Aldo
Castellani con i suoi allievi”, olio di Roberto Fantuzzi, 1935
Androne
Clinica delle Malattie Tropicali - Policlinico Umberto I - Roma
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Spesso
si sente accusare il nazionalismo di ogni nefandezza o depravazione.
Tuttavia, come sempre accade quando si parla di attività umane di
qualunque genere, non è corretto generalizzare giudizi spesso
erogati solo per sentito dire o per qualunquismo o conformismo o
piaggeria!
Il
senso di appartenenza, l'attaccamento alle proprie origini, se non
diventa ipocrita ideologia, facile alibi per vuote rivendicazioni di
un presunto potere, che logora chi non lo ha mai esercitato, non
possono essere che naturali, genetiche, direi, pulsioni di ogni
spirito libero.
Come
può un albero dare frutto buono se le sue radici affondano in un
terreno instabile, incerto, sterile,...
Ebbene,
la stessa cosa accade anche per gli uomini!
Non
tutti si lasciano, infatti, strappare i propri ideali dal fiume in
piena dei cambiamenti epocali o lo fanno per convenienza quando non
per stupidità o per interesse di carriera!
Una
volta, si parlava di dignità....
Proprio
per la strenua difesa della sua dignità di Italiano e di Medico, tra
i tanti miei antichi Maestri ho voluto tributare un modesto omaggio
al fondatore della Scuola delle Malattie Tropicali nel nostro Paese:
SIR ALDO CASTELLANI.
Egli
nacque a Firenze l'8 settembre 1874. Dopo varie vicissitudini
familiari e scolastiche nel 1893 si iscrisse alla Facoltà di
Medicina della Regia Università di Firenze dove si laureò maxima
cum laude
nel 1899. Il
suo interesse per le Malattie Tropicali lo portò a frequentare
istituzioni universitarie specializzate in Inghilterra e Germania.
Nel
1902 partecipò ad una spedizione in Africa per condurre ricerche su
una gravissima epidemia di un morbo che allora era noto come
“Malattia del sonno”. Notò in numerosi malati la presenza di un
protozoo parassita, il tripanosoma, veicolato da una mosca, la
Glossina palpalis o mosca tze-tze. Castellani, oltre a isolare
l'agente etiologico in vivo, ne dimostrò il ciclo vitale e
sperimentò anche trattamenti farmacologici.
Esclusiva
del continente africano, affligge ancora oggi più di 60 milioni di
persone in 36 Nazioni. Ma egli riuscì ad isolare anche il treponema
agente etiologico della framboesia e studiò molte altre malattie
come la broncospirochetosi emorragica (Morbo di Castellani), la
quartana non-malarica ed altre febbri tropicali.
Sembra
che, sebbene le ricerche fossero condotte sotto l'egida di Sua Maestà
britannica ed a sue spese, però Castellani non ne rese subito noti i
risultati, ma si fece inviare per qualche tempo nei Possedimenti
Italiani d'Africa così da far assegnare alla sua Patria il merito
delle scoperte!
Dal
1903 al 1915 fu docente nella Facoltà di Medicina a Colombo,
capitale dell'odierno Sri Lanka, allora colonia britannica. Lì
individuò diverse forme morbose, soprattutto ad etiopatogenesi
parassitaria, isolandone gli agenti causali. Nel 1910 sposò, in
Inghilterra, Josephine Ambler Stead, dalla quale ebbe la sua unica
figlia.
Nel
1915 fu richiamato in Italia e assegnato al servizio militare attivo.
Durante il Primo Conflitto Mondiale fu a Salonicco, in Macedonia, in
Serbia e in Italia, dopo Caporetto, fu incaricato soprattutto della
profilassi della malaria nell'Esercito mediante chinino. Dal 1918
rappresentò l'Italia presso l'Office International d'Hygiène
Publigue.
Ebbe
l'occasione di curare Benito Mussolini, suo Fratello e sua Moglie dal
1925 al '43 ed anche molti ministri ed altri personaggi
dell'entourage del Duce.
Per
oltre vent'anni, dal 1920 al '40, praticò la sua professione a
Londra. In questo periodo fu medico del Presidente Roosevelt, di
Rodolfo Valentino, di sovrani, europei ed orientali, di molti
illustri diplomatici, di alti gradi militari, di aristocratici,
influenti personaggi politici, dello spettacolo, della musica, nonché
dell'arte, pittori, scultori e architetti. Nel 1928 gli fu conferito
il titolo di Sir. Dal 1929 fu Accademico dei Lincei e, dal 1936,
Accademico Pontificio.
Nel
1935, rientrato in Italia, gli venne conferito il grado di generale
medico con l'incarico dell'organizzazione sanitaria, soprattutto
della profilassi contro le malattie tropicali, della guerra contro
l'Impero etiope.
I
risultati favorevoli furono così eclatanti da suscitare interesse in
tutto il Mondo. Le
aspettative di morte per malattia fra le nostre truppe erano state
stimate in circa 22.000 uomini a causa di malaria, dissenteria, tifo
e paratifo, febbri, vaiolo, colpi di sole, beriberi, pellagra,
scorbuto, avitaminosi, tetano, meningite, colera, punture di
scorpioni e serpenti ma, grazie ad Aldo Castellani, furono “solo”
599 su quasi mezzo milione di soldati mobilitati.
Per
i servigi resi, il re Vittorio Emanuele III gli conferì il titolo
ereditario di Conte di Chisimaio.
La
fama internazionale acquisita da Castellani in ambito clinico,
soprattutto delle Malattie tropicali e Dermatologia, gli valse la
nomina a Senatore del Regno d'Italia nel 1929. Dal 1930 resse la
Cattedra di Medicina Tropicale a Roma pur mantenendo i suoi
innumerevoli incarichi di clinica e ricerca a Londra e New Orleans.
Il
10 giugno 1940, Italia ed Inghilterra entrarono in guerra. Castellani
rientrò, con un viaggio rocambolesco per mare e per terra, in
Patria, passando anche per Parigi per fare rifornimento di sieri e
vaccini. Venne subito inviato in Libia, dove meritò la Medaglia
d'Argento al Valore sul Campo. Assicurò, infatti, nonostante
difficoltà, carenze e incompetenze, condizioni di salute
soddisfacenti a tutto il Personale, migliori di quelle dell'Esercito
Tedesco! Il 27 ottobre 1942 fu nominato generale medico responsabile
di tutti i teatri di guerra.
Pochi
furono i casi di malattie infettive grazie all'uso della profilassi
vaccinale. In Africa oggetto particolare di studio da parte di
Castellani furono le reazioni mentali e fisiche dei soldati e dei
civili esposti a bombardamenti ed azioni nemiche di vario genere.
Dopo
la caduta di Mussolini, Castellani scelse di prestare servizio per la
Repubblica Sociale. Tuttavia, negli ultimi giorni della dominazione
tedesca la sua clinica era piena di pseudopazienti con nomi e
diagnosi fittizie in cerca di protezione. Quando gli Americani
giunsero a Roma, Castellani fu consulente senior per la Medicina e
l'Igiene Pubblica presso il Comando Militare Alleato. Colpito
temporaneamente dalle epurazioni antifasciste, fu prontamente
reintegrato nel suo ruolo all'Università di Roma come Direttore
della Clinica delle Malattie Tropicali. Nel 1946 il Principe di
Piemonte lo chiamò al Quirinale con l'incarico di organizzare un
ambulatorio.
Dopo
il Plebiscito da cui nacque la Repubblica, l'ex re Umberto II
incaricò Castellani di organizzare il trasferimento della Famiglia
reale in Portogallo. In questo Paese emigrò anche lui e visse per un
periodo con i Reali deposti. Questa situazione gli diede la
possibilità di viaggiare molto in veste di accompagnatore ufficiale
della Regina e di incontrare personaggi illustri. Nel 1947 il Governo
Portoghese lo nominò titolare di una cattedra nell'Istituto delle
Malattie Tropicali di Lisbona dove poté proseguire le sue ricerche
nei campi della medicina tropicale, dermatologia tropicale,
batteriologia e micologia. Il suo titolo comitale venne elevato a
quello Marchionale: Marchese di Chisimaio.
Morì
a Lisbona il 3 ottobre 1971.
Enzo CANTARANO
Bibliografia
-
Cantarano E, Carini L, Storia della Medicina e della Assistenza per le Professioni Sanitarie, Roma, UniversItalia 2013, pag.
-
Castellani A, “Tra microbi e Re”, Editori Rusconi e Paolazzi, Milano, 1961.
-
Porter R,(a cura di), Dizionario Biografico della Storia della Medicina e delle Scienze Naturali (tomo I A-E), Franco Maria Ricci editore, 1985-1988, Milano.
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