Inizio
2017, un gruppo di diplomatici americani e canadesi di stanza a Cuba
comincia a denunciare strani sintomi, problemi all’udito, forti
emicranie, disturbi nel sonno, alcuni raccontano di udire strani
fischi durante la notte, il governo americano a qualche mese di
distanza comincia a richiamare in patria i suoi diplomatici e inizia
le indagini.
Si
comincia a parlare di possibili attacchi da parte del governo cubano,
subito smentiti dai cubani stessi o al potenziale coinvolgimento di
una terza nazione, come la Russia.
Trump
dichiara di essere convinto che la responsabilità sia dei cubani e
comincia a sgretolare parzialmente il lavoro fatto da Obama nel 2015
che aveva visto il ricongiungimento tra USA e Cuba dopo oltre mezzo
secolo di attriti.
Le
indagini continuano e si comincia a parlare di “armi soniche” che
lavorando a frequenze non udibili riescono a danneggiare l’udito e
nel caso peggiore l’apparato nervoso, ma più che di armi soniche
sembra che l’arma in questione sia uscita da un una pellicola
fantascientifica.
Le
armi soniche non letali come ad esempio l’LRAD sono tutt’oggi in
dotazione a forze antisommossa e vengono usate come strumento per il
controllo della folla durante proteste violente o nelle navi crociera
per scoraggiare attacchi di pirati in zone come il corno d’africa,
dove la pirateria è tutt’oggi molto frequente.
Gli
attacchi ai ventiquattro diplomatici sono stati infatti eseguiti con
una precisione incredibile in quanto ne le loro famiglie ne il
vicinato hanno udito suoni o percepito disturbi di alcun genere. Le
indagini non riescono a condurre a risultati anche dopo numerose
perquisizioni, alcuni soggetti riescono a riprendersi completamente
mentre alcuni hanno subito danni permanenti all’udito.
Altri
hanno riscontrato effetti ben più gravi e differenti da una
esposizione ad alte frequenze, alcuni soggetti infatti hanno subito
una variazione nella sostanza bianca, ossia il fascio di fibre
nervose che collega l’encefalo al midollo spinale, effetto che in
nessun modo è riconducibile ad una arma sonica.
Sembra
quindi impossibile che un arma possa essere stata nascosta negli
appartamenti e nelle stanze d’albergo dei diplomatici, le armi
soniche sono infatti molto rumorose e ingombranti inoltre
perquisizioni non hanno dato traccia di nessun indizio, oltretutto
frequenze molto alte non si diffondono facilmente nell’aria e per
danneggiare il cervello si sarebbe dovuto usare un dispositivo
attaccato al soggetto, e anche in quel caso non avrebbe dovuto
causare danni solo alla sostanza bianca ma a tutto l’encefalo.
Altri
studi hanno dimostrato come si possono ottenere frequenze simili a
quelle registrate da uno dei diplomatici con un telefono cellulare
semplicemente creando delle interferenze con più dispositivi come
sensori e jammer,che potevano trovarsi nelle loro stanze, tuttavia
queste frequenze non dovrebbero poter danneggiare il sistema nervoso.
Altre
ricerche hanno provato a dare un altro tipo di risposta come ad
esempio l’ipotesi dell’isteria di massa ma che non riesce
comunque a spiegare appieno il caso.
Tutt’oggi
il governo americano con il supporto della polizia cubana non è
riuscito a dare alcuna risposta certa sui fatti accaduti a Cuba e
nulla fa pensare che si possano trovare nuovi indizi per svelare chi
e come sia riuscito a mettere a rischio i diplomatici statunitensi.
Francesco Rugolo
Per
approfondire
- https://www.wired.com/story/us-diplomats-sonic-attack-ototoxicity/;
- https://www.lradx.com/;
- https://www.newscientist.com/article/2156164-weaponised-microwave-may-be-behind-alleged-sonic-attacks-in-cuba/;
- https://www.theguardian.com/world/2017/sep/14/mystery-of-sonic-weapon-attacks-at-us-embassy-in-cuba-deepens;
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