sempre col fiato corto
a salir la salita
che è china di sassi
e spezza la schiena
povera Italia, diceva mio padre
quand'ero bambino mi insegnava
dello stato l'amore e del soldato l'onore
l'orgoglio di servire la nazione
adesso sembra passato remoto
povera italia non so più dire
a mia figlia del futuro molesto
che ci aspetta non domani
ma tra qualche minuto.
Povera Italia a inseguire la storia
robot e aerei invisibili ci hanno promesso
miracolosi laser a guarire ogni male
non resta che una nera voragine
delle nostre paure degli altri.
Povera Italia di quelli che brindano
invece di disperarsi e sporcano del patriota
Mameli l'inno col saluto romano
poichè una cosa è certa
vedo il sole correre tra nubi sottili
ma, signori, è notte
notte fonda.
Giuseppe Marchi
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