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domenica 15 gennaio 2017

Il crepuscolo degli Dei (Parte VI - Il libro scomparso)


- “Buon giorno signorina… Odges?”

- “Si, sono io. Posso aiutarla?”

- “Sono Martin Sena, lavoro per la Larren Books e...”

- “Ancora voi? Pensavo di essere stata chiara. Il libro di mio padre non è in vendita, ne ora ne mai!”

Maria era stata brusca ma già il mese prima aveva chiarito la questione. A costo di sembrare sgarbata fece per chiudere la porta quando lo sguardo dell’uomo la colpì.

- “Venga dentro. Gradisce un caffè?”

Stupito per il repentino cambiamento Martin Sena, dottore in filologia antica e attualmente dipendente della Larren Books con l’incarico di fattorino…non se lo fece ripetere que volte. Fare il fattorino non era la sua massima aspirazione ma Martin sperava sempre di riuscire a cambiare, prima o poi, con l’aiuto di un po di fortuna!

- “La ringrazio signorina”

Lei lo fece accomodare nel salotto, un ambiente piccolo ma confortevole. Il padre ne era sempre andato fiero, era il suo gioiello. Alle pareti aveva appeso alcuni quadri senza valore ma molto belli, erano delle nature morte, cesti di frutta che sembrava vera e una scena di caccia al cinghiale. I cani circondavano il povero animale ferito e lo mordevano alle zampe, per cercare di immobilizzarlo.

- “Mi dispiace ma non ho dei biscotti, però se vuole ho del latte”

- “Non si preoccupi, va bene il caffè nero. Sa, sono di origine italiana e da noi il caffè si prende nero e bollente.”

Sorseggiò il suo caffè per poi poggiarlo quasi subito sul tavolino. Non si poteva certo dire che fosse il miglior caffè della sua vita! Era arrivato il momento di riprendere il discorso…

- “Signorina Odges – si schiarì la voce – come le dicevo io lavoro per la Larren Books...”

- “Si, ho capito. Sono stata gentile con lei ma cerchi di capire, non voglio vendere il libro di mio padre, come ho già detto ai suoi colleghi… ”

- “Si, ho saputo del mio collega che le ha fatto visita il giorno dopo il funerale. Con una certa mancanza di tempismo, non c’è che dire...”

- “Senza dubbio. Poi mi sembrava di essere stata chiara la settimana scorsa. Questa volta si trattava della sua collega, una signora bionda, sulla quarantina, non ricordo il nome però aveva dei modi molto garbati e non ha insistito. Ora a lei ripeto la stessa cosa. Il libro non è in vendita!”

- “Scusi signorina Maria ma io non sono qui per comprare il libro, a dir la verità non sono qui per conto della Larren Books ma per conto mio. E comunque da noi non lavora nessuna signora bionda e sulla quarantina.”

Questa volta era Maria ad avere una faccia stupita. Eppure era sicura. Lei si era presentata come dipendente della Larren Books e aveva parlato delle intenzioni di pubblicare il romanzo.
Secondo lei sarebbe stato un grande successo… e poi la Larren Books avrebbe pagato bene.
Poi le aveva chiesto di poter vedere il manoscritto ma lei non glielo aveva mostrato, aveva inventato una scusa e l’aveva allontanata.

- “Ma la signora mi aveva detto che...”

- “Signorina Maria, da noi non lavora nessuna donna, siamo tutti uomini.”

Il tono non ammetteva replica.

- “Ma allora chi poteva essere? E perché fingere di essere qualcun altro? E lei, signor Martin, cosa vuole da me visto che non è qui per il libro?”

- “Veramente non le ho detto che non sono qui per il libro. Le ho detto che non sono qui per conto della Larren Books. La società per la quale lavoro non è più interessata al libro di suo padre. Ha ricevuto delle forti pressioni per dimenticarsene e comunque è passato più di un mese dalla – ehm – morte di suo padre… e, diciamo così, non è più un affare vantaggioso per la Larren Books.”

Maria ascoltava sempre più stupita. Chi poteva avere interesse a non far pubblicare un libro? Chi aveva di fronte? Da quando aveva scoperto che suo padre era stato un agente segreto vedeva complotti dietro ogni cosa. Eppure, a ben vedere, sembrava avere ragione a sospettare di tutto e di tutti.

- “Sono qui per mio conto. Anche io come suo padre, sono un esperto di filologia antica e mi occupo di leggende. Ho scritto diversi libri ed ho assistito alla prima del “Crepuscolo degli Dei”. La rappresentazione mi ha molto colpito e avevo intenzione di parlare con suo padre per chiedere lumi su alcune leggende cui ha sicuramente fatto riferimento nella sua opera, ma non ho fatto in tempo… posso chiederle la cortesia di mostrarmi il manoscritto. Può farmelo leggere? Le prometto di non disturbarla, lo leggerò qui, a casa sua, così il manoscritto sarà sempre sotto la sua sorveglianza. Non ho nessuna intenzione di portarle via un ricordo di suo padre...”

Sembrava sincero. E poi il suo tono di voce, come i suoi occhi, le dicevano di potersi fidare. Maria si alzò per prendere il manoscritto dallo scaffale in cui l’aveva riposto qualche giorno prima, dopo averlo mostrato alla signora bionda che affermava di lavorare per la Larren… ma il manoscritto non era al suo posto.
Qualcuno l’aveva rubato!


(Continua ???)

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO


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