Recentemente
per descrivere il dibattito culturale e politico di questo inizio secolo
(o millennio) è stato coniato il termine: “post-verità” (https://it.wikipedia.org/wiki/Post-verit%C3%A0 )
. La post verità non parte da un fatto o da una costatazione oggettiva e
attraverso un naturale ragionamento arriva ad una considerazione più o
meno soggettiva, al contrario, essa si basa su “impressioni su fatti non
del tutto accertati”. La colpa della post-verità – per così dire –
viene data ai media di ultima generazione.
Nelle
forme di comunicazione via internet sempre di più conta l’istante e
l’emozione che la notizia suscita, e sempre meno conta approfondire
l’argomento e inquadrare la notizia in un contesto. Il fenomeno poi si
amplifica con le " fake news ". Attenzione, la propaganda e la
contropropaganda sono sempre esistete, ma il fenomeno in questo caso è
diverso, nella “post-verità” di internet quello che conta è il picco
emozionale istantaneo che impedisce materialmente, anche per come è
fatto il mezzo di comunicazione, di intraprendere un ragionamento o
provare ad approfondire. E’ come se ricevessimo ogni istante uno tzunami
di notizie della qualunque. Il paradosso è che il massimo della
comunicazione moderna assomiglia a quanto accadeva nel medioevo. Alcuni
anni fa per definire il dibattito culturale del medioevo contrapposto a
quello moderno-scientifico, si utilizzava il termine di “mente magica”.
La mente magica medievale agiva per associazioni e per immagini
archetipe, senza considerare come elemento fondante la realtà oggettiva
delle cose.
Un
esempio di post-verità è la questione dei vaccini. Sicuramente ci
saranno delle case farmaceutiche che speculano sui vaccini, sicuramente
ci saranno stati casi avversi dove qualche paziente ha avuto delle
reazioni allergiche, ma è fuori qualsiasi ombra di dubbio che il vaiolo e
la tubercolosi in Italia sono stati sconfitti dalle vaccinazioni di
massa. Eppure non si riesce a fare un dibattito sereno, per
eventualmente capire dove è la speculazione e come fare a prevenire i
casi di reazione avversa, senza tornare a morire di vaiolo. Cosicché la
questione diventa una battaglia di religione tra vaccinatori e No-vac.
Manifestazioni, scontri, padri che menano i medici, bambini morti perché
non vaccinati, esattamente come nel medioevo , quando accadeva che le
dispute teologiche portavano a scontri religiosi tra eretici e
conformisti.
Ma
la vicenda più esilarante – ma dovremmo piangere - è quella di una
studentessa di origini mussulmane che ha presentato una tesi sulla terra
piatta (http://www.corriere.it/scuola/universita/17_aprile_20/terra-piatta-gira-intorno-tunisia-238d072c-25b8-11e7-83cc-292021888e47.shtml
). Esiste su internet una folta schiera di “revisionisti” ,
generalmente non mussulmani, che affermano che la terra è piatta, e che
la terra sferica serve alle multinazionali (googolare per credere). In
realtà mai nessuno studioso importante del passato (se escludiamo le
civiltà arcaiche) ha detto che la Terra è piatta, sia esso ebreo,
cristiano o mussulmano. Origene, Alberto Magno, Tommaso d’Aquino,
Ruggero Bacone, Maimonide per gli ebrei, tanto per citarne alcuni. Nel
VII secolo il cardinale Isidoro di Siviglia calcolò la lunghezza
dell’equatore. Nell’Islam da sempre si è saputo che la terra non era
piatta, nel medio evo era proprio insegnato nelle grandi scuole islamiche
di Cordova, tanto è vero che si supponeva la terra sferica per calcolare
la distanza più breve tra un dato punto sulla Terra e La Mecca . Ancora
più incredibile; nel Corano c’è un versetto (79:30) che in alcune
moderne traduzioni recita: «Egli creò la Terra a forma di uovo ».
Evidentemente anche la ligia studentessa mussulmana, un po’ come mia figlia, ha preferito usare google che leggersi il Corano.
Alessandro Ghinassi