Si percorre una stradina cementata di poche centinaia di metri che parte dalla SP 97 e conduce ad una radura al centro della quale si trova una splendida quercia pluricentenaria.
Se fate un giro nel terreno circostante, sulla sinistra della quercia noterete delle scalinate realizzate in pietra, seguite la scalinata di destra.
Dopo qualche centinaio di metri di salita (scarponi comodi, mi raccomando) arrivate alla tomba I. Si tratta di una serie di ambienti scavati nella roccia, comunicanti tra loro tramite fori squadrati della larghezza delle spalle di un uomo.
La Tomba II invece è apparentemente più piccola, ma se vi affacciate all'interno é possibile notare delle incisioni a forma di corna di toro sovrapposte e in un ambiente è possibile vedere nella parete più ampia una specie di portale inciso nella roccia, con un architrave anch'esso scolpito, a forma di corna di toro sovrapposte. Negli ambienti più ampi si trovano anche delle colonne.
Tomba II |
A pochi metri si trova la tomba III.
Nella scarpata sotto queste tombe si vedono dei blocchi lavorati, potrebbe trattarsi di un'altra tomba, non scavata o coperta da vegetazione e terra.
Poco oltre, lungo il sentiero, si trova la tomba V, molto ampia ma molto rovinata, probabilmente utilizzata nel tempo da qualche pastore per ripararsi dalle intemperie. Se osservate attentamente la facciata è possibile notare la lavorazione che ricorda la forma delle rocce delle tombe dei giganti.
Dopo la tomba V vi sono due sentieri, uno in salita (che non abbiamo percorso) ed uno in leggera discesa. Seguendo l'ultimo per qualche decina di metri è possibile arrivare ad un secondo gruppo di tombe anch'esse numerate, a partire dalla tomba IX.
Se siete amanti della Sardegna, delle antichità e della natura non potrete fare a meno di visitare il luogo. Se siete fortunati come noi, potrete anche osservare una coppia di grifoni volteggiare sui monti attorno al sito archeologico.
Buona gita a tutti!
Alessandro, Giusy e Francesco.
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