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sabato 5 aprile 2008

Sofisticazioni alimentari...

E' di questi giorni la notizia dei vini adulterati, o meglio, prodotti con sostanze diverse dall'uva...
Dopo le mozzarelle di bufala alla diossina ecco il vino all'acido!
Contemporaneamente si svolge la più grande manifestazione di settore, la "Vinitaly", così la notizia si diffonderà immediatamente in tutto il mondo e un altro settore, uno dei pochi ancora attivi, risentirà dei risvolti che lo scandalo provocherà!
Si avranno ancora blocchi alle importazioni? Chissà... vedremo nei prossimi giorni.
Tutto ciò quando l'Italia è indicata dall'Unione Europea come nazione a crescita zero.
E noi non possiamo far altro che assistere alla morte della nostra società, economica, politica e sociale... Amen!


Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

venerdì 4 aprile 2008

Erodoto e l'evoluzione della civiltà umana...

Storie, a seconda di come si legge, è una fonte inesauribile di informazioni. Parlando dell'origine della guerra di Troia, Erodoto ci dice ciò che pensa dello sviluppo della civiltà umana...

[Storie, libro I, 5]
"... proseguirò la mia trattazione, trattando della città degli uomini, senza differenza, sia piccole sia grandi, ora per lo più sono diventate di scarsa importanza; mentre quelle che ai tempi miei sono grandi, prima erano trascurabili. Essendo quindi persuaso che la prosperità umana non rimane mai fissa nello stesso luogo, io ricorderò allo stesso modo sia le une che le altre...".

Ecco dunque cosa pensava Erodoto... ed io penso proprio che avesse ragione!
Niente evoluzione graduale per la civiltà umana ma un alternarsi di successi ed insuccessi, di glorie e sconfitte, di prosperità e carestie... che spingono Erodoto a ricordare sia le città famose e prospere del suo tempo, sia quelle che lo sono state in altri tempi passati.
Una storia, forse, diversa da quella che ci è sempre stata data ad intendere?
Altri illustri personaggi hanno detto la stessa cosa, è il caso di Platone, per esempio...

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

martedì 1 aprile 2008

Inquinamento e raccolta differenziata.

Anche stamattina, come tutte le mattine, prendendo il solito trenino dei pendolari, il solito ragazzo mi mette in mano il solito quotidiano di turno da leggere in treno.
Oggi non mi ricordo a chi è toccato, ma i nomi si ripetono e sono LEGGO, CITY o 24MINUTI per citarne alcuni.

Oggi in modo particolare mi ha colpito un annuncio che parla di inquinamento, ma vedendo oltre l’articolo mi sono accorto che non c’è nulla di più inquinante del giornale su cui è scritto.
La carta è di pessima qualità. L’inchiostro resta appiccicato sulle dita, tanto che se non ci pensa il treno a trasmettermi qualche malattia, il giornale sicuramente si impegna.
…e poi, alla fine, arrivati alla stazione, non ci sono cestini dove buttare il giornale! Così qualche volta questo quotidiano finisce in borsa per buttarlo al lavoro, spesso resta sul treno nella speranza che qualche altro passeggero lo legga e si trastulli per il suo viaggio, ma altre volte, ahimè!, finisce in terra ed aumenta il tasso di inquinamento del nostro povero paese.

E tutto questo per vedere tanta pubblicità sulle solite cose e qualche notizia trita e ritrita di nulla. Giusto l’oroscopo per chi ci crede, il sudoku per chi ha voglia e le previsioni del tempo fatte ad uso e consumo di qualche casa venditrice di ombrelli possono contribuire a far ricordare il giornalino del trenino. Mia mamma una volta ci ha incartato il servizio bello, quello delle feste, per conservarlo in modo da non rompersi, per poi scoprire la volta successiva che era diventato nero, un po’ fumo di Londra ed ha dovuto lavarlo per ben 3 volte prima di rimetterlo a tavola.

Non sarebbe più facile ripulirlo dalla pubblicità o limitarlo a degli annunci ridotti e dare un po’ di sostanza alle notizie. …magari qualcuno lo conserva pure.

Paolo Cartillone

domenica 30 marzo 2008

Il clima impazzito

Negli ultimi anni il clima è entrato prepotentemente nell'immaginario collettivo, come fonte di preoccupazione. Il cataclisma è arrivato nelle nostre case attraverso l'effetto serra, il buco nell'ozono, lo scioglimento dei ghiacci dei poli e l'innalzamento delle acque. Uragani e tempeste continuano annualmente a ricordarci di quale potenza distruttrice sia dotata la Terra...
Ma tutti questi avvertimenti sembra non abbiano sortito alcun effetto, se non suscitare le chiacchiere dei salotti della TV!
Cosa è stato fatto affinché le attività dell'uomo abbiano un minor impatto sul clima mondiale? Ad occhio e croce niente!
E' di questi giorni la notizia che un enorme blocco di banchisa polare si è staccata e si muove alla deriva nei mari del polo Sud... una enorme massa di acqua dolce congelata, che con i suoi spostamenti ha la capacità di cambiare il microclima dei luoghi che attraversa...
E, anche se non tutti sono d'accordo su ciò, potrebbe essere colpa dell'attività umana...

