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mercoledì 14 novembre 2007

Erodoto di Turi - Dario e il governo popolare

Dario e i sei suoi alleati, dopo aver fatto strage dei Magi che avevano usurpato il potere, sedato il tumulto e trascorsi cinque giorni durante i quali fu sospesa la legge, decisero di riunirsi per discutere sulla forma di governo che avrebbe dovuto adottare i Persiani.

Otane, uno dei sette,
"consigliava di introdurre fra i Persiani il governo popolare, adducendo queste ragioni: Io sono del parere che non debba più uno di noi farsi padrone assoluto, poiché non è cosa ne bella ne buona. Voi, infatti, avete visto fino a qual punto è arrivata la tracotanza di Cambise e avete sperimentato anche la prepotenza del Mago. E come potrebbe essere un governo ben ordinato il dominio d'un solo, se egli può fare quello che vuole, senza rendere conto ad alcuno? Poiché anche l'uomo migliore del mondo, investito di questa autorità, si troverà al di fuori del consueto modo di pensare. Per l'abbondanza dei beni che lo circondano, mette radici in lui l'orgoglio, mentre in ogni uomo è radicata per natura l'invidia fin dalla prima origine e quando uno possiede questi due vizi, racchiude in sé ogni perversità [..] Invece quando è il popolo che detiene il comando, in primo luogo il governo ha il nome più bello d'ogni altro: uguaglianza di diritti; poi, non commette nessuno di quei soprusi che compie il monarca; le cariche pubbliche si ottengono per sorteggio; il governo è soggetto a rendiconto e tutte le decisioni sono prese in comune. Io propongo quindi che noi rinunciamo alla monarchia, per dare forza al governo popolare poiché nella maggioranza c'è la fonte di ogni diritto".
Così si espresse Otane, per il governo popolare, per la democrazia, avrebbero detto i greci, e dunque contro la monarchia...
Si, democrazia avrebbero detto i greci... greci... ma Otane era Persiano...
E come ne parla, non sembra stia improvvisando al momento... vi è dietro un pensiero già formato... studiato e conosciuto... nel 500 a.C.!

Ma poi, per farla breve, decidono per la Monarchia!
Ma questa è un'altra storia...

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

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