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domenica 20 dicembre 2009

Avencast

Cari amici e lettori,

oggi vi presentiamo un videogioco di azione, ruolo, avventura e magia.

Un vecchio mago ci racconta la storia del suo unico allievo...

"Un giorno di tanti anni fa trovai un bambino appena nato sulla sponda di un fiume... lo educai come fosse mio figlio...
mi accorsi subito del suo talento per la magia...
gli insegnai tutto ciò che sapevo...
ma non riuscii a placare la sua sete di conoscenza così decise di partire per la prestigiosa Accademia di Magia di Avencast..."

Così inizia la nostra avventura che ci porterà attraverso spazio e tempo a combattere contro maghi e demoni al servizio del male, Morgath, il distruttore dei mondi.

Il nostro mago dovrà essere fornito di tutto ciò che gli può servire: il bastone da mago, l'armatura, potenti magie... ma ciò che farà la differenza sarà la vostra capacità di guidarlo e di aiutarlo nella soluzione di enigmi che di volta in volta si presenteranno lungo il cammino verso Morgath!

Così dovrete affrontare delle creature malvagie, insetti, creature demoniache, scheletri e fantasmi mostri e maghi di potenza sempre crescente, posseduti dal male...

Buona fortuna giovane mago... e che il potere della magia ti accompagni!


Francesco e Alessandro RUGOLO

(fxinteractive.com per ulteriori informazioni sul gioco)

Elementi di Euclide, a cura di Niccolò Tartaglia

Cari amici,
oggi voglio farvi partecipi della mia nuova impresa, inizio la lettura di Euclide (detto da alcuni Megarense, da altri d'Alessandria), conosciuto principalmente come l'autore degli Elementi.
L'approccio é stato il solito, dopo aver deciso di leggere il testo mi sono recato in libreria per acquistarlo, per scoprire che come al solito non esiste una versione recente e magari economica, ma solo una versione da 90 euro e che é pure molto difficile da reperire...
Ecco dunque che come già fatto in precedenza mi rivolgo ad internet, così mi scarico diverse versioni, in italiano ed inglese.
La versione in italiano mi colpisce subito perchè si tratta della versione di un grande matematico, Niccolò Tartaglia (Nicolo Tartalea Brisciano) pubblicata a Venezia nel 1565.

Ecco dunque il preambolo...
E se vorrete seguirmi in questa impresa, di tanto in tanto lascerò qualche commento, e inizio subito:

"Sicut aurum probatur ingni, & ingenium Mathematicis: cioè che si come la bontà de l'oro uien conosciuta, & approbata con il fuoco, così l'ingegno dell'huomo uien conosciuto & approvato con le Discipline Mathematice."

...ed io concordo appieno!

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

sabato 19 dicembre 2009

Iside e Osiride... di PLUTARCO

Plutarco nacque a Cheronea, in Grecia, nel 47 d.C. e morì presumibilmente nel 127 d.C.
E considerato uno dei più grandi scrittori del tempo e la sua produzione é veramente immensa.
Mi sono appena avvicinato alle sue opere e per iniziare ho deciso di leggere il testo in cui Plutarco ci racconta la religione Egizia: Iside e Osiride.

Come ho fatto altre volte cercherò di intervistare direttamente l'autore, abbiamo appuntamento per oggi e dovrebbe essere qua da un momento all'altro...

Buon Giorno Maestro, ben arrivato nella mia casa...

"Buon giorno a te, Alessandro... come mi hai trovato?"

Mi sono lasciato guidare, come faccio sempre, da Curiosità, maestro... così mi sono imbattuto in una sua opera relativa alla giustizia divina e da li ho poi intrapreso la strada della ricerca...

"Bravo Alessandro, asseconda le tue curiosità, é il modo migliore per raggiungere la conoscenza... ma dimmi, perché mi hai cercato? Ti serve qualche chiarimento sulle mie opere o sul mio pensiero?"

Si Maestro, Iside e Osiride é l'argomento che vorrei trattare, mi può aiutare?

