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sabato 25 novembre 2023

Rileggere o non rileggere un libro


"Tutto ciò che questo libro ha di buono è la fine, la fine e nient'altro!"

Questo il mio commento lasciato una ventina d'anni fà nell'ultima pagina di un libro...

Quale libro, direte voi? (Così magari evito di leggerlo, è il pensiero sottinteso)

Cercherò di aiutarvi. Si tratta di un famosissimo classico della letteratura irlandese, pubblicato nella versione iniziale nel 1890. L'autore è lo scrittore irlandese Oscar Wilde.

Immagino che tutti abbiate capito che si tratta del libro "Il ritratto di Dorian Gray".

Se è probabile che qualcuno abbia capito di che libro si trattava, la parte difficile viene ora: qualcuno si ricorda un altro personaggio, oltre al biondo e bellissimo Dorian Gray? Qualcuno sa dirmi di chi si innamorò inizialmente Dorian Gray? Chi fosse l'artista che lo ritrasse? L'influenza di quale personaggio ebbe effetti così nefasti sulla sua vita? Come finì la vita di Dorian?

Queste sono solo alcune domande cui vi chiedo di riflettere per qualche istante prima di andare avanti.

Ora, mentre voi riflettete, io continuo a scrivere. 

Come vi ho detto all'inizio di questo piccolo articolo, lessi il libro non eno di vent'anni fa, qualcuno in più ma non di meno. 

Lessi il libro e lo dimenticai, dimenticai la trama e i personaggi. dimenticai anche che il personaggio principale, Dorian Gray, alla fine del libro muore. Com'è possibile dimenticare tutto di un libro, chiederete?

Vi rispondo sinceramente che a volte accade, non è la prima volta che mi succede e immagino non sarà neppure l'ultima. Se poi considerate le mie poche parole, non certo di elogio, lasciate alla fine, capirete che il libro non mi era piaciuto per niente!

Eppure, la settimana scorsa l'ho cercato nella libreria e ho deciso di rileggerlo. Ero sicuro di averlo già letto ma non ricordavo niente. L'ho letto con calma e attenzione, nonostante sin dalle prime pagine non mi abbia entusiasmato, alla ricerca di qualcosa che poteva essermi sfuggito nella lettura precedente, di un qualche insegnamento nascosto tra le righe o magari mascherato dalla traduzione ma, onestamente, il mio giudizio non è migliorato molto.

Si, ammetto che probabilmente il giudizio iniziale era troppo severo, ma non credo che "Dorian Gray" sarà uno dei (pochi) libri che leggerò per la terza volta. Però almeno ora, e spero per i prossimi anni, potrò dire di ricordarne la trama e forse riuscire a spiegare il perchè il libro non mi entusiasmi.

Ora, immagino, vi aspetterete una mia spiegazione. Una elaborata ricostruzione dei miei processi cognitivi che possa spiegarvi il perchè del mio giudizio negativo e, probabilmente, resterete delusi dal non trovarne traccia in questo articolo. 

Mi spiace, se pensate questo vuol dire che non mi conoscete. Io cerco di stuzzicare la curiosità per cui se volete sapere se condividete il mio giudizio oppure no, dopo aver cercato nella memoria quello che sapete sul testo, forse arriverete alla mia conclusione e deciderete di rileggerlo, in quanto anche voi non ricordate niente (o quasi)!

Alessandro Rugolo

domenica 12 novembre 2023

Gionzo va su Marte

Dalla visita di Giulia all'ottico Luigi erano passate alcune settimane ormai.

Giulia aveva ammirato il Sole per la prima volta, con l'ausilio di una lente oscurata, ed era rimasta affascinata. Da allora aveva fatto visita varie volte a Luigi, sempre accompagnata dal nonno. Durante questi incontri serali Luigi aveva raccontato a Giulia ciò che sapeva del Sistema Solare. Cercando sempre di rispondere alle domande che gli venivano poste in modo tale da risultare comprensibile e soprattutto da stuzzicare la curiosità di una bimba. Luigi imparò presto a conoscere Giulia e la sua curiosità senza limiti. In uno dei loro incontri in cui si era cominciato a parlare di Marte...

- Ma come è possibile che un pianeta sia rosso? Chiese Giulia, ricordandosi che Gionzo con la sua navicella fuori controllo si stava dirigendo verso Marte.

- Gionzo dice che è un pianeta rosso. E' pericoloso? Luigi mi parli di questo pianeta rosso così posso avvisare Gionzo se ci sono dei pericoli molto pericolosi?

Naturalmente Giulia disse il tutto senza respirare e mostrando a Luigi e al nonno la sua faccina angelica delle grandi occasioni.

- Il pianeta rosso a cui si riferisce Gionzo non può essere che Marte. Disse  Luigi con una faccia preoccupata. Marte è un pianeta strano. Conosciuto dai tempi antichi. Marte è un pianeta molto pericoloso...

Al sentire la parola "pericoloso" la piccola Giulia ammutolì e sbiancò di colpo. 

- Gionzo è in pericolo allora... riuscì a dire con un filo di voce. Dobbiamo aiutarlo, nonno. Detto questo si aggrappò alla gamba del nonno e cominciò a singhiozzare vistosamente. 

Da lì a mettersi a piangere mancava un attimo, quando il nonno decise di intervenire.

- Ora lo chiamiamo e sentiamo come stà. Vediamo se ha bisogno di aiuto... Detto questo prese il suo smartphone dalla tasca interna del giubbotto e compose il numero interstellare dell'amico Gionzo.

- Ciao Gionzo, ben ritrovato, piacere di sentirti. Come stai? Possiamo aiutarti in qualche modo? Giulia è molto preoccupata. Siamo qui, io, Giulia e l'amico Luigi, se possiamo fare qualcosa devi solo chiedere...

Fu questione di un attimo, i singhiozzi e le lacrime di Giulia scomparvero all'istante. Giulia era raggiante, sapere che il nonno era pronto, ancora una volta, ad aiutare il suo amico estronauta la rendeva felice.

- Nonno, nonno, passami il telelunofono che voglio salutare Gionzo! Urlò Giulia con quanto fiato aveva in corpo e nel mentre tirava il nonno per la gamba dei pantaloni.

- Giulia, Gionzo ti ha sentito e ti saluta. Ora però stai calma altrimenti non sento niente e non posso aiutarlo! Giulia si fermò all'istante e tese l'orecchio per cercare di sentire cosa diceva Gionzo.

- Mmh.. mmh... capisco. Dunque il computer di bordo, dopo l'ultimo intervento di Francesco ha ripreso a funzionare bene. Mmh... capisco. Mmh... bene, dunque mi prometti di telefonare tutti i giorni per darci tue notizie? Il viaggio sarà lungo e Giulia vuole sapere tutto ciò che accade. Bene, bene, allora ti salutiamo, a presto. E il nonno senza attendere oltre chiuse la chiamata mentre Giulia si preparava a sparare la raffica di domande usuale in questi casi.

- Nonno, nonno, come stà Gionzo? Ho capito che sta bene, vero? Quando torna? Perchè hai detto che il viaggio sarà lungo? E così via... senza prender fiato.

- Calmati Giulia, mettiti seduta che ora vi racconto. Così il nonno, Luigi e Giulia si accomodarono nelle poltrone vicino al caminetto e il nonno riassunse quanto stava accadendo.

- Gionzo e Francesco hanno risolto il problema dei virus. Ora il computer di bordo funziona nuovamente bene. Gionzo adesso si trova nei pressi del pianeta Marte e ha deciso di esplorarlo. Il pianeta rosso è pericoloso, non si sa cosa potra trovarvi ma Gionzo è coraggioso e attrezzato di tutto punto, inoltre non dimenticare che ha con se tanti strumenti all'avanguardia, tra cui il casco potenziante e il suo piccolo amico Camaleone che lo accompagna dalla sua visita sulla Luna, per cui non abbiamo niente di cui preoccuparci. Infine mi ha promesso di chiamarci tutte le sere per raccontarci le sue esplorazioni di Marte.

In quel momento suonarono alla porta. Giulia corse ad aprire, come ormai faceva sempre, sentendosi padrona in casa del nonno. 

- Mamma, papà, dovete sapere che... e così cominciò a raccontare tutto ciò che avevano fatto e della telefonata di Gionzo e dell'esplorazione di Marte che sarebbe avvenuta da li a pochi giorni...

Alessandro RUGOLO

sabato 11 novembre 2023

Marcovaldo...

La prima volta che sentii il nome Marcovaldo dovevo avere una decina d'anni...

Era il periodo in cui a scuola si leggeva un po' di tutto. L'insegnante, qualche tempo prima, ci aveva letto qualcosa di Gianni Rodari, poi era avvivato il momento di Calvino. 

Quel racconto lo ricordo ancora, si trattava di Marcovaldo alla ricerca di funghi, con il finale tragicomico dei cittadini ricoverati nello stesso ospedale per avvelenamento da funghi! Non so per quale motivo ricordo ancora quel breve racconto, non era comico, eppure è ancora impresso nella mente. 

Così quando anni dopo acquistai il libro "Marcovaldo" degli Oscar Mondadori, la prima cosa che feci fu di andare a cercare quel racconto per rileggerlo e provare a capire perchè mi era restato impresso nella memoria.

Da quando Marcovaldo è entrato nella mia biblioteca personale sono passati almeno vent'anni, trattandosi di una edizione del 1999 eppure, non ricordo di aver terminato la lettura del libro neppure una volta. Ricordo di aver letto tante volte da allora i primi racconti, fino alla cura delle vespe, ma poi? Più niente...

Allora decido di mettermi di buzzo buono e di terminare il libro, una volta per tutte, alla ricerca di significati profondi, nascosti tra le righe di racconti di altri tempi. Cero di diventare non lettore, ma complice di Marcovaldo, compagno di raccolta di funghi delle aiuole cittadine, socio nella caccia delle vespe, aiuto babbo natale nella consegna dei pacchi regalo... ai bambini poveri che non ci sono più!

Per chi non ha mai letto Marcovaldo un avviso, il libro è articolato in una serie di racconti, venti per la precisione, che seguono l'alternarsi delle stagioni, a partire dalla prima primavera con "Funghi in città", fino all'ultimo inverno con "I figli di babbo natale".

In questi venti racconti Italo Calvino ci racconta della vita di altri tempi in una città qualunque in cui l'uomo, e in particolare l'operaio povero Marcovaldo e la sua famiglia (moglie e sei figli), cercano di  vivere la vita alla giornata, inventandosi modi per passare il tempo e per guadagnarsi qualche lira oltre quelle del misero stipendio della ditta Sbav, in cui Marcovaldo è uomo di fatica.

Racconti sempre surreali, ma ognuno di essi ha sempre qualcosa da insegnare a chi sa leggere con attenzione. 

Marcovaldo sa di essere in una gabbia dalla quale non è possibile scappare se non per qualche ora, qualche giorno al massimo, per poi ripiombare nella stessa gabbia con ancora più legacci e vincoli di quando aveva cercato di scappare. Così ogni volta che lui convolge la famiglia in qualche espediente va sempre a finire che arrivano guai per tutti. 

Quando sembra che stia per vincere il premio dovuto a chi tenta e ritenta, il premio della costanza, come per esempio nel racconto "La cura delle vespe" o "Il coniglio velenoso" o ancora "Dov'è più azzurro il fiume", la realtà di un mondo crudele e di una società schiacciante lo riporta velocemente coi piedi a terra e lo costringe a abbandonare le illusioni di un facile guadagno, che si tratti di soldi, di un coniglio o di un cesto di pesci appena pescati.

Inquinamento, consumismo, stupidità umana, sono le sole costanti di questi racconti e, talvolta, forse, un filo di sottile ironia, ma mai di speranza... Marcovaldo però insiste, ci prova sempre e forse un giorno almeno i figli, se non lui, potranno uscire da questa società malata per tornare verso un mondo ideale, fatto di vita semplice e di natura.

Alessandro Rugolo

  

venerdì 3 novembre 2023

Fahrenheit 451


Dopo quanto tempo, anni, decenni, sentite l'impulso di rileggere un libro che avete in bella mostra nella vostra biblioteca?

Vi dico subito che per me non c'è una regola, alcuni libri li ho letti a distanza di pochi anni, altri dopo tren'anni, alcuni... chissà!

La settimana scorsa è stato un libro letto forse più di trent'anni fà ad essermi passato nuovamente per le mani. Devo essere onesto, cercavo un classico, Il ritratto di Dorian Gray, di Oscar Wilde ma è stato Ray Bradbury a cascarmi letteralmente tra le mani. Infatti, urtato per errore con il gomito una fila di libri non proprio in ordine, alcuni mi sono cascati addosso. Farhenheit 451 sono riuscito ad evitare che finisse per terra.

Quando si dice che occorre obbedire al fato!

Sfoglio velocemente le prime pagine e così mi accorgo che a poco più di metà libro si trova un'orecchietta, di quelle che ancora uso fare quando non ho un segnalibro a portata di mano. Leggo dunque alcune righe dalla pagina successiva, non mi ricorda niente. 

Anche i nomi dei personaggi mi suonano lontani. Salto qualche pagina... un'alga secca mi cade sulle gambe. Ora capisco. Si tratta di un libro studiato a scuola e poi acquistato per le letture estive, sotto l'o,brellone delle Saline, in Sardegna, la mia terra! E poi, forse, mai terminato...

Leggo ancora...

Montag, il vigile del fuoco, assiste alla mote volontaria di una vecchia che preferisce andarsene coi suoi libri, arsi dalla squadriglia del capitano Beatty di cui alch'egli faceva parte.

Forse per questo motivo o forse perchè stimolato dalle domande "strane" di una ragazzina, Clarisse, vicina di casa conosciuta qualche tempo prima ma poi scomparsa, probabilmente morta, qualcosa che si chiama coscienza affiora in quell'uomo che fino a poco tempo prima era felice e soddisfatto del suo lavoro.

Montag scopre il mondo reale!

Scopre di essere stato ingannato dalla società in cui vive. Scopre l'inutilità della vita passata a guadagnare per spendere per cose inutili. Scopre di colpo di non conoscere affatto la moglie Millie, sempre intenta a prender parte alle trasmissioni televisive da casa propria, dove tre delle quattro pareti della sala sono degli enormi schermi che trasformano la stanza in studio televisivo e fanno del telespettatore un protagonista. Scopre che esistevano e esistono ancora i libri, quelli sopravvissuti alla furia di una società che vuole persone incapaci di pensare con la propria testa. Scopre che esiste ancora qualcuno che crede in una società diversa e un po' per caso un po' per voler cambiare si trova suo malgrado a diventare fuggiasco...

Montag, Clarisse, Millie, Beatty... Faber, sua guida alla scoperta di un mondo per lui sconosciuto, sono tutti personaggi importanti e rappresentano altrettante parti della società, quella distopica di Farhenheit 451 come, probabilmente, della nostra, dove se non si è ancora arrivati a bruciare i libri è forse solo perchè tanto non li legge più quasi nessuno! 

Ecco, vi ho detto tutto... naturalmente no! 

Siete voi che dovete leggere Fahrenheit 451... come ho fatto io, stavolta per intero. 


Alessandro Rugolo

giovedì 26 ottobre 2023

Monsieur C. August Dupin


Come ben sanno gli appassionati del genere giallo, il personaggio forse più famoso è Sherlock Holmes di Sir Arthur Conan Doyle. 

Le investigazioni di Sherlock Holmes sono raccontate dal suo amico, Dottor Watson, fedele compagno di tante avventure.

Forse non è altrettanto noto Monsieur C. Auguste Dupin ma certamente merita di essere letto dagli amanti del genere. Proviamo dunque a vedere di chi si tratta.

Ieri l'altro, frugando nella libreria, mi sono imbattuto in un libro con la copertina grigia cartonata, della serie "La grande biblioteca", Fabbri Editori. Se non ricordo male lo acquistai nel 1994 o 1995, a Cagliari. Dato il tanto tempo di presenza nella libreria ero praticamente certo di averlo già letto ma, come mi accade talvolta, preso il libro in mano e aperto a caso, mi sono reso conto di non ricordare niente della storia ne dei personaggi di cui si parlava e ciò mi lasciò molto stupito.

E' ora il caso di dire che Edgar Allan Poe è tra i miei autori preferiti per cui pensavo che la lettura di qualche riga sarebbe bastata a riportare alla mente il contenuto se non di tutto il libro, quanto meno del racconto che avevo appena cominciato a leggere, ma così non è stato.

Il libro contiene quattro racconti:

- I delitti della via Morgue (The murders in the Rue Morgue);

- Il mistero di Maria Roget (The mistery of Marie Roget)

- La lettera rubata (The purloned letter);

- Lo scarabeo d'oro (The gold bug).

Monsieur C. August Dupin è il protagonista dei primi tre.

La costruzione dei tre racconti è simil. Sono presenti tre personagi:

- il narratore, incognito, che svolge più o meno la funzione di spalla del più noto dottor Watson;

- Monsieur C. Auguste Dupin, cui viene sottoposto un mistero irrisolvibile;

- il prefetto di polizia, G., il poliziotto che pensa di essere in gamba ma che alla fine chiede aiuto a Dupin.

Il giallo si svolge e trova soluzione quasi tutto nella mente di Dupin grazie all'analisi meticolosa dei riscontri della polizia, alle indagini condotte dai giornalisti e alle sue verifiche sul campo. 

Dupin chiaramente raggiunge sempre il risultato atteso, e non poteva essere altrimenti, ma il modo per raggiungerlo è molto particolare e assomiglia in tutto al modus operandi del più famoso (almeno per me!) Sherlock Holmes.

Potrei raccontarvi ora la trama dei tre racconti citati sopra ma mi sembra meglio lasciare al lettore il compito, se veramente interessato, di cercarli e leggerli per intero. D'altra parte se pure mi mettessi a scrivere la trama si tratterebbe di un lavoro già fatto da tanti altri e che ormai, con internet (e chatGPT per chi lo sa usare) é affare di pochi minuti.

 

Alessandro Rugolo

domenica 15 ottobre 2023

Giulia scopre il Sole


- Nonno nonno, possiamo cominciare dal Sole? 

Giulia aveva pronunciato la frase come sapeva fare solo lei, accompagnata da urla festose e corse forsennate attorno al nonno.

Nella sua mente studiare il sole col telescopio corrispondeva a partire per una missione di esplorazione spaziale in piena regola.

Così nonno e nipotina si diressero verso l'unico negozio di ottica del paese, dove lavorava Luigi, un amico del nonno, anche perchè in paese si conoscevano tutti da sempre, non come le grandi città, dove a volte non si conosceva neanche il vicino di pianerottolo.

- Eccoci arrivati, Giulia. Ti presento Luigi, Luigi, ti ricordi della mia nipotina vero?

- Certo che mi ricordo di lei, come potrebbe essere altrimenti. Ciao piccola Giulia, sei cresciuta dall'ultima volta che ti ho visto. Cosa vi porta nel mio negozio? In cosa posso esservi utile?

- Caro Luigi, oggi abbiamo deciso di fare un viaggio di esplorazione - disse il nonno strizzando l'occhiolino all'amico - Abbiamo deciso di recarci, con l'aiuto di un telescopio che tu conosci bene, il più vicino possibile al Sole...

- Naturalmente, naturalmente... disse Luigi portandosi la mano al mento, con la faccia seria, riflettendo sul da farsi. Immaginavo che prima o poi ci sareste arrivati ma pensavo che l'avreste fatto dopo aver visitato tutto il resto del sistema solare.

- Vedi Luigi, la piccola Giulia  vuol capire cosa accade nella  superficie solare e solo dopo partiremo assieme per visitare tutti gli altri mondi. Però per poter cominciare l'osservazione ci occorre qualcosa che forse è meglio che sia tu a spiegare dato che sei un esperto ottico e astronomo per passione.

- Certo volentieri, sediamoci laggiù, vicino a quel piccolo telescopio che tengo a portata di mano per spiegare ai miei giovani ospiti come funzionano le cose.

Luigi, il nonno e Giulia si accomodarono intorno ad un tavolino sul quale si trovavano vari strumenti, tra cui un telescopio, un microscopio ed una bussola.

- Ecco, proseguì Luigi, questo è un piccolo telescopio, simile a quello di Giulia, vero? Forse solo un poco più piccolo.

- Si - intervenne Giulia per la prima volta da quando era entrata nel negozio di Luigi - il... il mio teleschioppo è un pochino più grande... disse, con il tono di chi aspetta con ansia le scoperte che le sono state promesse. Come se interrompere Luigi mentre stava per spiegare i misteri del Sole potesse impedirle di imparare qualcosa di nuovo e che a lei interessava tantissimo. Ma non era solo perchè in questo modo, con le nuove conoscenze avrebbe potuto aiutare il suo amico Gionzo ad uscire dai guai, ma si trattava piuttosto di un tarlo, un vermetto che le si stava annidando nella mente e la portava, giorno dopo giorno, gioco dopo gioco, ad essere sempre più curiosa del mondo che la circondava. Un giorno, scherzando aveva pensato di voler diventare estronauta, come il suo amico Gionzo, ora, dopo tanto tempo, era certa che un giorno avrebbe esplorato le stelle.

- Bene - proseguì Luigi - per poter osservare la Luna, le stelle e i pianeti, il tuo telescopio (si dice telescopio e non teleschioppo - pensò Giulia) è perfetto. La luna riflette abbastanza luce ed è possibile intravvedere anche qualche rilievo se si fa attenzione. I pianeti si possono vedere come dei puntini un po più luminosi delle stelle e di colore differente... Ma guardare il Sole è un'altra cosa. Guardare il Sole è pericoloso!

Sentendo la parola "pericoloso", pronunciata in quel modo, in assoluto silenzio, provocò in Giulia una reazione di paura, non per lei, ma per i suoi amici lassù, Gionzo e il camaleone, che vagavano nel cyberspazio senza guida alcuna e che magari potevano trovarsi faccia a faccia col Sole gigantesco... e pericoloso.

- Luigi aggiunse immediatamente, senza apparentemente accorgersi della reazione di Giulia - pericoloso, ma si può fare, l'importante è utilizzare questo... e senza proferir parola, prese da un cassettino che si trovava affianco al tavolino, un oggetto piccolo e tondo, simile ad una lente per occhiali, ma tutto scuro.

Giulia osservava stupita l'oggetto nelle mani di Luigi. Nel suo cervello si affollavano domande su domande ma non sapeva bene in che ordine porle e così, alla fine, la sua straripante vitalità emerse tutta assieme.

- Luigi, che cos'è quella cosa? Un amuleto magico? Oppure un'arma terribile che aiuta a catturare il Sole per poterlo guardare? Posso toccarlo? E mille altre domande e pensieri ed emozioni si riversarono da Giulia verso Luigi, il nonno e tutto ciò che la circondava.

Quando Giulia tornò tranquilla, e ci vollero almeno cinque minuti e la pazienza di Luigi e del nonno, le spiegazioni poterono riprendere.

- Cara Giulia, questa che vedi qui nella mia mano, e che puoi toccare senza problemi, è una semplice lente per il tuo telescopio. Guardaci dentro ora - e così dicendo le porse l'oggetto misterioso - guarda verso di me attraverso la lente e dimmi cosa vedi...

- Ma non si vede niente, disse Giulia molto delusa...

- Ed ora guarda la lampadina accesa, sempre usando la lente... cosa vedi?

- Giulia - che aveva già fatto quanto le si diceva prima ancora che Luigi avesse terminato di dire l'ultima parola - lanciò un urlo di stupore e fu solo per miracolo che la lente non le scappasse di mano per finire a terra...

- Nonno, nonno... vedo una luce anche se prima non vedevo niente... possiamo provarla fuori, per vedere come si vede il Sole? Dai nonno, andiamo fuori a provarla? Dai nonno, ti prego...

- Giulia, la lente è di Luigi, dovresti chiedere a lui se te la presta...

- Signor Luigi, ti prego, possiamo andare fuori a guardare il Sole con questa lente magica? Ti prego... 

Giulia disse tutto ciò senza prender fiato e le ultime parole erano solo un bisbiglio...

- Certo che si può ma tu devi promettermi di seguire sempre le istruzioni mie e di tuo nonno, devi sempre guardare il Sole attraverso la lente e tenere l'altro occhio chiuso, mettendoci la mano sopra, come faccio io... me lo prometti?

- Si si, prometto, giurin giuretto...

Così finalmente, con l'aiuto di una lente oscurata, adatta a vedere il Sole, Luigi, nonno e nipotina passarono il tempo in giardino ad osservare ripetutamente la stella del nostro sistema solare. Luigi era un appassionato di astronomia e così mentre Giulia osservava, lui raccontava alla piccola tutto ciò che sapeva sul Sole, sulla Luna e su tutti i pianeti del sistema solare...

Alessandro RUGOLO






sabato 14 ottobre 2023

Cambiamenti climatici e raggi cosmici

Spazio: neutrino 'messaggero' dell'Universo rivela origine raggi cosmici

E' da anni che siamo bombardati da notizie che fanno passare l'Uomo come il colpevole dei cambiamenti climatici che (forse) stanno avvenendo.

Senza voler giustificare la nostra specie, che ovunque arrivi è capace di distruggere e inquinare trasformando paradisi in discariche, poniamoci una domanda: è realmente così?

Per intenderci, è realmente l'Uomo la causa principale dei cambiamenti climatici sul nostro bel pianeta, la Terra?

Per capire qualcosa di più abbiamo a disposizione diverse disclipline scientifiche: geologia, archeologia e astronomia sono tra queste. 

Non impiegherò invece la meteorologia in quanto non mi permette di vedere se non quello che già viene detto in tutte le salse, ovvero che la temperatura sta aumentando (sarà poi vero?).

Cominciamo dall'astronomia. Uno dei fenomeni all'attenzione degli astronomi è quello delle tempeste di raggi cosmici e più in generale degli effetti dei raggi cosmici sulla terra. 

Cosa sono i raggi cosmici? Si tratta di particelle elettricamente cariche costituite principalmente da protoni, nuclei di elio e in piccole percentuali da tutti gli altri nuclei atomici della tavola periodica. Queste particelle sono accelerate da fenomeni naturali e proiettate nell'universo. In buona parte, nel nostro sistema solare, provengono dal Sole. 

I raggi cosmici provocano diversi fenomeni quando interagiscono con gli elementi del pianeta Terra, a seconda della potenza che possiedono.

Uno dei fenomeni visibili, spettacolare e conosciuto da tutti è quello dell'aurora boreale ma non è l'unico.

Il professor Lev Isaacovich Dorman ha spiegato in diverse occasioni - Space weather and cosmic ray effects, Lev I. Dorman, in Climate Change (Third Edition), 2021 - l'effetto dei raggi cosmici sul fenomeno atmosferico della pioggia. La diminuzione della ionizzazione dell'atmosfera porta alla diminuzione dei "centri di condensazione" che portano (almeno secondo le misure effettuate) alla diminuzione del fenomeno della nuvolosità nell'atmosfera e di conseguenza alla diminuzione di piovosità. Diversi ricercatori hanno verificato la corrispondenza tra decremento della intensità dei raggi cosmici e la diminuzione delle piogge o la diminuzione della nuvolosità. Stiamo parlando di fenomeni molto estesi sia nel tempo che negli effetti. La diminuzione del 15% delle piogge in una certa area non è certo da sottovalutare.

Allo stesso modo eventi di crescita veloce del flusso dei raggi cosmici portano alla crescita di nuvolosità e dei fenomeni di piovosità.

Allora occorre chiedersi per quale motivo non si parli di questi fenomeni, forse perchè sono fuori dal nostro controllo? 

La vera domanda è sempre la solita. In latino si diceva: "cui prodest" ? ovvero, chi ci guadagna?

Non ho la risposta ma continuerò a indagare... e la prossima volta cerchiamo di capire che ci dicono geologia e archeologia.

 

Alessandro Rugolo

Per approfondire: 

- https://web.infn.it/OCRA/cosa-sono-i-raggi-cosmici/

- https://novapublishers.com/writer/lev-i-dorman/ 

- immagine: https://www.agi.it/cronaca/spazio_neutrino_messaggero_dell_universo_rivela_origine_raggi_cosmici-4148536/news/2018-07-12/