Traduttore automatico - Read this site in another language

sabato 24 maggio 2008

Nostalgia di Sardegna...

Lentamente ti allontani dal molo...

la nave trema sotto la spinta dei motori...

l'acqua ribolle dietro le eliche possenti!



Segni distintivi di una partenza, ancora una...

dalla mia terra triste e silenziosa,

arsa dal sole,

coperta di spine,

saccheggiata nel tempo,

vilipesa dall'uomo,

dimenticata dalla storia!



Sardegna,

terra antica,

coperta di rovine di un tempo dimenticato,

testimoni di ere lontane,

di uomini rudi,

di genti mortali di stirpe celeste...



Pensieri, solo pensieri,

mentre la nave si allontana,

la terra si confonde col cielo

per poi sparire dietro le onde del mare.



Solo pensieri, ti restano,

di quel cielo stupendo, pulito, azzurro, immenso...

e l'immagine di una quercia millenaria,

ultima testimone di quell'antica civiltà da cui provengo...



Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

(Olbia-Civitavecchia, 24 maggio 2008)

domenica 18 maggio 2008

Socrate, Platone, Er e il giudizio delle anime

Da dove viene la conoscenza dell'Ade? E del Tartaro?

Da dove viene la credenza dell'immortalità dell'anima eterna e la reincarnazione?

Le religioni di tutto il mondo da millenni ci parlano dell'immortalità dell'anima... ma cos'è l'anima?

Io non lo so e nemmeno conosco le risposte a queste domande, però, leggendo la Repubblica di Platone, nel decimo e ultimo capitolo, mi sono imbattuto nel mito di Er, chiamato a raccontare cosa c'è nell'aldilà!

Ma lasciamo a Socrate e ai suoi discepoli la parola...

"Non ti racconterò certo un apologo di Alcìnoo, ma la storia di un valoroso, Er, figlio di Armenio, di schiatta panfilia. Costui era morto in guerra e quando dopo dieci giorni si raccolsero i cadaveri già putrefatti, venne raccolto ancora incorrotto, portato a casa e nel dodicesimo giorno stava per essere sepolto. Già era deposto sulla pira quando risuscitò e, risuscitato prese a raccontare quello che aveva veduto nell'aldilà...
Uscita dal suo corpo, l'anima aveva camminato insieme con molte altre ed erano arrivate a un luogo meraviglioso, dove si aprivano due voragini nella terra, contigue, e di fronte a queste alte nel cielo, altre due. In mezzo sedevano dei giudici che, dopo il giudizio, invitavano i giusti a prendere la strada di destra che saliva attraverso il cielo [..] e gli ingiusti a prendere la strada di sinistra, in discesa."

Ma non era ancora arrivato il momento di Er, che era stato scelto solo per vedere e raccontare tutto, al suo ritorno sulla terra.

"Liete raggiungevano il prato, per accamparvisi come in festiva adunanza. E tutte quelle che si conoscevano si scambiavano affettuosi saluti..."

E si scambiavano notizie dei mondi dai quali provenivano... gemendo e piangendo quelle che venivano dal Tartaro, felici e sorridendo quelle che provenivano dal cielo. Ogni cento anni di vita umana erano chiamate di fronte ai giudici che le indirizzavano verso il cielo o verso il Tartaro, in virtù della loro vita terrena. E passavano mille anni prima che potessero tornare sulla terra reincarnate in un nuovo essere. Nell'aldilà gli ingiusti venivano puniti per il comportamento tenuto in vita, così capitava che Ardieo, un tiranno della panfilia, colpevole di aver ucciso mille anni prima il vecchio padre e il fratello maggiore e di essersi macchiato di molte altre nefandezze scontasse ora le sue colpe...

"d'improvviso scorgemmo lui e gli altri, per lo più tiranni [..] e essi credevano ormai che sarebbero risaliti, ma lo sbocco non li riceveva, anzi emetteva un muggito ogni volta che uno di questi scellerati inguaribili [..] tentava di risalire. Lì presso c'erano uomini feroci, tutti fuoco a vedersi, che sentendo quel boato afferravano gli uni a mezzo il corpo e li trascinavano via, ma, ad Ardieo e ad altri avevano legato mani, piedi e testa, li avevano gettati a terra e scorticati, e li trascinavano lungo la strada, dalla parte esterna, straziandoli su piante di aspalato [..] e li conducevano via per gettarli nel Tartaro."

Uomini feroci, tutti fuoco a vedersi... Proseguendo il racconto di Er, e trascorsi sette giorni nel prato, le anime si mettevano in viaggio. Dopo altri quattro giorni giungevano in un luogo dal quale era possibile vedere una colonna di luce che univa il cielo alla terra:

"All'estremità era sospeso il fuso di Ananke, per il quale giravano tutte le sfere. Il suo fusto e l'uncino erano di diamante, il fusaiolo una mescolanza di diamante e di altre materie..."

Doveva essere uno spettacolo ben particolare...
Cosa fosse il fuso di Ananke o il fusaiolo non è ben chiaro! Potrebbe trattarsi di una rappresentazione del cielo e del sistema solare... magari di quello che in altre leggende è chiamato "mulino di Amlodi", ma in questo momento non ci interessa!
Poi il racconto prosegue e Socrate, dopo averci parlato di Sirene e Moire, le figlie di Ananke (Lachesi per il passato, Cloto per il presente, Atropo per il futuro) e delle melodie che esse cantavano, finalmente si torna alle anime:

"Anime dall'effimera esistenza corporea, incomincia per voi un altro periodo di generazione mortale, preludio a nuova morte. Non sarà un demone a scegliere voi, ma sarete voi a scegliervi il demone. Il primo che la sorte designi scelga per primo la vita cui sarà poi irrevocabilmente legato."

Dopo aver raccolto il numero che la sorte gli aveva assegnato, nell'ordine loro, erano chiamate a scegliere la vita che volevano vivere tra le vite di ogni genere umano e animale che vi si trovavano. Vi erano vite di tiranni, di ricchi e poveri, di tristi e felici, di virtuosi e non. Ogni anima sceglieva quella che più desiderava nell'ordine stabilito e, chi veniva dalla terra e aveva sofferto, sceglieva con cura, chi veniva dal cielo, spesso sceglieva velocemente!
Così tutte le anime si sceglievano la vita in cui si sarebbero reincarnate...
Poi tutte passavano sotto il trono di Ananke e giungevano nella pianura di Lete...

"Era una pianura priva di alberi e di qualunque prodotto della terra. Al calare della sera, essi si accampavano sulla sponda del fiume Amelete, la cui acqua non può essere contenuta da vaso alcuno. E tutti erano obbligati a berne una certa misura [..] via via che uno beveva si scordava di tutto. Poi s'erano addormentati quando, a mezzanotte, era scoppiato un tuono e s'era prodotto un terremoto: e d'improvviso, chi di qua, chi di là, eccoli portati in su a nascere."
Tutti avevano bevuto, ad eccezione di Er che, svegliatosi di colpo all'alba sulla pira s'era salvato per la seconda volta da morte certa.
Così, dicono, si sa quale sia il destino dell'uomo nel continuo alternarsi di vita e morte del corpo, e il perpetuarsi eterno dell'anima...
Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

mercoledì 14 maggio 2008

Socrate, Platone e la democrazia

Nell'immaginario collettivo dell'uomo moderno la democrazia è nata in Grecia ai tempi dei grandi filosofi Socrate, Platone, Aristotele...
Come spesso accade, però, l'immaginario collettivo non sempre rappresenta la realtà!
Così leggendo "La Repubblica" di Platone, mi sono imbattuto (e non è la prima volta!) in un esame approfondito delle forme di Stato, dalla migliore, una forma particolare di governo simile all'Aristocrazia, poi la costituzione laconica o timarchia, quindi l'oligarchia, penultima la democrazia e per finire, peggiore di tutte, la tirannia! La descrizione comprende la formazione di tali forme di governo. Si può condividere o meno il discorso ma è difficile non riconoscere le pecche della democrazia descritta da Socrate, così splendidamente enunciate.
Ancor più difficile è non riconoscere in quello stato rappresentato, la democrazia del bel Paese...
Ma credo sia meglio lasciare il passo alle parole di un grande filosofo, Socrate, scritte da un altrettanto, se non maggiore filosofo, Platone...
Parlando degli uomini democratici essi, "... non sono liberi? e lo stato non diventa libero e non vi regna la libertà di parola? e non v'é licenza di fare ciò che si vuole? [..] Ma dove c'é questa licenza, é chiaro che ciascuno può organizzarvisi un suo particolare modo di vita, quello che a ciascuno piace. E' soprattutto in questa costituzione, a mio avviso, che si troveranno uomini d'ogni specie. Forse tra le varie costituzioni questa è la più bella. Come un variopinto mantello ricamato a fiori di ogni sorta, così anche questa, che é un vero mosaico di caratteri, potrà apparire bellissima. E bellissima, saranno forse molti a giudicarla, simili ai bambini e alle donne che contemplano gli oggetti di vario colore. [..] Chi, come facevamo or ora noi, vuole organizzare uno stato, forse è costretto a recarsi in uno stato democratico per sceglierne, come andasse a una fiera di costituzioni, il tipo che gli piace; e quando l'ha scelto così, può fondare il suo stato. [..] Ma, non aver alcun obbligo di governare in questo stato, nemmeno se ne sei idoneo, né di essere governato, se non lo vuoi, né di fare guerra quando la fanno gli altri, né di mantenere la pace quando la mantengono gli altri, se non ne hai voglia; e ancora, se una data legge ti vieta di stare al governo o di sedere in tribunale, poter ciononostante governare e giudicare se te ne viene l'astro, tutto questo modo di vivere, di primo acchito, non é prodigioso e dolce? E non è carina la mitezza di certe sentenze giudiziarie? Non hai ancora veduto uomini che tale regime ha colpiti di sentenza di morte o di esilio, cionondimeno restare e girare tra la gente? e ciascuno va attorno come un eroe, quasi che nessuno se ne curasse né lo scorgesse? Veniamo all'indulgenza e all'assoluta mancanza di meticolosità che le sono proprie, anzi al disprezzo dei princìpi che noi esponevamo con tanto rispetto quando fondavamo lo stato. Dicevamo che se uno non ha una natura straordinaria, non potrà mai diventare un onest'uomo, a meno che fin da bambino non si diverta con giochi belli o non attenda a ogni cosa simile. Ora, con quanta alterigia la democrazia calpesta tutto questo, senza curare quali studi uno segua per prepararsi all'attività politica; anzi lo onora non appena affermi di essere ben disposto verso la massa popolare! [..] Ecco dunque quali saranno le caratteristiche della democrazia, con altre loro affini. A quanto sembra, sarà una costituzione piacevole, anarchica e varia, dispensatrice di uguaglianza indifferentemente a eguali e ineguali..."
Ecco perché ho detto che hanno descritto la democrazia italiana!
Potrebbe andar peggio? Ci si potrebbe chiedere...
Si, potrebbe andar peggio...
Per dirla con Socrate, si potrebbe cadere nella tirannia!
Molto più difficile, invece, è andar meglio perché le forme di governo definite "migliori" sono forse troppo lontane dalla mentalità dei nostri giorni...
e chissà poi se è vero che sono migliori, ma questa è un'altra storia!
Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

