Ecco di cosa ci parla l'autore.
Ho iniziato la lettura qualche giorno fa e non mi sono fermato se non alla fine...
Mikkelj Tzoroddu ci trascina attraverso il tempo e lo spazio mostrandoci la grandezza di un popolo per tanti anni dimenticato, il popolo dei Sardiani!
Talvolta si può condividere o meno le sue idee, ma non si può negare mai, neanche per un istante, la sua passione per la ricerca!
Come lui ho provato quei sentimenti particolari, quel senso di malinconia che accompagna noi Sardi quando lasciamo la nostra terra, quella gioia infinita che si prova all'arrivo, alla vista della linea delle montagne!
Assieme a lui e me, durante la lettura, le voci di tanti insigni studiosi, antichi e recenti... Wagner, Pais, Lilliu... ma anche Aristotele, Pausania, Platone, il grande Erodoto!
Il popolo Sardo era un popolo socialmente e tecnologicamente avanzato... fatto di uomini forti, fedeli, leali, valorosi combattenti!
Solo un tale popolo avrebbe potuto creare la civiltà nuragica...
Che peccato che gli studiosi che hanno dedicato il loro tempo alla ricerca sulla storia della Sardegna siano stati così pochi!
Sarde ed Etruschi fanno parte di una stessa civiltà?
Chi erano i cosiddetti "Sardi venales"?
Schiavi venduti a poco prezzo? Mercenari? Sardi corruttibili?
Domande... domande... domande... chi ci darà delle risposte?
Mikkelj ci prova!
E San Girolamo, parlò forse della Sardegna?
Chi erano quei popoli che viaggiavano per il mediterraneo trasportando ossidiana e vendendo i loro prodotti, le sardine e il tonno? E che dire del bronzo?
I Cartaginesi in Sardegna ci furono da padroni o ne furono sconfitti?
Non so cosa pensare...
La Sardegna, Ichnussa, la terra dalle vene d'argento...
tutti nomi della stessa terra!
E i suoi popoli, da oggi per me un po meno misteriosi...
Grazie, Mikkelj, per aver cercato di ridare dignità ad un popolo da sempre dimenticato!