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giovedì 19 aprile 2012

Tzunami...

Era una bella giornata, particolare!  
Da anni scrivevo racconti e poesie, pubblicavo i miei studi sui testi antichi, ma mai e poi mai ero stato invitato a parlare della mia attività di scrittore e libero pensatore. 
La prima volta non si scorda mai... e così è stato!

Queste poche righe vogliono testimoniare un fatto accadutomi in quei giorni. 
Non ho spiegazioni da dare per ciò che è accaduto, questa è una semplice testimonianza di un sopravvissuto. Come questa ne potrete trovare altre, se cercherete con sufficiente pazienza e perseveranza tra le immense quantità di dati disponibili...

Ognuno di voi lettori sarà poi libero di credere o no, secondo la sua coscienza... io posso solo raccontare!

Come dicevo, era una bella giornata. Una giornata primaverile, di quelle con il cielo terso, azzurro pallido. Alcuni raggi del sole mattutino arrivavano sul letto e riscaldavano l'aria... 
Mi svegliai con addosso quella sensazione di benessere e allegria che si provano raramente nella vita. Sarebbe accaduto qualcosa di stupendo, me lo sentivo!

E così effettivamente fu.
Erano da poco passate le dieci quando ricevetti una telefonata. 
Il telefono grigio appeso alla parete cominciò a squillare, irrequieto.
Risposi in modo automatico...

- Si, pronto?  

- Buon giorno, parlo col signor P...?

Era la voce di una giovane donna, allegra e squillante... 

- Si, con chi parlo?

- Sono la segretaria del Signor Rossi, il Direttore della rivista "Racconti e società". Immagino lei sappia che la settimana prossima si terrà un convegno sul tema "Il racconto e lo sviluppo della società". 
Il signor Rossi gradirebbe averla come ospite... e qualora decidesse di esporre le sue teorie in pubblico, oltre al soggiorno gratuito per tutta la durata del convegno, riceverà anche il compenso che lei riterrà più opportuno...

La donna dall'altra parte della cornetta continuava a parlare incessantemente... parole, parole, piacevoli parole che suonavano come il riconoscimento di anni di studi e di sacrifici.

- Certamente, ci sarò...

Avevo interrotto la donna proprio mentre si dilungava nello spiegare l'importanza del convegno e la risonanza che avrebbe avuto nell'ambiente... 

- Bene, siamo felici della sua decisione. Se mi da un numero di fax le invio immediatamente il contratto e tutte le informazioni di cui necessiterà. 

Poche altre parole di coordinamento e la cosa era fatta. Ricevetti le informazioni necessarie per raggiungere la sede del convegno, i biglietti di andata e ritorno, la prenotazione dell'hotel e il contratto...
Era proprio una bella, splendida, giornata...

Arrivai all'hotel a tarda sera. L'aereo era stato puntuale. Raggiunsi l'hotel in tassì. La mia camera era la 27, una splendida camera con vista panoramica sul golfo. L'aria era frizzante ma decisi comunque di cenare fuori, in terrazza. La notte era appena cominciata e la luna illuminava il mare di fronte a me... il rumore della risacca era leggero e piacevole. Ordinai una zuppa di pesce e del pane abbrustolito... 
La mattina dopo avrei incontrato il signor Rossi. Avrei avuto la possibilità di discutere con lui in anteprima alcune mie teorie. Il programma della giornata prevedeva la visita presso una casa padronale del '600. Avremo pranzato tutti assieme in un grande loggiato, organizzatori, ospiti, scrittori. Sarebbe stata una buona occasione per conoscersi meglio e discutere le proprie teorie prima del convegno che si sarebbe tenuto il giorno dopo.   

Il signor Rossi era un ometto piccolo di statura, elegantemente vestito, con dei baffetti curiosi che lo facevano assomigliare alla caricatura di un Ufficiale di Cavalleria di altri tempi. La sua rivista era la più importante del settore e aveva una grossa influenza sui pezzi grossi della politica della Nazione. 
Da quando era stato riconosciuto il potere che i racconti, soprattutto di fantascienza, avevano sulla popolazione, la sua rivista era diventata importante e lui era diventato uno dei personaggi più in vista della società. 

- Buon giorno signor P., è un piacere conoscerla di persona...

La sua voce era profonda, calda, rassicurante. Era la voce di un uomo abituato a comandare, di un politico d'altri tempi.

- Il piacere è tutto mio.

- Benvenuto tra noi... spero avremo la possibilità di discutere le sue teorie sullo sviluppo pianificato del futuro per mezzo del racconto, una teoria in parte ripresa da Asimov, se non erro!?!

- Non sbaglia, si tratta di uno sviluppo particolare della Psicostoriografia...

- Immaginavo... mi perdoni, tornerò da Lei al più presto, devo fare gli onori di casa e gli ospiti sono tanti. Le ho riservato un posto al mio fianco per il pranzo, così avremo l'occasione di approfondire alcuni punti della sua teoria che non mi sono del tutto chiari, se non le spiace naturalmente.

- Sarà un piacere...

Il signor Rossi si allontanò con un saluto del capo. 
Mi guardai intorno meravigliato, gli uomini politici più influenti del Paese si trovavano nella mia stessa stanza. Potenti... e disonesti, uomini corrotti che pensavano solo al loro proprio tornaconto.
Quale occasione straordinaria per spiegare le mie teorie, per cercare di cambiare il futuro... senza che loro potessero sospettarlo! 
Dipendeva tutto da me, dalla mia abilità nel disegnare un futuro possibile alla portata della loro immaginazione  e delle loro mire! Non sarebbe stato facile, ma avrei avuto la mia occasione per cambiare il mondo.

Mi guardai intorno con più calma, il loggiato nel quale ci trovavamo era ampio e luminoso. Appesi alle pareti si trovavano oggetti in legno di tutti i tipi. Vecchi utensili un tempo di uso comune nelle case dei contadini ma anche maschere scure dai lineamenti squadrati, inquietanti...

Avevo portato la macchina fotografica e approfittai di quei momenti per scattare alcune foto ricordo. La villa si trovava sulla costa, a poche centinaia di metri dal mare, in una posizione splendida per godere di una vista stupenda e di tutti i vantaggi dell'ambiente circostante.
Uscii sul portico per scattare qualche bella fotografia panoramica. Sulla sinistra un promontorio roccioso si gettava in mare a strapiombo. Le sue rocce si specchiavano nell'acqua azzurra e profonda. Di fronte a me una lunga striscia di sabbia bianca. Sulla destra alcune palme ricordavano paesaggi tropicali...
In lontananza, oltre l'orizzonte, una nuvola scura sembra preannunciare l'arrivo di un temporale lontano... eppure c'era qualcosa di strano.
La nuvola sembrava avanzare velocemente, troppo velocemente. Realizzai con terrore che non si trattava di una nuvola ma di una enorme massa d'acqua che si avvicinava velocemente. Il mare si gonfiava in lontananza, risucchiando l'acqua dalla riva che scopriva i suoi fondali...

Cominciai a correre, urlando... mentre l'onda di piena raggiungeva già il selciato antistante la casa. 
Dietro la casa la costa rocciosa saliva velocemente. Mi arrampicai verso la salvezza, seguito da quei pochi che avevano sentito le mie urla. Ci arrampicammo su per la scarpata, senza voltarci indietro...

Era accaduto tutto in pochi attimi. 
L'onda era arrivata gonfia d'acqua e se ne era andata portando via con se tutto ciò che aveva potuto afferrare. 
La maggior parte dei presenti erano stati trascinati via dalla forza distruttiva dello Tzunami. 
Ci salvammo solo in cinque. 
Quella volta la natura aveva provveduto a cambiare il futuro del Paese in modo radicale... 
Avrei dovuto ripensare le mie teorie, per includere in esse qualcosa che fino ad allora avevo lasciato fuori... la Provvidenza Divina!


Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO