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domenica 14 aprile 2013

Il preoccupante immobilismo della politica italiana

Io sono un cittadino italiano e come tale mi sento impotente di fronte allo squallido e insensato teatrino della politica che l'italia stà regalando al mondo.

Per essere chiari, non è che il fare una brutta figura internazionale mi interessi più di tanto, di ciò dovrebbero preoccuparsi direttamente i nostri rappresentanti, ciò che invece moi riguarda più da vicino sono gli effetti sulla vita di tutti i giorni.

E' sufficiente uscire di casa e andare a far la spesa per sentire le casalinghe lamentarsi della situazione; prendere il treno per sentire i pendolari "ringraziare" animatamente i nostri politici per la situazione dei trasporti pubblici; prendere la pontina in direzione Roma per essere protagonisti di un viaggio della speranza...

E in tutto ciò, la politica, come interviene?

Non interviene per niente!

Purtroppo sono tutti troppo impegnati nell'ascoltare se stessi, i loro discorsi retorici fatti di interventi programmatici, di grandi problemi filosofici (nell'accezione peggiore del termine!) per capire che se trovassero soluzione ai problemi di tutti i giorni risolverebbero in automatico molti problemi degli italiani.

Voglio evitare di fare come loro e calarmi nella realtà, chissà che tra chi legge non vi sia anche qualcuno di coloro che può intervenire e aiutare a risolvere i problemi.

Parliamo del traffico sulla Pontina, vi sono dei punti lungo la strada in cui si creano code e rallentamenti che purtroppo hanno influenza su tutta la strada.
Uno di questi punti è lo svincolo per Spinaceto, basta passarci per rendersi conto che chi ha studiato la viabilità doveva essere un genio incompreso! Ebbene, cosa ci vuole a capire che occorre intervenire sul posto, ristudiare tutta la viabilità e cercare di velocizzare il traffico?
Niente, lo cpirebbe chiunque!
Ma allora perchè non si fa niente?

Eppure, chiunque riuscisse a trovare la soluzione al problema riceverebbe un enorme grazie dalle decine di migliaia di persone che giornalmente percorrono quella strada!

Ma proseguiamo...

 La soluzione di un piccolo problema (se paragonato a quelli della politica italiana) ha degli influssi positivi su tutto. Pensate al fatto che chi va a Roma a lavorare percorrendo la Pontina, arriva al posto di lavoro già stressato e di conseguenza si comporterà durante la giornata.

Ma non è finita, eliminare i rallentamente significa anche diminuire il livello di inquinamento da polveri sottili migliorando la qualità della vita di chi abita nella zona limitrofa e degli automobilisti.

Ed ancora, pensate al tempo risparmiato... e al carburante e... così via!

Questo era solo un esempio.

E allora, se condividete il mio ragionamento, chiediamoci tutti assieme: "perchè nessuno fa niente, di pratico, per uscire dalla crisi italiiana?"

La mia risposta è....... da censurare, e dunque evito, tanto potete immaginare!

Buona domenica a tutti.

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO


sabato 2 marzo 2013

Come risolvere il problema della disoccupazione giovanile in Italia?

Chiacchiere, chiacchiere e solamente chiacchiere!
Ancora una volta, dopo le ultime elezioni, si continua a parlare di problemi, primo tra tutti la altissima disoccupazione giovanile.
Ma perchè nessuno parla di possibili soluzioni?
La disoccupazione giovanile è direttamente legata all'economia del paese.
La recessione in Italia è legata alla impossibilità di molti giovani di investire sul futuro che purtroppo non vedono!
E' chiaro che per uscire dalla recessione occorre dare ai giovani un briciolo di speranza nel futuro, cioè il lavoro.
Ora direte che io sto facendo come tutti gli altri, chiacchiere sulla mancanza del lavoro, ma niente soluzioni!
Mi dispiace deludervi ma io una soluzione, anche se parziale, ce l'ho e ora ve la descrivo.
In Italia si è scelto di elevare l'età pensionabile senza capire che questo apporta benefici alle casse dello Stato perchè si erogano meno soldi in pensioni ma d'altra parte si privano i giovani della possibilità di crearsi una famiglia e quindi appesantiscono lo stato.
Inoltre avere più persone vecchie al governo di tutti i settori pubblici significa rallentare l'innovazione con tutte le conseguenze del caso.
Non sarà un caso che nelle nazioni o imprese che contano chi dirige è giovane!
Allora ecco la soluzione:
1. abbassare l'età pensionabile per i Dirigenti statali, Professori universitari, medici, giudici eccetera.
2. Mandare in pensione tutte queste persone, che hanno fatto il loro tempo, dandogli il 75% della pensione, tanto trattandosi di dirigenti o equiparati ne avranno a sufficienza per vivere comunque bene.
In questo modo si liberano posti di lavoro e si riesce ad assumere giovani, che costano molto meno!
Tale programma di lavoro anti disoccupazione deve solo essere quantificato per bene per calcolarne i reali benefici, ma credo proprio che consentirebbe di aiutare il paese ad uscire dalla recessione.
Ricordiamoci infatti che dalla recessione si esce se una grande massa di persone dicomincia a consumare, dando la spinta alle imprese che producono.
Spero che ciò possa aiutare chi dei nostri politici può fare qualcosa .

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

domenica 25 novembre 2012

Le primarie, qual è il loro reale valore?

In questi giorni non si fa altro che parlare di primarie, PD, PdL, chi altri?
Ciò che si dice è che le primarie servono a scegliere il leader di un partito o coalizione, ma sarà vero?
Un grande partito radicato sul terreno, generalmente diretto da un Segretario di partito, può realmente dare come indicazione un nome diverso da quello del suo segretario?
Forse si, forse no!
Forse si se oltre al segretario del partito esiste una figura diversa che in qualche modo ne possa eguagliare o superare la popolarità, potrebbe essere il caso del PdL.
Ma che dire per il PD?
Questa sera vedremo come finisce.
Bersani o Renzi?
Non credo che gli altri concorrenti possano in alcun modo sfidare questi due personaggi.
Tabacci, Vendola, Puppato... conosciuti forse nel mondo politico, ma al grande pubblico?
In ogni caso, le primarie sembra siano un successo, si parla di circa 2,5 milioni di persone che si sono recate a votare per scegliere il futuro leader. Ciò significa che le primarie porteranno alle casse del PD la cifra di circa 5 milioni di euro. Si dice che l'organizzazione delle primarie costi allo stesso partito circa 1,5 milioni di euro. Quindi, se la matematica non è un'opinione la giornata di oggi registrerà un attivo di circa 3,5 milioni di euro!
Ma come mai una giornata di elezioni (seppur primarie) costa solo 1,5 milioni di euro? Quali sono le spese che il PD o un qualunque partito deve sostenere per una attività simile?
Voi direte, ma che ti interessa?
Mi interessa capire quanto è stato speso per capire se e come lo Stato potrebbe risparmiare le spese delle elezioni politiche, così magari ci guadagnamo tutti!
Sembra che per realizzare queste primarie il Partito Democratico abbia mobilitato circa 100.000 volontari in circa 8.000 comuni. I seggi sono 9239 più quelli dei paesi stranieri!
Si tratta di un numero enorme, credo molto simile a quello delle elezioni politiche, se non per il numero di seggi che è probabilmente più elevato.
Il costo delle elezioni Politiche in Italia è stimato in circa 400 milioni! Come mai?
Se è vero che occorre ridurre i costi, perchè non iniziare dal ridurre i costi delle elezioni?
Perchè non mobilitare volontari per le elezioni politiche in vece di pagare una marea di persone?
Se si impiegassero dei volontari, sotto la supervisione del personale dei comuni, quanto si risparmierebbe?
Ultima cosa, eliminare i rimborsi ai partiti, tutti i rimborsi!
Che cosa ne pensate?

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO



venerdì 29 febbraio 2008

In merito al programma politico...

Questa sera ho ricevuto una mail da un amico che ha voluto contribuire alla discussione sulla politica...

"In merito al programma politico, abolirei la politica non i programmi. Oramai fare politica sa di sporco e di poco concludente. Chi fa politica sembra che non sappia dove e cosa sia la realtà. Ti ricordi dei politici che non conoscevano il prezzo del pane o del latte? Prova a chiederlo a tua moglie e vedi come ti risponde!!!
Se politica significa distaccarsi dalla realtà e vivere in un mondo proprio al di fuori delle difficoltà che viviamo tutti i giorni, è meglio non fare politica. I politici decidono delle guerre, ma non sanno cosa sia la guerra. I politici decidono degli stipendi della povera gente, ma non sanno cosa significa lavorare per un mese e non arrivare a fine mese a pagare il mutuo o le rate della macchina o l'affitto di casa. I politici non sanno cosa significa essere trasferiti e non trovare la scuola per i propri figli. I politici non sanno cosa significa dire di no ad un figlio che vuole un nuovo giocattolo perché non si hanno i soldi per comprarlo.
Beh se essere un politico significa questo, sono contento di essere un normale cittadino e spero di non diventare mai un politico."
Grazie Danilo...
e chissà, forse hai ragione, ma perché non provare a cambiare le cose? Ormai ci conosciamo da un po... e credo che tu mi conosca abbastanza bene da sapere come la penso a proposito del cambiare le cose... il mondo è anche nostro e se così com'è non ci piace ma non facciamo niente per cambiarlo, allora è anche colpa nostra...
Io voglio provare a cambiare le cose... mi dai una mano anche tu?
Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO