorivano forse di più, ma in maggior silenzio, senza ancora arrivare alle trombe e alle zampogne dei greci), o anche (almeno in parte) a qualcuno degli stessi greci, per chiederne conferma e stima alla maniera delle famiglie più recenti, che, con l'appoggio di genealogie, si inventano e si attribuiscono una nobiltà fondata su qualche stirpe antica. Noi, invece, confidiamo nell'evidenza delle cose, respingiamo ogni forma di inganno e di impostura; ne pensiamo che, per ciò di cui si sta trattando, interessi sapere se ciò che viene ora scoperto fosse un tempo già noto agli antichi e sia poi scomparso e ricomparso di nuovo attraverso le vicissitudini delle cose lungo i secoli, più di quanto debba interessare agli uomini sapere se il Nuovo Mondo sia quell'isola di Atlantide conosciuta anche al mondo antico, oppure se sia stato scoperto ora per la prima volta. (Roger Bacon, Nuovo Organon, 1,122)"
Al di là dell'interesse di Bacone verso il passato, é interessante leggere e capire queste parole...
Cosa ci trovo di interessante vi potrete chiedere...
Ciò che ci trovo di interessante é il fatto che io la penso più o meno allo stesso modo... "il passato precedente ai greci nasconde dei misteri non ancora risolti, solo scalfiti fino ad ora, misteri e ombre di scienza e tecnologia... ma fino a dove? A che livello di conoscenza arrivarono i nostri avi?
E quando parlo di "nostri" mi riferisco agli italiani del passato, sia chiaro!
Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO