Signore, Dio, Yahweh, questi sono solo alcuni dei
nomi utilizzati nella Bibbia per rappresentare l'Entità suprema di
alcune delle religioni monoteistiche più conosciute.
Ma siamo sicuri che la Bibbia
parli veramente di Dio?
Secondo Mauro Biglino, l'autore
del libro che ho appena terminato di leggere, non è così!
Ma, chi è Mauro Biglino?
E' stato per anni traduttore
dall'Ebraico antico per conto delle edizioni San Paolo, da lui sono
stati tradotti 17 libri dell'Antico Testamento. Studioso di storia
delle religioni, ha iniziato a scrivere ciò che in anni di
traduzioni ha portato alla luce ed ora è impegnato nel diffondere la
sua teoria.
Il libro che ho appena terminato
di leggere, “La Bibbia non parla di Dio”, non è il primo della
serie e di tanto in tanto fa riferimento ai lavori precedenti ma è
comunque autoconsistente e può essere letto senza particolari
problemi da chi è di mente sufficientemente aperta.
Biglino parte da un'ipotesi, che
diventa una metodologia di ricerca:
fare finta che...
Dottor
Biglino, può spiegarci in cosa consiste il “Fare finta che?”
M.B.:
Significa
partire da una serie di dati di fatto incontrovertibili: della
Bibbia, o saprebbe meglio dire delle Bibbie,
non sappiamo nulla.
Non sappiamo
chi le ha scritte, quando le ha scritte (non abbiamo certezze neppure
su una sola riga), come siano state scritte in origine, come fossero
lette (visto che le vocali non esistono)… Sappiamo solo che quelle
che leggiamo noi oggi sono certamente diverse da quelle scritte nei
secoli visto che le cambiavano continuamente. Data questa premessa il
metodo da me formalmente dichiarato dal 2010 è quello di “fare
finta” che le cose che leggiamo siano quelle che hanno (non
sappiamo chi) scritte in origine e che quando scrivevano una cosa
volessero dire quella, perché se, nella totale ignoranza in cui
vaghiamo, affermiamo pure di “sapere” che quando scrivevano una
cosa ne volevano dire un’altra, non facciamo altro che aggiungere
incertezza ad incertezza, il che non sarebbe un problema se da quelle
incertezze non si pretendesse di ricavare verità assolute e
indiscutibili.
“Fare
finta”, a mio avviso, è quindi l’unico atteggiamento
intellettualmente onesto che si può tenere con quell’insieme di
scritti.
Io dunque
“faccio finta” e vedo che cosa ne scaturisce, senza alcuna
pretesa di verità.
A.R.: Fare finta che... la Bibbia
e anche altri testi antichi siano stati scritti sotto forma di
cronaca, per cui ciò che vi è scritto va compreso lasciando da
parte le interpretazioni religiose posteriori.
In questo modo la Bibbia diventa
fonte di informazioni preziose e particolarmente sconvolgenti.
Naturalmente la Bibbia è solo uno
dei testi utilizzati dall'autore. Gli scritti omerici e diversi studi
di genetica completano l'opera.
Ma perchè la Bibbia non parla di
Dio? Che cosa significa questo titolo?
M.B.: Il
titolo deriva dal fatto che nell’ebraico biblico non esiste neppure
un termine che abbia senso e significato di Dio così come inteso
nella religione occidentale che è stata costruita mutuando quel
concetto dalla filosofia greca, neoplatonica in particolare.
Il termine
non esiste perché nell’antico pensiero israelitico non esisteva
neppure il concetto e tutto il contenuto biblico documenta come quei
testi parlino di un gruppo di individui (elohim) tra i quali Yahweh
non era che uno dei tanti: quello cui era stata affidata dal
comandante (Elyon) la famiglia di Giacobbe e non l’intero popolo
ebraico, come erroneamente si ritiene.
A.R.: E poi, di quale Bibbia
stiamo parlando?
Iniziamo a chiarire che non esiste
una Bibbia, ma innumerevoli.
Le diverse religioni che la
utilizzano come testo sacro (cattolica, copta, ebraica...) hanno
elaborato ognuna diverse Bibbie. In alcune sono riconosciuti come
autentici alcuni libri, in altre no:
M.B.: le
varianti sono notevoli, dal canone ebraico a quello cattolico, da
quello protestante a quello ortodosso fino a quello copto o
samaritano. I libri da ritenere veri e ai quali credere dipendono in
sostanza dal luogo geografico in cui nasciamo.
A.R.: Bisogna considerare che la
Bibbia, anzi, le Bibbie, sono dei testi tradotti e ritradotti,
modificati nel tempo per far fronte a nuove esigenze o perchè alcuni
concetti non erano più adatti alla società del tempo.
Inoltre, la Bibbia sembra essere
stata elaborata sulla base di testi più antichi Sumero-Accadici e
Fenici.
Tempo addietro mi sono imbattuto
in uno di questi libri non presente nella Bibbia cattolica e ne ho
scritto: il libro di Enoch. Uno dei testi più strani che abbia mai
letto, dopo l'Apocalisse!
L'autore, ci riporta indietro al
tempo dei più antichi testi e ci racconta, traducendo da questi, ciò
che negli anni ha letto.
E così scopriamo che quando nella
Bibbia dei giorni nostri leggiamo Dio, Signore o Yahweh, non stiamo
leggendo ciò che era scritto in origine ma ciò che nel tempo, le
varie Religioni, hanno voluto che noi leggessimo.
La prima considerazione riguardo i
nomi di Dio è sulla pluralità, nella Bibbia i nomi che sono stati
tradotti con il termine Dio sono: Elyon, Elohim, El, Eloah, Yahweh.
Il primo termine, Elyon, è
normalmente tradotto con "l'Altissimo".
Sulla base delle conoscenze del
Ebraico antico e dell'uso che si è fatto del termine, l'autore ne
contesta la traduzione e afferma che con Elyon si deve fare
riferimento ad un superiore gerarchico e non ad un "Altissimo"
in senso religioso!
Elyon sarebbe dunque un Capo, il
capo degli Elohim, tra i quali aveva diviso i territori sotto la sua
influenza, assegnando un territorio e una famiglia da controllare ad
ognuno dei suoi più fidati Elohim. Tra gli Elohim ve n'era uno di
nome Yahweh!
Yahweh, come pure altri suoi
colleghi Elohim, era un capo militare, un Comandante che guidava una
famiglia di esseri umani, Giacobbe e i suoi discendenti, per compiere
i suoi voleri che, quasi sempre consistevano nel fare la guerra ai
vicini e nello sterminarli!
Dottor
Biglino, lei afferma dunque che Elyon e similmente gli Elohim, erano
dei Capi Militari. Potremmo definirli dei conquistatori? E se è
così, da dove provenivano?
M.B.: Erano
e si sono comportati a tutti gli effetti come dei normalissimi
conquistatori/colonizzatori: si sono spartiti i territori e poi hanno
pure combattuto tra di loro per incrementare potere e ricchezza. La
Bibbia ci parla in particolare, quasi in via eslcusiva, di uno di
loro e dei suoi diretti rivali che nomina anche espressamente: contro
Yahweh combattevano ad esempio i suoi colleghi antagonisti Kamosh,
Milkom… che governavano su famiglie strettissimamente imparentate
con quella di Israele: ne erano i cugini primi.
Come detto
sopra, spesso l’ordine dato da Yahweh era per altro quello di
sterminare quei “parenti” (Madianiti, Amalekiti…) per prendere
i loro beni e le loro terre.
L’Antico
Testamento è un vero e proprio libro di guerra e, a ben vedere, uno
dei libri più immorali mai scritti nella storia dell’umanità:
stermini, genocidi, furti, assassini, femminicidi, infanticidi
selettivi… rappresentano la normalità del comportamento di quel
presunto dio che per fortuna dio non è.
Non so dire
da dove provenissero, i testi Biblici
giunti fino a noi non ce lo dicono anche se, nel salmo 24, si fa
riferimento a due tipi di porte, la
seconda
delle
quali, stando al significato letterale dei termini, si apre su un
luogo “non conosciuto” ed era utilizzata
da Yahweh con il suo kavod (termine cui ho dedicato amplissimo spazio
nei miei libri).
A.R.: In effetti chiunque abbia
letto la Bibbia non può non essere stato colpito dalla crudeltà di
Dio e del suo popolo. Io stesso ricordo che da piccolo non riuscivo a
capire come si potesse predicare la pace universale sulla base di ciò
che leggevo nella Bibbia. Non capivo allora e non lo capisco ora,
nonostante tutto!
Al pari di Yahweh, vi erano altri
Elohim posti dall'Altissimo, Elyon, a capo di altre famiglie. Gli
Elhoim erano degli esseri particolari, che vivevano molto a lungo, da
cui deriva la traduzione di "Eterno", riferita Dio. Eppure
nella Bibbia, gli Elohim muoiono!
M.B.: La
Bibbia è chiara pure in questo: gli elohim vivevano molto a lungo ma
morivano come tutti gli uomini (salmo 82) e questa affermazione
costituisce un problema per gli esegeti monoteisti che , per tentare
di ovviare a questa palese e inaccettabile incongruenza, in quel
passo danno al termine elohim il significato di “giudici” mentre
per il resto sostengono che significhi Dio, anche se è plurale.
A.R.: Dottor Biglino, leggere il suo libro è stata un’esperienza
interessante. Non è la prima volta che mi imbatto in strani
parallelismi tra le conoscenze di due millenni fa e quelle attuali.
Queste conoscenze sono riportate non solo nella Bibbia ma anche in
altri testi, come i testi omerici o anche Questioni Naturali di
Seneca. Una delle cose che mi colpì tanti anni fa, leggendo
Questioni Naturali fu questo pezzo [libro III-29,3]:
"Come
nel seme è compreso il principio informativo di tutto l'uomo futuro
e il bambino non ancora nato racchiude in se il codice che presiede
allo sviluppo della barba e dei capelli bianchi (vi sono infatti
miniaturizzate e nascoste le linee fondamentali del corpo nel suo
insieme e di ogni successivo sviluppo)...”
Non le
chiedo cosa ne pensa perché Lei nel suo libro afferma che l’Uomo è
stato “costruito” a tavolino, attraverso modifiche al DNA. Le
chiedo invece, per quale motivo queste conoscenze sono state ignorate
fino ad oggi? Può essere spiegato tutto con le esigenze della Chiesa
o c’è qualcos’altro?
M.B.: La
citazione che lei riporta è molto
interessante e significativa circa le conoscenze di cui si disponeva.
Per gli ebrei è normale affermare che la Bibbia parli di ingegneria
genetica, clonazione…, me lo dicono anche di persona, ma so bene
che sono temi di cui non si deve assolutamente parlare in ambito
cristiano ed è per questo che il mio lavoro suscita, non a caso,
tante reazioni, spesso anche pesanti e verbalmente molto violente. Di
queste conoscenze e della tecnologia che ne derivava ho detto
ampiamente nel secondo libro pubblicato con Mondadori, “Il falso
testamento” (2016).
D’altra
parte devo dire che il primo strumento per governare è garantirsi la
gestione della conoscenza e quindi mantenere i sottomessi
nell’ignoranza, elaborando per loro contenuti e informazioni che
hanno il solo scopo di giustificare il controllo esercitato.
Se i fedeli
prendessero conoscenza del vero contenuto della Bibbia, cadrebbe
immediatamente la costruzione artificiosa che su di essa è stata
edificata, ma questo non è sufficiente, bisognerebbe infatti
chiedersi se la Chiesa o, per meglio dire, le Chiese governano solo
per se stesse oppure sono le rappresentanti di poteri ben più alti e
lontani.
A.R.: Potrei andare avanti così
raccontandovi tutto il libro e quanto, a parer dell'autore, è
scritto realmente nella Bibbia, ma ritengo sia più opportuno
invitare tutti coloro che ritengono di essere capaci di ampie vedute
di affrontare la lettura di un libro che sotto certi aspetti è
sconvolgente e, per quanto mi riguarda, non fa altro che confermare
tante delle cose che ho sempre pensato: che l'Uomo è una creatura
diversa dagli altri esseri animali, in quanto prodotta da esseri di
natura extraterrestre. Naturalmente ora non vedo l’ora di leggere
gli altri libri dell’autore.
Dottore,
immagino che i suoi studi proseguano. Può dare ai lettori di
“Difesaonline” un’anteprima del suo prossimo lavoro?
M.B.:
Coerente con il metodo dichiarato sto
lavorando con appartenenti a vari ambiti della scienza e il volume in
uscita per il salone del libro di Torino (maggio 2017), scritto con
il giornalista Dr. Enrico Baccarini che si è occupato dell’oriente,
vede l’apporto di otto ingegneri (sei italiani e due induisti), un
neurochirurgo, uno storico e un laureato in scienze filosofiche.
In
questo nuovo lavoro molto corposo (“La caduta degli dèi”,
Unoeditori) vengono esaminati i testi sacri dell’occidente e
dell’oriente (dalla Bibbia ai Veda) alla luce delle acquisizioni
scientifiche che rendono comprensibili quei contenuti che la
tradizione tende a relegare nelle categorie interpretative della
allegoria e della metafora per nasconderne il vero significato che è
devastante per le dottrine tradizionali ma affascinante per le menti
aperte.
La
concretezza di quei testi antichi va recuperata nel nome di quella
necessità di conoscenza che può rendere liberi da secoli di
condizionamenti.
A.R. :
Che dire di più?
Grazie a Lei, Dottor Biglino, e a tutti noi...
Buona lettura!
Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO
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