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domenica 27 dicembre 2009

Curiosità dai "racconti meravigliosi" di Aristotele

Uno dei libri letti durante questo Natale é del filosofo Aristotele... almeno così qualcuno dice, altri attribuiscono questa raccolta di curiosità a vari autori in tempi diversi. Poco importa... avendo già incontrato il titolo durante mie precedenti letture ho deciso di acquistare il libro e di leggerlo! Cosa che ho fatto la sera stessa...
Ero sicuro che ci avrei trovato alcune curiosità sulla Sardegna e altre sulle colonne d'Ercole e così é stato...

Si tratta di brevi appunti su stranezze del mondo che fu...

Di solito cominciano con "Dicono che..." oppure "Si racconta...", seguito da una breve descrizione del fatto e talvolta da un tentativo di spiegazione. Stranezze, stravaganze, credenze popolari... e, chissà, forse anche qualcosa di vero?!?

"Raccontano che in Egitto i trochili volino fin dentro le fauci dei coccodrilli e ne puliscano i denti, estraendo con il becco le carni che si sono conficcate loro all'interno della bocca; i coccodrilli ne traggono giovamento e non fanno ad essi del male."
Come negare la veridicità di questo racconto? Per chiunque abbia visto un documentario sui coccodrilli non v'é alcun dubbio sulla veridicità del fatto!

Ma arriviamo alle Colonne d'Ercole, para. 37, quando si parla dei fuochi spontanei, Aristotele ci riporta:
"Si narra che anche al di là delle Colonne d'Ercole vi siano luoghi infuocati; alcuni ardono in continuazione, altri solo di notte, come scrive Annone nel Periplo. E il fuoco di Lipari non risulta visibile e risplendente di giorno, ma solo di notte. Anche a Pitecusa dicono ci sia materia infuocata ed estremamente calda ma non ardente."
Dunque, Annone ci parla di Colonne d'Ercole in un testo chiamato Periplo... se chi ha scritto il testo é realmente Aristotele (384-322 a.C.) probabilmente parla di Annone il navigatore Cartaginese (630-530 a.C.), di lui ce ne da notizia Arriano nel suo libro Anabasi. Interessante... e da approfondire!

Andiamo avanti con le curiosità...Para 55: "Nello stretto che separa l'Italia dalla Sicilia le acque aumentano e calano insieme con le fasi lunari", chissà se gli studiosi del fenomeno delle maree del XVI e XVII secolo avevano avuto tra le mani il testo di Aristotele!

Ma proseguiamo senza sosta...al para 81 Aristotele ci dice che nelle isole Elettridi, che si trovano all'interno dell'Adriatico, furono innalzate due statue, una in stagno e una in bronzo, costruite secondo una tecnica arcaica... "secondo antiche tradizioni", forse opera di Dedalo. tali isole sarebbero state formate dai detriti del fiume Eridano... ovvero il Po?!? Sembrava inoltre che nei pressi vi fosse una palude di acqua calda e puzzolente, in quanto secondo gli abitanti del luogo vi cadde Fetonte colpito dal fulmine! Curioso...

Ancora sulle Colonne d'Ercole, al para 84 si dice che i Cartaginesi abbiano scoperto un'isola deserta, oltre le Colonne d'Ercole, completamente ricoperta di foreste e dotata di fiumi navigabili, splendida anche per varietà di frutti. L'isola distava diversi giorni di navigazione e i Cartaginesi vi si recavano spesso e cercarono di tenerne nascosta l'ubicazione! Chissà di quale isola si trattava... la stessa indicata da Annone? Chissà...

Eracle... sempre lui! Sembra che attraversò l'Italia diretto nel territorio dei Celti ma anche in Iberia, dove Ercole condusse una guerra di conquista! In effetti, a ben guardare, il Mediterraneo é pieno di toponimi che lasciano pensare al passaggio di Eracle...

E della Sibilla, che dire? A Cuma sembra esistesse un antro sotterraneo in cui abitava la Sibilla, originaria di Eritre, chiamata dagli Italiani Cumana, da altri Melancrera.

Al para. 100 ecco che finalmente si parla della Sardegna... Aristotele ci dice che pare che sull'isola vi siano degli edifici costruiti secondo l'antico uso greco... Si narrava che fossero stati edificati da Iolao, figlio di Ificle, mentre alla testa dei figli di Eracle vi andò per fondarvi delle colonie. L'isola era chiamata Icnussa a causa della sua forma, simile a quella di un piede umano... L'isola di Sardegna era molto fertile, ma da quando passò sotto il dominio dei Cartaginesi non lo era più... secondo il racconto i Cartaginesi tagliarono tutti i frutti utili per l'alimentazione e decretarono la pena di morte per gli abitanti del luogo che intendessero praticare la coltivazione! Perché mai? Che senso ha una tale decisione? Era forse una questione strategica?

E che dire dei Fenici? Aristotele ci parla anche di questo popolo... secondo il racconto i Fenici presero il nome da un termine della lingua dei Perrebi che significa "spargere sangue" cioè "phoinixai"... Tale popolo abitava in Siria, lungo i litorali e dovunque si recasse aveva la cattiva abitudine di sterminare tutti! Cosa c'é di vero? Ciò che é testimoniato anche da altri é la crudeltà di alcuni riti Fenici...

Ancora Eracle... sembra che nella città di Ipate (?) nella regione Eniaca, venne trovata un'antica stele con una iscrizione in lingua arcaica... La stele venne inviata a Tebe perché fosse decifrata in quanto presso il tempio sembrava vi fossero delle dediche antiche con la stessa scrittura. La traduzione diceva che Ercole dedicò il tempio alla splendida dea di Citera, quando portò le greggi di Gerione ed Eritea. Eritea gli generò un figlio che chiamò Erithon. Ercole in cambio le donò il terreno sotto l'ombrosa quercia... Interessante... ma dove si trova Ipate?

E per finire alcune curiosità sui Fenici, fondatori della città di Utica di 287 anni più vecchia di Cartagine, che arrivarono fino a Tartesso, dove portarono olio ricevendo in cambio tanto argento da costruirsi anche le ancore delle navi di quel prezioso metallo! Sempre i Fenici abitavano Gades, città nei pressi delle Colonne d'Ercole...

Aristotele... che cose mirabili ci hai tramandato!

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

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