Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO
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sabato 17 settembre 2016
Difficile spiegare, impossibile capire, di Carmelo Sarcià
Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO
giovedì 29 ottobre 2009
Perdono
voglio chiedere perdono.
A lui
che è stato concepito senza chiederlo
e gli è stata negata la vita.
Che nessuno voleva
pur essendo frutto
di un atto d’amore.
Che
non ho avuto la forza d’amare abbastanza
per farlo crescere nel mio grembo.
Ad un figlio
che aveva un cuore e gli è stato strappato
lasciando nella mia anima,
una ferita sanguinante.
Che
che poteva essere gioia
ed è stato dolore.
Ad un figlio
che non potrò mai guardare negli occhi
voglio chiedere
perdono.
Maria Piera Pacione
giovedì 22 ottobre 2009
Un'infanzia spezzata
Era una bambina d’appena quattro anni.
Viveva un’infanzia serena
circondata dai suoi affetti e bambole con le quali giocava.
Una vita iniziata come tante
all’improvviso tutto cambia.
Non ricorda come iniziò
ma la sua infanzia venne spezzata da un destino crudele,
che s’impadroni’ di lei, della sua anima
lacerandole la vita.
Un’ombra
si impossessò del suo fragile corpo.
Non una, ma tante tante volte
uccidendo la sua spensieratezza,
la sua innocenza e comprando il suo silenzio.
Passavano gli anni e crescendo
desiderava solo che ogni volta fosse l’ultima.
Né il giorno, né la casa, né la strada le erano amiche.
Neppure la notte, nel suo letto,
abbracciata al suo peluche, si sentiva al sicuro.
Puntualmente
sognava di sprofondare in un abisso senza fine,
con un senso di angoscia che le stringeva la gola,
e quella sensazione
l’accompagnava fino alla notte successiva.
Dall’infanzia, iniziò l’adolescenza
ma sempre con lo stesso pensiero , lo stesso desiderio……
Morire, morire e poi
morire!
Maria Piera Pacione
venerdì 16 ottobre 2009
La luce dell'amore
Attraverserò allora il mare
Preso dai tuoi tratti candidi,
Tu sei la mia bimba...
Ti riempio di attenzioni
Riservata, gentile,
Dio! Quanto mi attraggono le ragazze timide,
Un giorno ti avrò,
Quel giorno sarai tu la mia Donna!
domenica 30 marzo 2008
Lunga notte (20 settembre 1999)
Pesante fardello appeso
Alla solitudine del cielo scuro
Tra gli alberi e le loro ombre
Ho visto un uomo stanco
Accovacciato a terra
Nettarsi del fango con le mani
Si è alzato a guardare la notte
E sembrava immensa e lunga.
mercoledì 25 luglio 2007
Futuro
Polvere catodica frantumazione di cristalli
Di notte e di giorno sempre accesa.
Odo vedo assaporo la nebbia eclatante
Di questa terra troppo piena dei morti e dei vivi
Scorgo una stella brillante all’orizzonte scuro
Ma il dubbio m’assale e mi desta dal sonno
Che sia un nuovo neon di un ‘insegna ?
Giuseppe Marchi
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