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lunedì 18 agosto 2008

Una sola ragione

Abbiamo ucciso per il bene
e non abbiamo avuto dubbi
avremmo di certo osato
senza vedere l'anima almeno
seduto tra le stelle l'uomo
guarda la sua piccola terra
azzurra di cielo coperto di nubi
accapigliate in guerra sempre
e avrebbe ascoltato il vento
in uno supporre il domani
una sola ragione ci muove.
E' quella che magnetica spinge
la terra lontana dal sole e poi torna
e la marea va e viene alla luce
della luna che da qui sembra viva
ma è l'illusionista della morte
a farci vedere un'altra possibilità.

Giuseppe Marchi

domenica 10 agosto 2008

Ovidio: le metamorfosi e il Diluvio...

Nel precedente articolo sulle Metamorfosi ho concluso parlando dell'età del ferro, l'era delle guerre.
Giove, stancatosi di vedere e sentire gli uomini riunì il concilio degli dei per decidere sulla punizione da dare alla razza umana e dopo aver valutato attentamente decide di usare l'acqua per distruggere questa razza malvagia. I fulmini, sua arma preferita, avrebbero potuto dar fuoco al "sacro etere" e causare distruzioni incontrollabili. Si sarebbe potuto infiammare e bruciare il lungo asse terrestre, ci riporta Ovidio! E dunque é meglio distruggere "la stirpe dei mortali con un'inondazionee mandare un diluvio da ogni parte del cielo".
E così l'acqua sommerse il mondo, trascinando via tutto "e le torri strettedall'acqua restano invisibili sotto i gorghi; ormai non c'era nessuna separazione tra mare e terra: tutto era mare ma al mare mancavano i lidi...
Solo in due si salveranno, Deucalione e la moglie, Pirra. Su una fragile barca sopravvissero ed approdarono sul monte Parnaso e, resisi conto di essere soli al mondo si rivolgono agli dei perchè li consiglino su come ripopolare la terra con la stirpe degli uomini. Temi, interpellata dai due sopravvissuti risponde: "Allontanatevi dal tempio e copritevi il capo, sciogliete le vesti e buttate dietro le spalle le ossa della gran madre..."
Deucalione, figlio di Prometeo, interpreta come "pietre", le ossa della gran madre "Terra" e così, ubbidendo alla dea, inizia il lancio delle pietre... e "le pietre lanciate dalle mani di Deucalione assunsero l'aspetto di maschi, mentre le femmine ripresero vita con il lancio effettuato dalla donna"...


Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

venerdì 8 agosto 2008

Pratica di Mare

Pratica Di Mare, Giornata azzurra 2008...

Continua...

Barbara Ghetti e Sandro Ammassari



Storia della Sardegna e della Corsica... le antiche popolazioni

Una delle domande che mi sono posto relativamente ai nomi delle popolazioni sarde riguarda il significato e la provenienza del termine "Barbagia", utilizzato per indicare la parte centrale della Sardegna, e "barbaricini" riferito ai suoi abitanti. Nel corso delle mie letture non mi era mai capitato di trovare riferimenti al significato. L'assonanza con il termine "barbaro" mi aveva fatto pensare che potesse avere un significato simile... ma niente di certo fino a ieri.
Nel libro "Storia della Sardegna e della Corsica" di Ettore Pais ho trovato risposta alla domanda.
I termini derivano effettivamente dal termine "barbaro" e furono utilizzati dai romani per descrivere le popolazioni rozze e "vestite di pelli" (da cui anche il termine "Pelliti") responsabili di atti vi brigantaggio condotti contro le popolazioni delle pianure sarde. I romani, dopo aver sconfitto le forze cartaginesi presenti sull'isola nel corso della prima e seconda guerra punica e nei periodi successivi, furono impegnati in continue lotte con le popolazioni interne, eredi degli antichi popoli conosciuti come Iolei o Ilienses, talvolta considerati due popoli distinti. La Sardegna era diventata una provincia di Roma ma la povertà delle terre spinse Cesare Augusto a darne il comando ad Ufficiali di grado equestre (inferiori rispetto ai magistrati), chiamati prefetti.
Da allora i popoli interni non ancora domati vennero chiamati "barbari" o "barbaricini" e gli antichi nomi pian piano furono dimenticati, al pari delle loro origini che, a quanto sembra, gli antichi storici greci facevano risalire a popolazioni di origine ellenica forse stanziatesi in Sardegna ai tempi del mitico eroe greco Ercole...

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

giovedì 7 agosto 2008

Porto Torres: ancora al mare...


Come promesso, eccomi ancora con voi... in diretta dallo scoglio di Porto Torres, sede del Club del Ponte...
Oggi, prima di passare a presentarvi un altro abitante dello scoglio devo fare delle puntualizzazioni relative al precedente articolo.
Prima di tutto bisogna chiamare gli abitanti dello scoglio con il loro nome... e cioè "pinguini"... per l'abitudine di stare sempre in piedi a chiacchierare! Abitudine dovuta anche alle rocce taglienti sulle quali è difficile sedersi...
Poi occorre dire che lo scoglio era frequentato da molto prima che arrivasse il signor Gavino... sono stati in tanti a dirmi che era già abitato in tempi "preistorici"... ed è giusto riconoscerlo.
In ogni caso, ora è il momento di passare alla presentazione di un altro abitante, Giovanni Zucca da Porto Torres (detto Giovannino per gli amici). Giovannino abita lo scoglio come pinguino praticamente da sempre... Dopo aver passato la vita tra i mobili ad occuparsi di arredamento d'interni, dopo aver fatto la sua trasferta anche a Roma ed aver lavorato nel mondo del cinema in qualità di "Ebanista bella presenza" , è tornato al suo scoglio come pinguino.
E' lui che ci dice che "con l'arrivo di Gavino Usai il club è cresciuto... grazie al suo modo di fare..."
La giornata estiva di Giovanni è molto semplice, arriva presto allo scoglio e si fa un giro alla ricerca di qualche patella e di qualche piccolo granchio...
Ma, vi chiederete, che fine fanno le prede?
Io sono convinto che vengano liberate dopo averle salutate ma qualcuno dice che finiscono in padella, saltate nell'olio con aglio, prezzemolo e pomodori pachino... chissà chi ha ragione...
Il suo hobby è lo studio di testi sacri, la Bibbia in primo luogo ma anche i testi di altre religioni. Poi la sera esce per una bella passeggiata...
Ma ora è tardi ed è arrivato il momento di sentire se l'acqua del mare è abbastanza calda per il bagno.
Arrivederci a presto...


Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

lunedì 4 agosto 2008

Storia della Sardegna e della Corsica... le guerre puniche

Cosa c'entrano le guerre puniche con la Sardegna direte voi... non interessarono i Romani e i Cartaginesi? Si, ma...
In questi giorni sto leggendo un volume acquistato alcuni anni addietro e appena sfogliato, l'autore è Ettore Pais, Accademico dei Lincei e Senatore a vita del Regno d'Italia nonché fondatore del Museo archeologico dell'Università di Sassari ma soprattutto grande conoscitore della storia antica romana e della Sardegna. Ebbene, senza tirarla troppo per lunghe, le guerre puniche furono combattute probabilmente per il dominio sul mediterraneo e molte delle battaglie furono combattute sulla terra di Sardegna o nei mari limitrofi...
Pare che i Cartaginesi (talvolta chiamati Puni, da cui guerre puniche!) dal 500 a.C. circa avessero la supremazia sul mar mediterraneo ed in particolare commerciavano con la Sardegna lungo le coste e forse anche all'interno. I problemi con i romani dovettero iniziare già in quei tempi, se non in Sardegna, sicuramente in Sicilia, altra isola quasi per intero sotto l'influenza cartaginese...
In quei tempi lungo le coste della Sardegna vi erano alcune importanti città... Carales (Cagliari), la più nota e popolosa... ma anche Olbia (chiamata Terranova... perché poi? Forse perché si trattava di una colonia etrusca? Oppure fenicia? Questi due popoli erano talvolta alleati nelle loro guerre... come fossero genti della stessa stirpe!) e poi sulla costa occidentale vi era la città di Cornus (oggi Santa Caterina di Pittinuri, vicino a Cuglieri) e nel sud-ovest si trovava invece Sulci, mentre nel centro si trovava la città di Macopsisa, oggi conosciuta col nome di Macomer... tutte città sotto l'influenza dei Cartaginesi...
E così la guerra tra Cartaginesi e Romani per il controllo del Mediterraneo venne combattuta, come ancora oggi spesso accade, su altre terre che furono messe sotto sacco...
Due guerre, quelle Puniche che videro alla fine il prevalere di Roma che poté estendere la sua influenza in tutto il mediterraneo.

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

giovedì 31 luglio 2008

Porto Torres: il Club del Ponte in vacanza

Cari amici, cari lettori abituali e visitatori casuali,
oggi vi presento il Club del Ponte!
Il Ponte è una piccola piattaforma rocciosa che si protende nello splendido mare della mia Sardegna... a Porto Torres.
La caratteristica del Ponte sono i suoi "abitanti", molti dei quali si conoscono da tempo e anno dopo anno si ritrovano un po invecchiati ma felici di poter passare qualche ora in compagnia...
Il Club non è chiuso né ristretto, bisogna solo aver voglia di ascoltare e soprattutto di scherzare...
Questa estate, se Signor Gavino permette, vi presento gli appartenenti al Club!
In primo luogo Signor Gavino Usai, il più anziano (con rispetto!). Viene al ponte tutti i giorni per tutta l'estate, ormai da sette anni! Il resto dell'anno lo passa invece a Roma con sua moglie. Tutte le mattine si alza prestissimo, alle 04.20 e dopo una colazione a base di the e aver riordinato la casa di Sorso raggiunge Porto Torres per la sua passeggiata mattutina (di tre ore) che parte da Balai lontano e tocca il Ponte Romano! Poi, per fare un po di ginnastica (dice lui), per un grande senso civico (dico io), ripulisce il Ponte da tutto ciò che è stato abbandonato sul posto il giorno prima... così cicche, cartacce e bottiglie di plastica trovano la giusta collocazione!
Alle 09.00 è il momento del bagno, magari con un tuffo... nelle splendide acque del nostro mare azzurro!
Ma chi ha fatto conoscere il Ponte a signor Gavino è un altro "abitante del Ponte" e membro del Club... il signor Giovanni Zucca, che vi presenterò domani!
Oggi invece è la volta di conoscere il signor Bruno Piras (di Sassari!) ma abitante a Porto Torres. La sua vita estiva è fatta anche per lui di mare, mare e ancora mare! Sveglia alla mattina alle 07.00 e dopo la colazione si riordina la casa, poi c'è da fare la spesa (anche perché è vedovo) e quindi si fa l'ora di raggiungere il Ponte! Paste e minestre sono il suo cibo preferito e in particolare la pasta e fagioli...
La sua compagnia preferita (dopo la figlia, per intenderci!) è il Club del Ponte perché ci si trova bene con tutti!
Ma ora è il momento di conoscere il "Maresciallo", il signor Bustiano Deriu da Usini (il paese del vino buono... dicono in coro quelli del Ponte!). Frequentatore dello scoglio dal lontano 1980 quando ci portava i figli a pescare i polpi con le mani... certo, ora i polpi non si trovano più così facilmente ma il mare è ancora splendido!
Il signor Deriu ha girato tutta la Sardegna (Iglesias, Nuoro, Mamoiada, Orune, Nulvi, Castelsardo...) e gran parte dell'Italia (Roma, Genova, Savona...) per il suo lavoro ma alla fine il Ponte è il suo posto preferito per l'estate! Certo che ogni tanto gli capita di ripensare a tutto ciò che ha fatto nel corso della sua vita professionale... ma è meglio lasciar correre!
Infine un pensiero comune sulla politica in Italia, domando io...
Forse non avrei dovuto fare la domanda perché tutti si infervorano e le critiche non sono certo velate verso una classe politica che indipendentemente dalla parte (centro, destra o sinistra) lascia molto da pensare!
Bene, per oggi dal Ponte e tutto... arrivederci e a domani con il Club del Ponte... anche perchè comincia a far caldo!

Alessandro e Francesco RUGOLO