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domenica 3 settembre 2023

La Cina ha sviluppato una nuova tecnologia per individuare la presenza di sottomarini


E' di qualche giorno fa la notizia, apparsa su diverse riviste online internazionali, che gli scienziati della cinese "National University of Defence Technology" hanno testaato una tecnologia basata sull'uso del 6G capace di individuare la presenza di sottomarini.

Secondo quanto affermato nei diversi articoli disponibili, la ricerca (che non sono riuscito a trovare) è stata pubblicata sulla rivista scientifica "Journal of Radars". In essa si parla dell'uso di tecnologie 6G (terahertz technology) per individuare la presenza di sottomarini e per la comunicazione tra questi e vascelli di superficie o velivoli.

Il dispositivo testato sembra essere in grado di individuare increspature sulla superficie del mare provocate dal movimento di sommergibili.

Questa nuova tecnologia, che può essere impiegata per esempio a bordo di droni, può fungere da complemento a quelle già impiegate nel campo dell'individuazione dei sommergibili.

Secondo la rivista che per prima ha segnalato lo studio, sono stati fatti dei test di funzionamento nel mar Giallo, utilizzando una sorgente artificiale di suono per simulare il rumore di un sottomarino ed è stato testato uno strumento capace di individuare le increspature sulla superficie dovute al suono, increspature della dimensione tra i 10 e i 100 nanometri (un nanometro corrisponde ad un miliardesimo di metro) a seconda delle condizioni del mare. Fino ad ora riuscire a separare questo segnale dallo sfondo era considerato impossibile.

Se confermati, tali risultati potrebbero anche essere applicati per creare nuovi metodi e strumenti per facilitare le comunicazionitra sommergibili e navi o altri dispositivi di superficie. 

Ricordiamo però che la guerra informativa è sempre attiva e non tutto ciò che si legge è per forza reale.

 

Alessandro RUGOLO


Per approfondire:

- https://www.scmp.com/news/china/science/article/3232682/chinese-scientists-look-6g-hunt-submarines-testing-device-small-enough-fit-drone

- https://interestingengineering.com/military/china-next-gen-submarine-detection

- https://www.eurasiantimes.com/edited-nc-checked-chinese-scientists-develop-small-ripple/

- https://pdf.defence.pk/threads/chinese-scientists-look-to-6g-to-hunt-submarines-testing-device-small-enough-to-fit-on-drone.774654/

- https://ts2.shop/cs/pswp-main-item?post_name=chinese-scientists-look-to-6g-to-hunt-submarines&url_rewrite=posts 

- https://medium.com/the-dock-on-the-bay/nuclear-submarine-detection-using-6g-60d9c14aedb1

mercoledì 30 agosto 2023

Guerra Elettronica, Cyber Attack o sabotaggio? Attacco ai treni in Polonia.

 


Photo: PAP/Rafał Guz

E' di questi giorni la notizia che tra il 25 e 26 agosto una ventina di treni passeggeri e merci sono stati bloccati lungo il loro percorso.

Chi sia stato ancora non lo si può dire con certezza, anche se chiaramente i sospetti vanno verso un'unica direzione, ma a me interessa di più capire come ciò sia stato possibile, ad altri trovare i colpevoli.

Ecco che emerge da diverse testate che i treni sono stati fermati per mezzo di un segnale di emergenza inviato via radio in modalità, pare, analogica.

Il mezzo usato è quello di inviare un segnare radio che viene ricevuto dal treno e che è studiato appositamente per casi di emergenza, e fin qui tutto bene.

Meno bene però sapere che tale segnale è trasmesso in chiaro, che non è applicata nessuna garanzia di provenienza e che alla fine chiunque, con un apparato trasmittente di pochi euro può compiere un atto del genere, fermando un treno e provocando potenzialmente possibili incidenti.

Sembra che in Polonia non sia successo niente di grave ma data la situazione le autorità competenti stanno indagando anche per possibili sabotaggi.

Una cosa è certa, in tutto il territorio sembra siano già stati fermati con lo stesso metodo circa 25 treni.

Occorre forse considerare che la conoscenza delle procedure operative di sistemi complessi come la rete ferroviaria di una nazione andrebbero in qualche modo protette. 

Allora mi chiedo: in Italia un "attacco" di questo genere potrebbe essere possibile? Mi auguro che qualcuno stia verificando ed eventualmente prendendo i provvedimenti del caso.

Alessandro Rugolo

 

Per approfondire:

- https://www.wired.com/story/poland-train-radio-stop-attack/

- https://apnews.com/article/poland-railway-disruptions-arrest-ffc639f1b97723a1475b6904d28f43b8

- https://www.washingtonpost.com/world/2023/08/28/poland-hacking-trains-russia/

- https://tvpworld.com/72337089/poland-another-25-trains-stopped-by-unjustified-radiostop-signal-use

venerdì 18 agosto 2023

La battaglia di Anghiari...

29 giugno 1440... 

chi si trovasse a passare nei pressi di Anghiari rischierebbe di trovarsi coinvolto in una delle più importanti battaglie di quegli anni.

Da una parte si potevano vedere le truppe del Duca di Milano, Visconti, forti di 9.000 uomini, con un rinforzo di 2.000 uomini proveniente dalla città di Sansepolcro. Sul fronte opposto si trovavano le truppe del regno Pontificio, gli alleati della Repubblica di Firenze e della Repubblica di Venezia. Alleanza quest'ultima apparentemente improbabile ma evidentemente necessaria a quei tempi.

La battaglia durò un giorno secondo alcuni cronisti e vide, alla fine, il duca di Milano uscirne sconfitto e abbandonare le terre della bassa Toscana.

C'è chi dice che i morti furono tanti c'è chi invece dice esattamente il contrario, tra questi Niccolò Machiavelli che scrisse che in questa battaglia morì un solo uomo perchè cadde da cavallo. Probabilmente la verità sta nel mezzo...

Leonardo fù incaricato di rappresentare la battaglia di Anghiari nella sala dei cinquecento, a Firenze. 

Sembra che però l'affresco non riuscì bene e dopo pochi anni era già distrutto. Della sua opera resta qualche cartone preparatorio

e alcune copie realizzate da altri artisti, tra questi Rubens

e probabilmente il Poppi.

Oggi Anghiari e una bella cittadina, ricca di storia e di ricordi, da visitare con calma e attenzione, alla ricerca di angoli di storia, luoghi di religioso silenzio e, perchè no, sapori antichi di carni e vini.

 E vi garantiamo che non mancheranno le piacevoli sorprese, come l'ultima cena

 del pittore Giovanni Antonio Sogliani, visibile nella chiesa di San Bartolomeo.

 

Alessandro Rugolo e Giusy Schirru

 

https://www.discovertuscany.com/it/anghiari/la-battaglia-di-anghiari.html


Sant'Agata Feltria

Il clima caldo umido di quest'estate a Roma ci spinge a cercare ristoro nei piccoli borghi situati nei vicini Appennini. 

Questa volta siamo stati a San Donato, frazione di Sant'Agata Feltrie, in provincia di Rimini. Gita piacevole e piacevole scoperta. 

Cibo ottimo, paesani simpatici e disponibili, panorama indimenticabile e un salto nella storia d'Italia, con gli intrighi e le guerre che non hanno risparmiato neanche i piccoli paesi, ci hanno accompagnato per mano nella scoperta di questo territorio.

All'arrivo al paese di Sant'Agata Feltrie ci accoglie una bellissima Rocca, un tempo forse minacciosa per il viandante ma anche sicuro rifugio per i paesani in una terra di tanto in tanto soggetta non solo alle guerre ma anche all'assalto dei banditi. 

Rocca Fregoso, dal nome della famiglia genovese che vi visse tra il '400 e il '600, è oggi trasformata in una attrazione per i più piccoli, un museo dedicato alle favole: rocca delle fiabe.

Se siete arrivati fino a Sant'Agata Feltrie non potete fare a meno di fare un giro per le strade del borgo e fermarvi sotto il castello per assaggiare la gustosa focaccia santagatese appena sfornata. 

In piazza potrete ammirare il palazzo comunale 

fatto costruire nel 1605 da Orazio Fregoso, che ospita al pian terreno il Teatro Angelo Mariani.

Il Teatro Angelo Mariani sembra sia il più antico teatro ligneo d'Italia. Ce ne parla il custode che racconta anche la storia degli sforzi del paese per tenere viva la memoria del paese.

Tutte le estati vi si tengono rappresentazioni teatrali, concerti, presentazioni di libri e attività culturali, nonostante il paese non faccia più di 2000 abitanti comprendendo le diverse frazioni.

Poi arriva il momento, come sempre accade, di rientrare.

Si chiude un capitolo, Sant'Agata Feltria, e se ne apre un altro, Sansepolcro e Anghiari...

ma questa è un'altra storia.

 

Alessandro RUGOLO

 

https://www.teatromariani.it/

https://www.romagna.net/sant-agata-feltria/musei/rocca-delle-fiabe/


mercoledì 16 agosto 2023

La repubblica di Cospaia

Repubblica di Cospaia

Dove si va a cena?

Domanda banale ma che a volte porta a scoperte impensabili. 

Quella sera abbiamo deciso per un ristorantino chiamato “La tana del Contrabbandiere”.

Ci trovavamo nel piccolo comune di San Giustino, in provincia di Perugia ed erano ormai le 19.00. Avevamo prenotato per le 20.30 e decidemmo di uscire un po’ prima per fare un giro per vedere Sansepolcro e poi andare a cena.

Lungo la strada per Sansepolcro vediamo un curioso cartello con l’indicazione “Repubblica di Cospaia”. Proseguiamo per Sansepolcro e vista l’ora decidiamo di rimandare la visita all’indomani mattina.

Giriamo dunque e, seppure un po’ in anticipo, ci rechiamo al ristorante che si trova proprio in direzione della repubblica di Cospaia.

Arriviamo in riva ad un laghetto adibito a pesca sportiva e ci accomodiamo. Arriva la cameriera che ci lascia il menù e così, nella prima pagina, scopriamo qualche informazione storica su Cospaia.

La Repubblica di Cospaia nasce non per volontà di libertà dei suoi cittadini, non grazie ad una guerra o rivoluzione, non per merito di un’alleanza o di un potente signorotto locale… ma per un errore.

Ma forse è meglio cominciare dall’inizio.

Siamo nel 1431, in quegli anni il neo eletto Papa, Eugenio IV, aveva bisogno di fondi per condurre la sua politica. Li chiese a chi di soldi ne aveva tanti, i Medici di Firenze. La restituzione del prestito era fissata aI termine di dieci anni, i Medici ottennero come pegno del prestito il paese di Sansepolcro.

Allo scadere dei dieci anni il papa invece che saldare il debito cedette il paese.

Gli inviati del regno Pontificio e della repubblica di Firenze si incontrarono a Sansepolcro per stabilire i nuovi confini e come riferimento si decise di prendere un fiumiciattolo che di nome faceva “Rio”. Purtroppo o per fortuna, di fiumi col nome Rio, che nascevano sul monte Gurzole, ve ne erano due quasi paralleli.

Quando furono scritti i trattati sui confini i romani presero come riferimento del confine il fiume più a sud mentre i fiorentini presero a riferimento il fiume più a nord. Nessuno nell’immediato si rese conto che il terreno tra i due fiumi diveniva automaticamente terra di nessuno.

Su questo terreno si trovava un piccolo gruppo di case con circa 330 abitanti che approfittarono subito dell’errore dichiarandosi indipendenti.

Nasce così la repubblica di Cospaia.

Per motivi politici l’errore non venne corretto e i cospaiesi godettero di quasi quattro secoli di libertà da ogni forma di governo…


Alessandro RUGOLO

P.S. Per inciso, al ristorante "La tana dei contrabbandieri" abbiamo mangiato benissimo...


Per approfondire:

La Storia di Cospaia (repubblicadicospaia.it)

sabato 5 agosto 2023

Nuraghe Oes, Torralba

In questi primi giorni di agosto, complice il fresco arrivato repentinamente, proseguiamo l'esplorazione del territorio attorno a Torralba. I nuraghe nella zona sono tantissimi anche se non sempre facilmente individuabili. E' la volta del nuraghe Oes, visibile da lontano per i suoi colori rossicci e per le dimensioni, anche se meno conosciuto del suo vicino nuraghe di Santu Antine.

Parcheggiata la macchina ci addentriamo lungo una stradina di campagna ben tracciata e pulita, fino ad arrivare alle prime rovine di mura a secco diroccate. 

Il nuraghe, immobile, si staglia sullo sfondo del paesaggio e ci invita a raggiungerlo. 

Lungo il sentiero raccogliamo qualche saporita mora selvatica e dieci minuti dopo siamo arrivati. Ci muoviamo con facilità sul terreno attorno, pulito dalle sterpaglie.

Il nuraghe Oes è maestoso ma visitabile solo parzialmente. Il piano basso è interrato quasi completamente e non è accessibile. 

Il primo piano sembra pulito ma non vi è modo di accedervi, peccato!

Facciamo il giro cercando di immaginare le strutture circostanti, in parte nascoste da alberi e terra. Alcune strutture più piccole indicano la presenza, un tempo, di altre torri e di locali contigui di cui si è perso il ricordo, ad eccezione, forse, di quello in cui si trova il pozzo per la raccolta delle acque piovane.

Doveva essere un centro importante, qualunque fosse il suo impiego.

La vicinanza con altri grandi nuraghe (Santu ANtine, Ruju...) fa pensare che Oes sia parte di qualcosa di più complesso, ma di più non mi azzardo a dire!

Alla prossima.

Alessandro Rugolo




venerdì 4 agosto 2023

Nuraghe Ruju, Torralba

Ancora un giorno dedicato ad esplorare la nostra bellissima isola, la Sardegna. 

Ci troviamo su una strada di campagna che porta da Mores a Giave.

Ci siamo già fermati a visitare il dolmen di "Sa Covaccada", restando spiacevolmente colpiti dalle condizioni in cui versa il sito. Da li ci siamo spostati a visitare la tomba dei giganti del rio Mannu, anchessa conservata malissimo.

Stavamo decidendo cosa fare quando abbiamo avvistato un nuraghe a poca distanza. 

Proviamo ad avvicinarci su alcune strade sterrate (come sempre le indicazioni scarseggiano!) fino a quando non prendiamo quella giusta. 

Parcheggiata la macchina ci troviamo a neanche cento metri da uno splendido nuraghe in buono stato di conservazione che vedendo la mappa riconosciamo col nome di nuraghe Ruju.

Si tratta di un nuraghe ancora ben conservato nonostante i suoi anni (tre millenni?), composto da una massiccia torre con un piano quasi completamente interrato, un piano completo alla luce del sole e circondato da resti di torri più piccole e di mura in pietra. 

Il terreno circostante è difficilmente praticabile a causa dei rovi di more e delle spine presenti ovunque. 

Ci inoltriamo nelle viscere del nuraghe, da tempo non visitato, entrando da una porta che dava accesso al piano superiore e ci spostiamo lungo la scala verso il piano inferiore ma ci fermiamo dopo pochi metri perchè la scala è impraticabile. 

Saliamo poi lungo la scala interna fino a raggiungere la cima e da li guardiamo il panorama.


Visitare i nuraghe è sempre piacevole, sia per la vista che si gode, sia per l'aria fresca che vi si trova al suo interno.

Lungo la strada siamo stati accompagnati dal volo splendido di alcuni falchi, sempre piacevole a vedersi e, non troppo lontano, ci siamo fermati a vedere alcuni poni e asinelli.

Un suggerimento per gli amministratori di questa nostra terra, un cartello indicatore e qualche frugale informazione sul luogo sarebbe utile a chi dei nuraghe non sa niente, ma tanto so bene che questo consiglio andra perduto...

Alla prossima.

 


Alessandro Rugolo