Per quanto ancora il mondo sopporterà l'Uomo?

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

Lunga notte (20 settembre 1999)

Una totalità di stelle
Pesante fardello appeso
Alla solitudine del cielo scuro
Tra gli alberi e le loro ombre
Ho visto un uomo stanco
Accovacciato a terra
Nettarsi del fango con le mani
Si è alzato a guardare la notte
E sembrava immensa e lunga.

Giuseppe MARCHI

sabato 29 marzo 2008

Illegalità diffusa al mercato rionale...

Vi è mai capitato di andare al mercato rionale?
A me capita, di tanto in tanto.
Mentre cerco di farmi strada tra la gente mi stupisco sempre quando vedo i banchetti dei venditori abusivi di cianfrusaglie, DVD pirata, borsette false, persino le carte di Yu-Gi-Oh! Centinaia di persone che lungo i marciapiedi svolgono il loro commercio... chissà quanti di loro hanno il permesso di soggiorno!
E mentre mi faccio strada tra la folla, ecco che mi ferma un venditore abusivo che mi chiede un euro per tre teste d'aglio... ma anche lui deve pur vivere, penso!
Mi guardo intorno, per ogni bancarella autorizzata(?), ce n'è almeno un'altra sicuramente non autorizzata... Per tutto il tempo passato al mercato non si è visto un poliziotto, un vigile urbano, un Carabiniere o un finanziere... poi, proprio mentre sto per andar via, intravvedo una macchina dei vigili urbani, sono in quattro e parlano tra loro.
Tutto intorno l'illegalità diffusa continua i suoi affari ma non è un problema loro... nessuno si preoccupa della presenza dei vigili e i vigili non si preoccupano dei venditori di falsi, come se ci fosse un qualche tacito accordo... più semplicemente perchè occorrerebbero 400 vigili, forse!
E noi cosa possiamo fare se non guardare la nostra società degenerare?
Niente, perché tutti sanno che il mercato rionale è un luogo di illegalità diffusa e nessuno fa niente... anzi no, qualcosa fanno, evitano di andarci, almeno in divisa!
Complimenti Italia, chiudi gli occhi e vai avanti così che vai bene!

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

mercoledì 26 marzo 2008

Sto tagliando il tempo...


Nicosia, cinquanta anni fa...
Ricordo una grande casa di campagna, al piano terra c'era la stalla per i buoi e le mangiatoie... Venti metri più in là, ammucchiate sul pavimento, c'erano le scorte per il bestiame...
La casa era molto grande, il soffitto era alto e realizzato in tronchi di legno e in canne...
Al piano superiore c'era la stanza in cui dormiva tutta la famiglia... e, attraverso una botola, si accedeva al soffitto, irraggiungibile per un bambino piccolo.
Ricordo che una volta entrai nella stanza, un enorme dormitorio con i letti lungo le pareti e la tavola al centro, trovai nonno affacciato alla finestra che oscillava stranamente... Nonno Sigismundo si accorse della mia presenza e mi accompagnò fuori, mi disse che poi mi avrebbe spiegato...
Il tempo passò e io dimenticai questo fatto ma un giorno capitò nuovamente... incuriosito gli chiesi cosa stava facendo e così scoprii che nonno "tagliava il tempo".
Chiesi cosa significava "tagliare il tempo" così mi raccontò che si trattava di salvare le colture dalle forze della natura... dai temporali. Occorreva allontanare le nuvole cariche di grandine dai propri terreni. Era una pratica antica che veniva tramandata dal padre al primo figlio maschio che, se interessato, avrebbe potuto assistere la notte di un particolare giorno dell'anno, allo svolgimento della cerimonia...
L'arte di controllare il temporale e di spostarlo per salvaguardare il proprio territorio, era molto pericolosa, bisognava stare soli anche perché se accadeva qualcosa, chi era nelle vicinanze, poteva morire...
La cerimonia era un insieme di parole e gesti rituali, nonno si circondava di attrezzi agricoli, delle falci molto arcuate e che dovevano essere ancora in uso per la mietitura del grano, venivano posizionate in modo particolare, incrociate e rivolte fuori dalla finestra.
Non ricordo cosa diceva ma recitava delle formule antiche...
Purtroppo il tempo, imperterrito, non aspetta nessuno e io, crescendo, dimenticai... e la tradizione andò persa!



Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO