Quando
si parla di Progetto Manhattan si va subito a pensare a grandi
personalità quali Enrico Fermi, Albert Einstein e Robert Oppenheimer
che parteciparono al programma che dal 1941 ebbe come intento la
realizzazione della bomba atomica.
Il
Progetto Manhattan si venne a costituire proprio per merito di questi
scienziati che venendo a conoscenza delle scoperte svolte nel 1939 in
ambito nucleare da parte delle potenze dell’Asse informarono il
Presidente Roosevelt dei rischi a cui si sarebbe potuti incorrere
ignorando la faccenda.
Nel
1941 fu stabilito il progetto che vide l’impegno di oltre 120.000
americani e inglese tra personale e scienziati con un costo finale di
oltre due miliardi di dollari.
Tra
questi scienziati vi era una personalità meno conosciuta, ma non
meno brillante, che occupò tra le fila degli scienziati anche un
posto come spia.
Stiamo
parlando di Klaus Fuchs, fisico teorico nato in Germania nel 1911,
simpatizzante del partito comunista tedesco e trasferitosi in Gran
Bretagna a causa delle persecuzioni naziste nel 1933 dove conseguì
il suo PhD.
Nel
1939 dopo che la sua richiesta di cittadinanza britannica fu scartata
a causa della guerra, fu confinato in Quebec ma fu fatto tornare in
Gran Bretagna poco dopo dove cominciò a lavorare per il progetto
“Tube Alloys”nel 1941, si trattava del progetto atomico inglese,
e da qui cominciò la sua esperienza come spia per la Russia.
Nel 1943
Fuchs andò alla Columbia University a New York e nel 1944 cominciò
a lavorare al Progetto Manhattan a Los Alamos e fu uno degli
scienziati ad assistere al famoso Trinity Test, che passò alla
storia come il primo test nucleare mai effettuato, dove l’ordigno
denominato “The Gadget” fu fatto esplodere nel deserto del New
Mexico il quale generò un’esplosione dalla potenza di circa 22
kilotoni di TNT che fu registrata a 160 km di distanza
dall’epicentro.
Durante
il suo periodo di ricerche a Los Alamos Fuchs entrò in contatto con
un'altra spia del KGB, Herry Gold che fungeva da messaggero.
Gold,figlio
di immigrati russi di cultura ebraica che dalla Svizzera si
trasferirono in America nel 1914 entrò nel team di ricerca di Los
Alamos come chimico di laboratorio e fu un intermediario tra molte
delle spie sovietiche che lavoravano in incognito al progetto
Manhattan.
Fuchs
fu uno degli scienziati più brillanti che parteciparono al progetto
e continuò il suo lavoro in America anche dopo la guerrae nel 1946
tornò in Gran Bretagna.
Nel
1949 il progetto di controspionaggio americano (Venona Project)
accusò Fuchs di aver passato ai Russi una grande quantità di
informazioni sui metodi di produzione dell’Uranio-235 e altri
particolari tecnici sul lavoro fatto a Los Alamos, nel 1950 Fuchs
ammise di aver fatto il doppio gioco e fu condannato a 14 anni di
reclusione, il massimo per spionaggio, di cui ne scontò nove prima
di venire rilasciato. Anche Gold fu arrestato grazie alle
dichiarazioni di Fuchs.
Ritornato
in Germania, Fuchs si sposò e divenne direttore dell’istituto di
ricerca nucleare a Rossendorf per circa vent’anni prima di
ritirarsi a vita privata, morì a Berlino nel 1988.
L’utilità
dei dati che Fuchs passò in segreto ai russi è materia di
dibattito, per alcuni le informazioni aiutarono i Russi a sviluppare
ordigni nucleari con uno o due anni di anticipo rispetto a quanto
previsto mentre per altri le informazioni di Fuchs non furono
utilizzate appieno e risultarono di secondaria importanza poiché gli
scienziati Russi al tempo non possedevano le conoscenze necessarie.
A
trent’anni dalla sua morte ancora si dibatte sull’effettivo
impatto che le attività spionistiche nei confronti del progetto
Manhattan hanno avuto negli sviluppi delle tecnologie atomiche.
Francesco RUGOLO
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