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sabato 14 settembre 2013

Gita in maremma: Grosseto e Talamone

Uno splendido sabato ci accompagna nella nostra gita, oggi si va a Grosseto e Talamone.
Grosseto, bella cittadina di circa 80.000 abitanti, un centro storico ancora circondato dalle antiche mura di difesa.


Al centro la cattedrale di San Lorenzo,


sulla facciata le statue degli evangelisti, Matteo rappresentato come uomo alato, Marco come leone alato, Luca come bue alato e Giovanni, l'aquila.

l'interno è molto luminoso, ecco la fonte battesimale,

 e possiamo ammirare una splendida talola che se non ricordo male rappresenta l'apocalisse,

 nella piazza staglia la statua dedicata a Leopoldo II di Toscana d'Asburgo - Lorena,
Sulla facciata della cattedrale è possibile ammirare una splendida meridiana,

 e di lato Palazzo Aldobrandeschi, sede della Provincia,
Intorno alla piazza i portici accolgono negozi e bar,

 Lungo le mura il Cassero, che oggi ospita una bella mostra fotografica, particolare...


Grosseto si lascia amare per la sua tranquillità, il tempo sembra scorrere lentamente e la fretta assolutamente sconosciuta aiutano a rilassarsi.
Dopo avere assaggiato la schiaccia e una focaccia dolce con l'uva passa, partiamo alla volta di Talamone, un piccolo paese lungo il mare, un piccolo porticciolo con le sue barche,

 
un mare verde con poca sabbia e tante rocce,
 
 e la sua rocca, che sovrasta il paese, quasi a proteggerlo da antichi nemici che provenivano dal mare

 
 
Lungo la strada di ritorno a Roma facciamo una visita veloce ad Orbetello, Porto Santo Stefano e Porto Ercole, che meritano una visita più attenta, sarà per un'altra volta!

A presto,

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO


 

lunedì 9 settembre 2013

Visita a Capo Testa (Santa Teresa di Gallura - Sardegna)


Nel nord della Sardegna, sulle bocche di Bonifacio, si sporge nel mare una lingua di roccia granitica, chiamata Capo Testa.
 
Sulla cima di un promontario il faro aiuta i viaggiatori del mare a oltrepassare indenni questa pericolosa striscia di mare.
 Dall'alto si gode uno stupendo panorama, rocce granitiche e verdi arbusti fungono da cornice allo splendido azzurro mare spumeggiante.
 Sapientemente lavorate dalle onde, rocce di ogni forma accompagnano il viaggiatore, sempre attento a non mettere il piede in fallo.

 Sagome fantastiche animano il promontorio, sussurrano ai venti le loro preghiere per i marinai, i loro canti, talvolta, simili alle sirene di Omero e ugualmente pericolosi.
 Di fronte agli occhi si trova un paesaggio stupendo e selvaggio
 Fatto di colori accesi e brillanti
 Il faro è una sagoma irreale in mezzo alle rocce, unico punto di salvezza.
 in mezzo alla immensità blu di Bonifacio, così pericolosa quanto bella
 Le rocce sapientemente lavorate dalle onde assumono forme orrorifiche, di mostri antichi scomparsi

 cumuli enormi di granito, terribilmente duro
 le onde si infrangono sugli scogli, la spuma bianca raggiunge il volto di chi osserva da lontano con la sua freschezza
 Sagome silenti osservano
 altre vigilano minacciose...


Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

domenica 8 settembre 2013

La foresta pietrificata di Martis (Sardegna)

Tra i percorsi possibili in Sardegna ve ne sono alcuni paleobotanici. Uno di questi porta nelle campagne di Martis (piccolo comune dell'Anglona, in provincia di Sassari) dove è possibile vedere ciò che resta di una antica foresta pietrificata.
Si può arrivare in macchina fino a poche centinaia di metri dal terreno, seguendo le indicazioni lungo la strada nei pressi del paese.

Lo spettacolo è particolare, un po perchè questi tronchi non sembrano far parte della vegetazione dell'Isola,

un po perchè qualcuno ha avuto la bella idea di ammucchiarli l'uno sull'altro!
I tronchi dovevano essere composti di diversi strati concentrici, forse di diversa consistenza visto l'effetto post pietrificazione.
La maggior parte infatti sono cavi, come se solo la parte esterna più resistente sia riuscita a sopravvivere al tempo e alle intemperie.

Solo alcuni tronchi mostrano ancora la parte interna, che sembra comunque differente.

Come è possibile vedere da queste foto.


Alcuni tronchi sembrano quasi dei grossi funghi o dei cespugli pietrificati.
Cosa può essere accaduto?
E quando?
Non saprei, potrei pensare che anche questa foresta si sia formata contemporaneamente alle altre, quella di Perfugas, poco lontana, o quella di Zuri-Soddì, in provincia di Oristano, ma preferisco ammettere che non ho alcuna idea del periodo in cui si sia formata e purtroppo le informazioni nel sito sono inesistenti.

Posso solo immaginare che una qualche catastrofe ambientale, un allagamento o un diluvio, avvenuto in tempi antichi, abbia causato la trasformazione.

Nel sito si possono notare dei lavori incompleti,


alcune stradine sterrate e delle strutture in legno il cui significato mi sfugge





Questo è forse uno dei tronchi più particolari e grandi, come ho già detto sembra più un cespuglio o un grande cactus.

Invito i responsabili dell'area ad aggiungere qualche cartello con un minimo di spiegazioni e cercare di proteggere i tronchi per evitare che il tempo se li porti via. Non sempre è necessario spendere milioni di euro per preservare il passato...

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

sabato 7 settembre 2013

Visita a Tharros

Tharros è una delle antiche città della Sardegna, purtroppo, come per tutti i siti archeologici dell'isola, la sua storia è incerta.


E' una città costruita su differenti livelli da differenti popolazioni o civiltà.
Sulla collina si vedono ancora i resti di un villaggio nuragico, sulla costa invece i resti della città romana e forse della precedente città fenicia.


Si pensa che i fenici vi si siano insediati sulla base del ritrovamento di un tophet ricco di urne, probabilmente spostate presso il vicino museo di Cabras.

Sembra comunque certo che la città sia molto antica e che il porto dovesse essere importante e molto conosciuto anche perchè doveva fornire un ottimo rifugio alle navi di passaggio in caso di mare in tempesta, cosa abbastanza frequente in quel tratto di mare.


La città fu utilizzata fino a circa l'anno mille, allora era la capitale del giudicato di Arborea. Ora è purtroppo in pessime condizioni e non credo che potrà migliorare.


Sul promontorio che la sovrasta si trova anche una splendida torre, da questo punto è possibile godere dello splendido panorama offerto dal mare color smeraldo, usata per l'avvistamento dei nemici saraceni.

Il biglietto per la visita del sito comprende anche l'ingresso al museo di Cabras, che purtroppo non sono riuscito a visitare.
Cabras comunque merita una visita, almeno per gustare la ottima bottariga di muggine che vi viene prodotta!
Buon viaggio a tutti e arrivederci alla prossima gita.

Alessandro Giovanni Paolo Rugolo