martedì 13 maggio 2008

Latte, eccesso di carboidrati, uova

Abitudini e dieta


Ora che sono "cresciutello" comincio a mettere in discussione tante abitudini a cui non avevo mai dato peso, sarà che l'organismo comincia a cambiare, ma anche la voglia di scoprire ed andare a fondo nelle cose, magari anche un po più di tempo libero, tempo da dedicare a se stessi... finalmente!!
Vorrei partire da un esempio banale, ma che può senz'altro valere per tanti altri alimenti.
Da quando ero piccolo ho sempre bevuto il latte zuccherato, in una tazza non meno di tre cucchiaini erano il minimo. Prendendo questa abitudine, chiaramente il latte bevuto da solo manca di quel dolce gusto gradevole.
Ma dobbiamo dire che il gusto del latte non è quello dello zucchero. Voglio dire, che il gusto del latte è un altro... il latte ha un suo gusto!
Quando lo zuccheriamo (come d'altronde accade con molte altre bevande) diamo al latte il sapore dello zucchero, il quale prevale parecchio, soprattutto su un latte a lunga conservazione, il cui gusto può essere meno intenso.
Provando a bere il latte senza zucchero per un tempo prolungato, cominceremo a riconoscerne ed apprezzarne le caratteristiche, ed acquistando una buona marca, scopriremmo il puro sapore del latte... "come il color del cielo, sgombro da nuvole..."
D'altronde dal punto di vista alimentare il latte è già di per sé un alimento ricco di nutrienti. La sua composizione è molto equilibrata e di elevata qualità.
Se dobbiamo proprio aggiungerci qualcosa perché non cercare un alimento altrettanto sano ed equilibrato? Ma di questo parleremo più avanti.
Possiamo facilmente leggere i valori nutritivi del latte a lunga conservazione sulla confezione, qui un esempio:





Dalla tabella capiamo che quello Parzialmente Scremato risulta essere perfettamente bilanciato, infatti fornisce i tre elementi principali (Protidi, Glucidi, Lipidi) nelle giuste proporzioni, così come il nostro organismo li richiede. Inoltre, essendo meno grasso, contiene circa la metà del colesterolo presente nel latte intero.


Ma torniamo al discorso “dolcificante”, e proviamo a fare due conti veloci:
Se due cucchiaini di zucchero corrispondono a circa 10 gr, avremo un equivalente apporto nutrizionale di 10 gr di carboidrati. Quindi uniti al latte, in un bicchiere da 200 ml:


Ci rendiamo subito conto come le proporzioni vengano lungamente alterate, e precisamente otterremo una concentrazione dei Carboidrati ben tripla rispetto alle Proteine (1 a 3 quindi, contro 1 a 1,5 del latte non zuccherato).
E' chiaro che l'eccesso di Carboidrati assimilato farà lavorare inutilmente il nostro organismo. Se è vero che il nostro corpo può essere molto versatile agli eccessi e riesce a cavarsela in mille situazioni, a lungo andare l'eccesso di sostanze che NON SERVONO ALL'ORGANISMO, nella migliore delle ipotesi verranno accumulate qua e la sotto forma di grasso, senza considerare successive complicanze all'organismo, su cui non approfondisco non essendo un medico.


Assimilare più carboidrati dovrebbe essere giustificato dal bisogno di integrarli, dopo o in previsione di attività fisica o azioni che diminuiscono le riserve presenti nel nostro corpo.
Sappiamo bene che nei nostri pasti e spuntini regnano i carboidrati, presenti quasi ovunque:
Cereali, Verdure e Legumi, Frutta, Bevande e Alcolici.
Contro le fonti di proteine:
Carne, Pesce e Uova.
Lascio fuori i Latticini in quanto abbiamo visto che li contengono entrambi.
Se poi consideriamo quanta gente mangia poco pesce, e chi sostiene che più di un uovo a settimana non si dovrebbe mangiare, rimane ben poco...


Vorrei fare ora una semplice riflessione.
Premesso che non mi rivolgo a chi giornalmente può permettersi il ristorante, le abitudini degli italiani credo siano spesso queste:
Una bella colazione a casa o anche al bar, uno spuntino veloce a metà mattina, un pranzo abbondante se si è in famiglia, uno spuntino di mezza sera, la cena più povera senza il primo se ci va bene. Nel caso in cui si lavora fuori il pranzo e la cena si invertano come quantità, ma il risultato non cambia granché.
Riportando in questa tabella i pasti della giornata, separo le fonti di carboidrati da quelle proteiche:





Ok, pur senza tanti calcoli è lampante lo squilibrio tra i nutrienti.
Ho notato una cosa in particolare: meno si ha tempo per cucinare, più si mangia male. Questo perché se per acquisire proteine dobbiamo mangiare pesce o carne, questi sono alimenti che per la maggiore vanno reperiti freschi e preparati al momento. Non ho mai mangiato una fettina, una bistecca o un pesce freddo, perciò solo se si è in casa si ha la possibilità di preparare un piatto caldo.
Se guardiamo tra i carboidrati della tabella, direi che solo le verdure possono non essere facilmente reperibili in uno snack-bar. Inoltre sono alimenti che possono essere freddi e spesso confezionati.
Ma allora il problema è sempre lo stesso: il MERCATO, esso ci invita a mangiare merendine, cioccolati, e pasti pronti. Siamo circondati da questi prodotti ricchi di Carboidrati. Difficile trovare un pasto pronto confezionato di carne o pesce, o magari di uova... e già... esistono anche le uova. Risorsa tanto diffusa e completa, quanto poco utilizzata da sola, sia dalle industrie, che da ristoranti, fast-food, bar o quant'altro...
Vorrei proprio che qualcuno mi spiegasse il perché...


Chi reclamizza le uova come alimento sano? Chi investe in pubblicità nei media? Chi ha mai visto nei mercati la pubblicità ad un uovo! L'uovo non ha esclusiva, marchi, o ricette segrete. Non è un prodotto di lavorazione complesso come può essere una merendina, uno snack, una bevanda famosa, un panino di un fast food.
Sarà che è veramente economico, facile da cucinare e poi, diciamocelo... lega con tutto, dalla mozzarella all'insalata, dal formaggio al pomodoro, dal tonno alle patate, dalle cipolle agli asparagi. Frittate, omelette, al tegamino e alla coque.
Dobbiamo pure dire che sono pochi i dolci che non le contengono...


E' noto che il tuorlo è ricco di colesterolo (per essere esatti colesterolo e grassi sono presenti solo nel tuorlo), ma forse non tutti sanno che quando ci facciamo una frittatina possiamo mettere un tuorlo e tre albumi. L'albume non ha nessuna controindicazione (purché cotto), e due albumi forniscono le stesse proteine di un tuorlo.


Personalmente ho eliminato il primo (cioè la pastasciutta) da oltre quattro mesi, e spesso opto per una bella frittatina di verdure con soli albumi, ho perso quattro chili, ma soprattutto non sento quella pesantezza e sonnolenza tipica del “post-piattone di pasta”.


...Buon appetito a tutti!



Lello (Antonello) Rugolo


__________

E' interessante uno studio americano condotto su 120.000 persone per 15 anni su effetti di uova e colesterolo: http://www.pianetapollo.com/pag1_b4.htm

lunedì 12 maggio 2008

Vita...

Vivere la vita istante per istante,
senza perderne niente,
consapevoli della sua brevità.

Vita densa di accadimenti,
di gioie e di dolori,
di noia da allontanare, come la morte!

Vita, unica e sola,
e perciò preziosa,
non meritevole di essere sprecata...

Vita da vivere sino in fondo,
per rispetto di chi ce l'ha data,
per donarla a chi seguirà...

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

Libere elezioni

Vincere, votare, partecipare
Che tentazione di fallimento
Sensazione di naufragio
Mi presto a questo silenzio
Elettorale.


Giuseppe MARCHI

Occhi...

Profondi, d'intelligenza...
verdi, di gaiezza scintillanti...
torvi, di vita amara vissuti...
tristi, seppur azzurri come il cielo...
luccicanti, di furbizia pieni...
lucidi, di lacrime gonfi...

Occhi, differenti...
ma pur sempre, dell'anima, specchio...


Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO