- “Si, sono io.
Posso aiutarla?”
- “Sono Martin
Sena, lavoro per la Larren Books e...”
- “Ancora voi?
Pensavo di essere stata chiara. Il libro di mio padre non è in
vendita, ne ora ne mai!”
Maria era stata
brusca ma già il mese prima aveva chiarito la questione. A costo di
sembrare sgarbata fece per chiudere la porta quando lo sguardo
dell’uomo la colpì.
- “Venga dentro.
Gradisce un caffè?”
Stupito per il
repentino cambiamento Martin Sena, dottore in filologia antica e
attualmente dipendente della Larren Books con l’incarico di
fattorino…non se lo fece ripetere que volte. Fare il fattorino non era la sua massima aspirazione ma Martin sperava sempre di riuscire a
cambiare, prima o poi, con l’aiuto di un po di fortuna!
- “La ringrazio
signorina”
Lei lo fece
accomodare nel salotto, un ambiente piccolo ma confortevole. Il padre
ne era sempre andato fiero, era il suo gioiello. Alle pareti aveva
appeso alcuni quadri senza valore ma molto belli, erano delle nature
morte, cesti di frutta che sembrava vera e una scena di caccia al
cinghiale. I cani circondavano il povero animale ferito e lo
mordevano alle zampe, per cercare di immobilizzarlo.
- “Mi dispiace ma
non ho dei biscotti, però se vuole ho del latte”
- “Non si
preoccupi, va bene il caffè nero. Sa, sono di origine italiana e da
noi il caffè si prende nero e bollente.”
Sorseggiò il suo
caffè per poi poggiarlo quasi subito sul tavolino. Non si poteva
certo dire che fosse il miglior caffè della sua vita! Era arrivato
il momento di riprendere il discorso…
- “Signorina Odges
– si schiarì la voce – come le dicevo io lavoro per la Larren
Books...”
- “Si, ho capito.
Sono stata gentile con lei ma cerchi di capire, non voglio vendere il
libro di mio padre, come ho già detto ai suoi colleghi… ”
- “Si, ho saputo
del mio collega che le ha fatto visita il giorno dopo il funerale.
Con una certa mancanza di tempismo, non c’è che dire...”
- “Senza dubbio.
Poi mi sembrava di essere stata chiara la settimana scorsa. Questa
volta si trattava della sua collega, una signora bionda, sulla
quarantina, non ricordo il nome però aveva dei modi molto garbati e
non ha insistito. Ora a lei ripeto la stessa cosa. Il libro non è in
vendita!”
- “Scusi signorina
Maria ma io non sono qui per comprare il libro, a dir la verità non
sono qui per conto della Larren Books ma per conto mio. E comunque da
noi non lavora nessuna signora bionda e sulla quarantina.”
Questa volta era
Maria ad avere una faccia stupita. Eppure era sicura. Lei si era
presentata come dipendente della Larren Books e aveva parlato delle
intenzioni di pubblicare il romanzo.
Secondo lei sarebbe
stato un grande successo… e poi la Larren Books avrebbe pagato
bene.
Poi le aveva chiesto
di poter vedere il manoscritto ma lei non glielo aveva mostrato,
aveva inventato una scusa e l’aveva allontanata.
- “Ma la signora
mi aveva detto che...”
- “Signorina
Maria, da noi non lavora nessuna donna, siamo tutti uomini.”
Il tono non
ammetteva replica.
- “Ma allora chi
poteva essere? E perché fingere di essere qualcun altro? E lei,
signor Martin, cosa vuole da me visto che non è qui per il libro?”
- “Veramente non
le ho detto che non sono qui per il libro. Le ho detto che non sono
qui per conto della Larren Books. La società per la quale lavoro non
è più interessata al libro di suo padre. Ha ricevuto delle forti
pressioni per dimenticarsene e comunque è passato più di un mese
dalla – ehm – morte di suo padre… e, diciamo così, non è più
un affare vantaggioso per la Larren Books.”
Maria ascoltava
sempre più stupita. Chi poteva avere interesse a non far pubblicare
un libro? Chi aveva di fronte? Da quando aveva scoperto che suo padre
era stato un agente segreto vedeva complotti dietro ogni cosa.
Eppure, a ben vedere, sembrava avere ragione a sospettare di tutto e
di tutti.
- “Sono qui per
mio conto. Anche io come suo padre, sono un esperto di filologia
antica e mi occupo di leggende. Ho scritto diversi libri ed ho
assistito alla prima del “Crepuscolo degli Dei”. La
rappresentazione mi ha molto colpito e avevo intenzione di parlare
con suo padre per chiedere lumi su alcune leggende cui ha
sicuramente fatto riferimento nella sua opera, ma non ho fatto in
tempo… posso chiederle la cortesia di mostrarmi il manoscritto. Può
farmelo leggere? Le prometto di non disturbarla, lo leggerò qui, a casa sua,
così il manoscritto sarà sempre sotto la sua sorveglianza. Non ho
nessuna intenzione di portarle via un ricordo di suo padre...”
Sembrava sincero. E poi il suo tono di voce, come i suoi occhi, le
dicevano di potersi fidare. Maria si alzò per prendere il
manoscritto dallo scaffale in cui l’aveva riposto qualche giorno
prima, dopo averlo mostrato alla signora bionda che affermava di
lavorare per la Larren… ma il manoscritto non era al suo posto.
Qualcuno l’aveva rubato!
(Continua ???)
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