"Mmh... si, ti posso aiutare... ma non so se potrò dirti tutto ciò che desideri. Cercherò di essere chiaro ma é un argomento difficile anche per me... come lo é stato per i miei predecessori! Ma in ogni caso cercherò di essere il più chiaro possibile!"

Bene Maestro, grazie... allora la mia prima domanda é la più semplice, chi era Iside?

"Questa sarebbe una domanda semplice?!? Alessandro, il tuo concetto di semplice é molto differente dal mio... per me questa é un domanda difficile!
Iside é per tutti semplicemente la moglie di Osiride... colei che andò alla ricerca dei pezzi del marito, sparpagliati per il mondo dal suo nemico Tifone... ma queste sono solo favolette per il popolo che non é in grado di capire concetti difficili. Iside é un nome greco che fa riferimento alla sapienza e al desiderio di conoscenza per alludere alla sua natura di movimento animato e intelligente. Noi greci facciamo derivare la parola Iside dall'unione di scienza e movimento! In quanto alla favoletta di Tifone che avrebbe fatto a pezzi il marito, ci devi leggere che Tifone, nemico di Iside in quanto gonfio di inganni e di ignoranza straccia e cancella le sacre scritture, Iside le ricerca, ne ricompone i pezzi e le trasmette agli iniziati che possono capire e trasmettere..."

Ora capisco perché mi hai detto che la mia domanda non era per niente semplice... non avrei mai immaginato!

"Non ti preoccupare, é normale... la strada da percorrere verso la conoscenza é lunga... potrei dire infinitamente lunga. Solo pochi sono in grado di trovarne l'ingresso, ancora meno sono in grado di percorrerne una parte, credo che nessuno sia mai arrivato alla fine!
Ma ora devo andare..."

Ti ringrazio, Maestro... e se non chiedo troppo vorrei poterti rivedere, sono sicuro che avrò altre domande da porti sullo stesso argomento... se non disturbo troppo!

"Figurati Alessandro, é un piacere, chiamami quando vuoi..."

Allora a presto...

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

sabato 12 dicembre 2009

Alla ricerca della "prisca sapientia"...

Aggiungo un tassello alle mie conoscenze e, spero, anche a quelle di chi legge...

Mentre leggo la biografia di Isaac Newton (by Michael White) mi accorgo che lui, come me, passò la vita alla ricerca di qualcosa di antico, di sfuggevole e misterioso, definito da White "prisca sapientia" ovvero la sapienza degli antichi.

Sono sempre stato convinto del fatto che l'umanità abbia acquisito e poi perduto chissà a seguito di quale rivolgimento, la sapienza, la conoscenza... forse anche scientifica, ma non avevo mai letto delle parole così chiare in precedenza.

White dice:
"Insieme a molti altri intellettuali prima di lui, Newton credeva che un tempo l'umanità avesse posseduto questa sintesi - la leggendaria prisca sapientia [..] La raison d'etre di Newton era proprio quella di riscoprire questa struttura della natura"...

Newton... una vita passata sui testi antichi per fondare (o riportare alla luce) la scienza moderna!?!

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

sabato 21 novembre 2009

Ciropedia... sull'assistenza ai malati

Precedenti:

Ciropedia, ovvero "Sulla educazione di Ciro", di Senofonte

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Alcune volte si pensa che solo oggi la civiltà umana é riuscita a creare delle istituzioni volte a proteggere i più deboli... penso alla Sanità e alle pensioni. Ma siamo sicuri che sia cosi?
Ancora una volta voglio provare a intervistare un amico, un Maestro che dal passato di tanto in tanto mi viene a trovare dopo che io per primo gli ho aperto la porta.
Parlo di Senofonte...

"Eccomi, sono già qua, ti aspettavo..."

Come sapevi... perdonami, domanda stupida!

"Non preoccuparti Alessandro, chiedi ciò che vuoi, non esistono domande stupide ma solo stupide risposte!"

Grazie Maestro...

"Senofonte!"

Certo, Senofonte... pensavo alle conquiste dei nostri tempi nei campi dell'assistenza ai malati, pensavo che forse ai tuoi tempi le cose erano diverse, molto più difficili...

"Si, la vita era molto più complicata... e allo stesso tempo molto più semplice. Ma rispetto alla tua idea che voi "moderni" abbiate inventato l'assistenza ai più deboli, beh... devo dire che non é proprio così! Ancora una volta ti parlerò di Ciro e della sua saggezza e lungimiranza.
Devi sapere che Ciro osservava il suo popolo, i suoi amici e le loro esigenze, sempre alla ricerca del modo migliore per fare loro del bene, che poi corrisponde al fare del bene a se stessi perché se si fa del bene agli amici si riceve in cambio rispetto e aiuto in caso di necessità..."

Certo...

"e così gli ci volle poco a capire che la maggior parte degli uomini pensa a vivere bene la propria vita senza pensare al fatto che occorre mettere da parte qualcosa per i periodi di malattia e di difficoltà. Ciro, resosi conto di questo, decise di impiegare la sua forza e i suoi beni, ma soprattutto il suo acume e la lungimiranza, per tentare di risolvere questo problema."

Stai dicendo che creò una struttura diretta a garantire la salute?

"Si, forse non come la intendete oggi voi, ma sicuramente utile ed efficace!
Ciro radunò intorno a se i migliori medici, grazie alla paga che era in grado di garantire e si procurò ogni cosa potesse essere utile, strumenti, medicine, pozioni... tutto ciò era accentrato nella reggia e lui cercava di usare quanto aveva per curare gli amici e coloro che potevano essere utili allo Stato...
Certo, non tutti potevano accedere alla Sanità creata da Ciro, ma in molti ne usufruirono!"

Come al solito, mi rendo conto della mia ignoranza solo quando scruto nel passato... difficilmente il presente me ne da occasione!
Senofonte, a nome mio e dei miei amici grazie, per averci aperto gli occhi!

"Figurati, é un piacere parlare con te... torna presto a trovarmi, abbiamo tante cose di cui discutere ancora!"

Non tarderò, te lo prometto...

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

sabato 14 novembre 2009

Ciropedia, ovvero "Sulla educazione di Ciro", di Senofonte

Senofonte, storico, politico e militare greco vissuto tra il 430 e il 355 a.C. (il circa é però d'obbligo!) ci farà da guida nel mondo dei persiani del VII e VI secolo a.C..
In uno dei suoi numerosi trattati ci parla infatti della educazione e delle imprese di Ciro, figlio di Cambise (re dei persiani del VI sec. a.C.) e di Mandane (figlia di Astiage, re dei Medi).

"Senofonte, posso avere il piacere di parlare con te sulla natura umana e in particolare su Ciro?"

Alessandro, ben trovato... ti aspettavo! Mi chiedevo infatti quando saresti arrivato a me attraverso i miei scritti. So che hai già conosciuto Erodoto, Platone, Socrate, che conobbi anche io...

"Perdonami Maestro, cerco di dedicare tutto il tempo libero ai miei studi... ma il mio maestro è 'Tempo' e la mia guida é 'Curiosità'... per cui non sempre arrivo dove dovrei e nel tempo previsto...!"

Figurati... io e i miei amici ti conosciamo da tanto tempo ormai, non devi giustificarti.

"Grazie Maestro... posso chiederti per iniziare di parlarmi della natura umana e dell'attitudine o meno all'ubbidienza?"

Sai Alessandro, in primo luogo smetti di chiamarmi Maestro, io non lo sono... e poi altrimenti mi costringi a cercare un appellativo anche per te!
Veniamo alla domanda che mi hai fatto. So bene che hai appena finito di leggere il mio scritto "Sull'Educazione di Ciro" per cui ti risponderò volentieri, convinto come sono che discutere sopra ciò che si é letto fa bene e aiuta a capire meglio... Come ben sai tutti coloro che chiamiamo "pastori" possono essere considerati dei capi, i bovari per i buoi, i palafrenieri per i cavalli e così via. Ebbene, il mio libro su Ciro nasce proprio mentre discutevo e riflettevo sul fatto che gli animali sono sempre ben disposte ad obbedire al loro pastore, molto più di quanto gli uomini non siano disposti ad obbedire ai propri capi. Anzi sembrava proprio che gli uomini cospirino soprattutto contro chi aspiri a diventare loro capo. Ecco perché asserisco che la natura umana é tale per cui ad un uomo riesce più facile comandare su tutti gli animali che non sui suoi simili! E' chiaro che questa é una regola generale e prova ne é, ed io la chiamo a testimone 'Storia'! E sempre 'Storia' chiamo a testimone per raccontarci di una eccezione, un uomo che riuscì non solo a comandare con correttezza i popoli sottomessi ma a far si che molti fossero coloro che preferivano avere lui come capo che 'Libertà'!

"Tu parli di Ciro, Senofonte, é corretto?"

Si Alessandro, parlo di Ciro, figlio e nipote di re, e re a sua volta...
Ciro fu capace di governare su tutti i popoli dell'Asia e ciò avvenne, secondo me, per le sue doti naturali ma anche grazie all'educazione che ricevette. Ciro infatti fu educato secondo le leggi della Persia in quanto persiano ma ricevette anche gli insegnamenti dei Medi, grazie a suo nonno Astiage. Ciro fu educato secondo le leggi persiane, leggi che dato il loro carattere preventivo si preoccupano che i cittadini sin dall'inizio della loro formazione siano incapaci di desiderare di compiere azioni malvagie o disonorevoli. Almeno così era ai tempi di Ciro, già quando vissi io le cose erano purtroppo molto diverse, ma questa é un'altra storia!
Devi sapere, Alessandro, che in quei tempi il popolo di Persia era diviso in quattro classi sulla base dell'età e della preparazione. Vi erano i fanciulli, gli efebi, gli adulti e gli anziani... ogni classe aveva i suoi compiti da svolgere e tutti crescevano forti e saggi. A dir la verità, non tutti... perché non tutti potevano studiare, la vita era difficile e per vivere occorreva lavorare. Ma anche oggi é così, mi sembra almeno!

"Si Senofonte, anche oggi é così..."

Capisco...
I giovani venivano educati a rispettare gli anziani, a combattere, ad allontanare l'ingratitudine dal loro cuore. Pensa che chi era in grado di ricambiare un favore e non lo faceva, veniva punito. Questo perché l'ingratitudine era considerata alla base della trascuratezza verso gli Dei, i genitori, la Patria e gli amici!
La caccia era alla base della preparazione fisica e della guerra e doveva essere esercitata tanto dal re che da tutti gli efebi. La caccia serviva a temprare il fisico e gli animi.
Anche sul mangiare i persiani erano moderati, essi mangiavano solo dopo aver fatto attività fisica e si nutrivano per vivere e non per provare piacere. Da questo punto di vista erano esattamente l'opposto dei Medi di Astiage...

"Quindi Ciro fu educato secondo questi principi... ma chi fu il suo educatore?"

Ciro Era figlio di Re e nipote di Re... i suoi educatori furono tanti, alcuni se li procurava lui stesso, ma i migliori educatori furono i suoi genitori e il nonno.
Il padre Cambise fu il suo insegnante di strategia... almeno dal momento in cui si rese conto che l'insegnante che il giovane Ciro pagava non era un granché! Un giorno Ciro chiese al padre dei soldi per pagare gli insegnamenti di strategia che aveva ricevuto e il padre saggiamente lo interrogò più o meno in questi termini: "Figliolo, l'uomo al quale paghi l'onorario in materia di strategia ti ha dato qualche infarinatura di economia? Ti ha parlato di salute e di forza? Ti ha spiegato come infondere coraggio nelle truppe? Ti ha parlato dell'obbedienza e di come ottenerla dagli uomini?"
Ciro rispose che queste cose non gli erano state spiegate e disse che gli era stata spiegata solo la tattica.
Il padre allora chiese: "Dimmi, a cosa serve la tattica se non ci sono provvigioni, se non c'é la salute, se non si conoscono gli stratagemmi per condurre la guerra... Quanto può valere la tattica se non c'é l'obbedienza?"

"Sembra proprio che Cambise fosse un uomo molto saggio... un vero Re!"

Si, doveva esserlo, e suo figlio sarebbe diventato molto più grande, forse perché ascoltò i suoi insegnamenti! Cambise spiegò al figlio che occorre sempre prevenire le malattie con una vita corretta e con il movimento per evitare che le truppe si ammalino, gli spiegò che un capo deve preservare la sua credibilità astenendosi sempre dal parlare di cose che non si conoscono o non sono sicure e che infine occorre sempre incentivare l'obbedienza con riconoscimenti, lodi e onori e punire la disobbedienza con disonore e biasimo! E ancora gli spiegò che l'obbedienza può ottenersi con la forza ma che é molto meglio ottenerla spontaneamente...

"gli uomini infatti obbediscono molto più volentieri a chi appaia più accorto di loro quando si tratta dei loro stessi interessi... dunque per ottenere obbedienza occorre apparire più saggio di chi deve obbedire e il modo migliore per apparire più saggio degli altri é esserlo!"

Queste furono le parole di Cambise al figlio Ciro...

"Grazie Senofonte... grazie per ciò che hai voluto raccontare... grazie per i tuoi insegnamenti, Maestro! E se me lo permettete voglio ringraziare anche 'Tempo' e 'Storia' per il loro intervento a mio favore. Ora devo andare Senofonte, ma tornerò presto a trovarti ora che conosco la strada."

Grazie a te Alessandro per avermi dato la parola e ti aspetto... non tardare troppo però, ho ancora tante cose da raccontare!

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

domenica 1 novembre 2009

L'enigma della lingua Etrusca... prime curiosità!

Precedenti:

Necropoli di Cerveteri

Mostra "Gli Etruschi e la Sardegna"

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Ieri ho iniziato a leggere un libro comprato l'anno scorso durante la visita ad una mostra sugli Etruschi, mostra che si teneva in Sardegna... Sardi ed Etruschi accomunati dal mistero del loro passato!

Il libro ci parla della lingua Etrusca e dei testi sopravvissuti al tempo. Spesso si tratta di testi funerari e le parole usate sono quasi sempre le stesse... ma meglio che niente!
Dall'Egitto arriva il cosiddetto "libro di Zagabria"... un rotolo di lino scritto in Etrusco usato per avvolgere una mummia di una donna Egizia risalente ad un periodo tra il I° secolo a.C. e il I secolo d. C., ora custodita a Zagabria.
Alcuni testi bilingue aiutano la traduzione... uno di questi é conosciuto col nome di "lamina di Pyrgi" e vi si può leggere una iscrizione in Etrusco e Fenicio.
Da una tavoletta per la scrittura, detta Marsiliana d'Albegna, sappiamo che l'alfabeto Etrusco aveva 26 lettere...
Generalmente i testi si scrivevano (e leggevano) da destra a sinistra, anche se vi sono delle eccezioni!
Sembra che nell'Isola di Lemno vi fosse un gruppo che usava una lingua molto simile all'Etrusco. Esistono anche delle testimonianze antiche che fanno risalire gli Etruschi ad una popolazione proveniente dall'area greco/turca... ne parlarono Erodoto, che li chiamava Tirreni, Tucidide e Dionigi di Alicarnasso che ci riferisce di una leggenda che vede gli Etruschi partire da Lemno per arrivare prima a Crotone, ora Cortona, per poi occupare buona parte della penisola... secondo i racconti riportati da vari storici che lo precedettero gli Etruschi o Tirreni sarebbero quelli che i greci conoscono come Pelasgi. Dionigi di Alicarnasso però non condivide questa teoria e afferma che gli Etruschi o Tusci, così chiamati dai Romani, si davano il nome di "Rasenna", da uno dei loro capi.
Potrei continuare citando altre curiosità sia sulla lingua che sulla storia ma per ora é tutto!
Alla prossima.

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO