12 agosto 1998, ore 18:40, diario di bordo del Maggiore Ben Stevens in missione sull’Oceano Pacifico.
Mi trovo al largo dell’isola di Emily Rock, le mie coordinate sono 29° Sud, 86° Ovest.
Da qualche minuto ho perso il collegamento radio con la base, tutto sembrava tranquillo quando mi sono trovato di fronte un fenomeno atmosferico simile all’aurora boreale... piuttosto strano per la latitudine alla quale mi trovo. Era quasi un muro di luce, potevo vedere distintamente le diverse sfumature, tutti i colori dell’arcobaleno scintillavano come non mai!
Il tutto è durato un attimo, poi mi sono ritrovato oltre, nel cielo azzurro. Le apparecchiature di bordo non funzionano più, solo l’altimetro mi da una indicazione, peraltro sicuramente sbagliata, mi segnala infatti un’altitudine di mille piedi, mentre fino a qualche secondo fa mi trovavo a circa ventimila piedi e non ho avuto alcuna variazione nell’assetto di volo. Sotto di me posso intravedere un gruppo di numerose isole, tutte uguali, di forma circolare e ricche di vegetazione dove fino a poco fa non c’era niente, solo mare!
I motori si sono fermati, ancora qualche secondo e mi lancio, lascio questa registrazione per chi dovesse trovare i resti dell’aereo... che Dio mi aiuti!
Mi trovo al largo dell’isola di Emily Rock, le mie coordinate sono 29° Sud, 86° Ovest.
Da qualche minuto ho perso il collegamento radio con la base, tutto sembrava tranquillo quando mi sono trovato di fronte un fenomeno atmosferico simile all’aurora boreale... piuttosto strano per la latitudine alla quale mi trovo. Era quasi un muro di luce, potevo vedere distintamente le diverse sfumature, tutti i colori dell’arcobaleno scintillavano come non mai!
Il tutto è durato un attimo, poi mi sono ritrovato oltre, nel cielo azzurro. Le apparecchiature di bordo non funzionano più, solo l’altimetro mi da una indicazione, peraltro sicuramente sbagliata, mi segnala infatti un’altitudine di mille piedi, mentre fino a qualche secondo fa mi trovavo a circa ventimila piedi e non ho avuto alcuna variazione nell’assetto di volo. Sotto di me posso intravedere un gruppo di numerose isole, tutte uguali, di forma circolare e ricche di vegetazione dove fino a poco fa non c’era niente, solo mare!
I motori si sono fermati, ancora qualche secondo e mi lancio, lascio questa registrazione per chi dovesse trovare i resti dell’aereo... che Dio mi aiuti!
Alessandro Giovanni Paolo Rugolo
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