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sabato 1 marzo 2008

Fedone - Socrate, Simmia e la terra vista dallo spazio


Mentre leggo un libro, "Il mulino di Amleto", mi imbatto in una frase, ripresa dal Fedone, che mi lascia perplesso e contribuisce a rafforzare le mie convinzioni... soprattutto perché detta in un momento particolare... in punto di morte... Ma leggiamo assieme...

Socrate: "Dunque, o Simmia, se anche dire una favola é bello, val bene la pena che tu ascolti come siano le cose sopra la terra subito al di sotto del cielo"
Simmia: "Ma certo, noi avremo gran piacere ad ascoltare questa favola, o Socrate"
Socrate: "Anzitutto dunque, o amico, dicono questo che la vera terra, chi la guardi dall'alto, ha l'aspetto delle nostre palle di cuoio a dodici pezzi, iridescente, e come intarsiata di diversi colori; e di codesti colori perfino quelli che adoperano i pittori qui da noi sono immagini appena...

Il racconto continua e credo che al più presto mi procurerò una copia del Fedone per leggerlo per intero ma, per ora, ciò che a me interessa è capire chi sono questi che dicono che la terra guardata dall'alto ha l'aspetto di una palla iridescente? Ricordiamo infatti che Socrate visse tra il 470 e il 389 a.C., ben prima che la tecnologia ci permettesse di osservare la terra dall'alto...
Ma è vero ciò che ho appena detto?
Forse è meglio riformulare la frase...
Ben prima che, per quanto ne sappiamo oggi, la tecnologia ci permettesse di osservare la terra dall'alto... se non teniamo conto delle testimonianze di Socrate, dell'apocalisse di Giovanni e così via... ecco, ora è meglio!
Ma perché siamo così poco inclini a credere nella possibilità che sulla terra, prima di noi ci siano state altre civiltà, magari evolute? Molti testi antichi "rivelano" la discesa degli dei sulla terra, ne parlano come di esseri provenienti dalla via lattea... esseri evoluti che hanno portato spesso la civiltà...
Oggi alcune civiltà del mondo affermano che gli extra terrestri esistono... fono forse tornati quegli antichi dei?
Domande senza risposta...
Ma cosa accadrà quando, un giorno non più troppo lontano, l'Uomo, nel corso della sua esplorazione dello spazio, dovesse incontrare una civiltà primitiva e magari contribuire al suo sviluppo?
Come sarebbe visto l'Uomo... se non come un dio?!?
E così, forse, la storia si ripeterà!


Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

venerdì 29 febbraio 2008

Eravamo in quattro...

Eravamo in quattro...
eravamo in quattro maschi,
a far dannare i genitori...

Eravamo in quattro,
a scorrazzare per le vie di Seui,
correndo per le stradine strette,
giocando per le campagne scoscese,
arrampicati sugli alberi di ciliege...

Eravamo in quattro,
a passeggio per le strade di Isili,
dentro i bar giocavamo a biliardo,
e l'inverno, costruivamo
il pupazzo di fronte a casa...

Eravamo in quattro,
a Gesico il fine settimana,
arrampicati all'albero del limone,
a tirare con la fionda agli uccelli sulle grondaie.

E loro solo due,
mio padre e mia madre,
a cercare di domarci...
a cercare di sopravvivere...

Erano altri tempi ma,
ora che capisco,
erano bei tempi...


Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

In merito al programma politico...

Questa sera ho ricevuto una mail da un amico che ha voluto contribuire alla discussione sulla politica...

"In merito al programma politico, abolirei la politica non i programmi. Oramai fare politica sa di sporco e di poco concludente. Chi fa politica sembra che non sappia dove e cosa sia la realtà. Ti ricordi dei politici che non conoscevano il prezzo del pane o del latte? Prova a chiederlo a tua moglie e vedi come ti risponde!!!
Se politica significa distaccarsi dalla realtà e vivere in un mondo proprio al di fuori delle difficoltà che viviamo tutti i giorni, è meglio non fare politica. I politici decidono delle guerre, ma non sanno cosa sia la guerra. I politici decidono degli stipendi della povera gente, ma non sanno cosa significa lavorare per un mese e non arrivare a fine mese a pagare il mutuo o le rate della macchina o l'affitto di casa. I politici non sanno cosa significa essere trasferiti e non trovare la scuola per i propri figli. I politici non sanno cosa significa dire di no ad un figlio che vuole un nuovo giocattolo perché non si hanno i soldi per comprarlo.
Beh se essere un politico significa questo, sono contento di essere un normale cittadino e spero di non diventare mai un politico."
Grazie Danilo...
e chissà, forse hai ragione, ma perché non provare a cambiare le cose? Ormai ci conosciamo da un po... e credo che tu mi conosca abbastanza bene da sapere come la penso a proposito del cambiare le cose... il mondo è anche nostro e se così com'è non ci piace ma non facciamo niente per cambiarlo, allora è anche colpa nostra...
Io voglio provare a cambiare le cose... mi dai una mano anche tu?
Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

INCUBO (4 luglio 1999)

Il corpo soffre la febbre e la sete
Il sogno ti raggiunge da questa stanza
In solitudine piccola prigione.

Pago il fio della mia ricerca
Che ora appare sciocca e vana
E ne conosco il prezzo la lontananza.

Ho bisogno di te e della tua voce
Del tuo semplice coraggio
Ti amo e non potrò dirtelo stasera.

Spero nei fumi della febbre
Che da sogno si fa incubo
Di leggere la fatidica scritta “in rete”
Sul display del mio telefono cellulare
Ma il miracolo tecnologico non avviene
Il desiderio arde come la malattia
Perché vorrei stare con te.

Il tempo non corre, passeggia
Sul mio corpo e lo martorizza.

Ti amo però e lo sto scrivendo!
Sogno quando leggerai queste righe
Ed io le stesse delle lacrime sulle guance.

Giuseppe MARCHI

giovedì 28 febbraio 2008

Aboliamo i privilegi dei politici.

Se dovessi candidarmi alle politiche il primo punto del mio programma sarebbe "Abolire tutti i privilegi dei politici"...
Credo che verrei eletto a suffragio universale!
E così, quando deciderò di presentarmi il primo punto del programma sarà esattamente quello!
Ma un programma non può essere costituito da un solo punto...
Sono d'accordo! Allora veniamo ad illustrare il secondo punto...
In Europa gli italiani sono i lavoratori meno pagati... ad eccezione, chiaramente, dei nostri politici... che invece sono tra i più pagati!
Ce li invidiano tutti...
Gli stipendi dei politici, intendo!
E allora facciamo una bella legge con la quale abbassiamo gli stipendi dei nostri rappresentanti!
Con tutti i soldi recuperati dall'annullamento dei privilegi e dalla riduzione dei loro stipendi... eliminiamo le tasse più ingiuste... l'ICI e il Canone RAI!
Ed è solo l'inizio...

Iniziate a pensarci... perché tra qualche anno mi candido...


Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

Tao-Te-Ching - Il libro della via e della virtù - Il popolo

Ho ripreso alla mano un libro letto l'anno scorso, il Tao-Te-Ching, di Lao-tzu...
Ciò che cercavo era qualche considerazione relativa al governo dell'impero o alla strategia e, come vagamente ricordavo, non mi ha deluso...

Al Cap. LXXV, possiamo leggere...
"Se il popolo ha fame, ne é causa la quantità di tasse consumate dai suoi superiori: ecco perché ha fame.
Se il popolo é difficile da governare, ne é causa l'attività dei suoi superiori: ecco perché é difficile da governare.
Se il popolo prende la morte alla leggera, ne é causa l'eccesso dei suoi sforzi per vivere: ecco perché prende la morte alla leggera."

Cosa può esserci di più vero?
Che grande saggezza nella Cina del VI secolo avanti Cristo!

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

Le password ! sono veramente così sicure ?

Le password rappresentano l’anello debole della catena della sicurezza a causa del gran numero utilizzato da ciascuno di noi.
E’ facile e comodo prendersela con il mondo intero, ma provate voi a ricordare una decina di password, tra cui la password del PC, la password della mail, (o più caselle), cui si aggiungono il PIN di 2 telefonini, il codice di 2 Bancomat, il codice di apertura dei cancelli di casa, il proprio numero di telefono e quello del cellulare, il numero di telefono dei propri cari e di quelli che vogliamo lo diventino… La memoria del nostro cervello va rapidamente in fumo! Il nostro cervello non è un Hard Disk è soltanto una materia che memorizza ogni cosa che gli viene data ed altrettanto facilmente la dimentica temporaneamente o per periodi più lunghi.
Cosa fare allora.
Beh! la maggior parte di noi per ricordarsi le password usa i nomi di familiari o le date di nascita o parole di uso comune. Ho amici che hanno “password” come password e conosco uno che addirittura utilizzava “la solita” come password !!!
Più comune di così !!! … con questo sistema però la sicurezza poi lascia il tempo che trova.
Invece cambiare password frequentemente è inutile, soprattutto se l'utente è lasciato libero di scegliere la password da usare.
Allora come fare nella giungla delle password ???
Io vi do un suggerimento, che in realtà utilizzo da un po’ di tempo.
Ho comprato un vocabolario di sloveno (ma lo stesso vale anche per un’altra lingua che abbia i caratteri dell’alfabeto latino), e poi ho preso una parola di uso comune e facile da ricordare, come “lavoro” oppure “ufficio” oppure “sono stanco” e ho cercato il corrispondente nel dizionario. Bene la parola trovata è diventata la mia password ed ogni mese la cambio, aggiungendo il numero del mese di riferimento
Cioè: lavoro, in sloveno diventa delo e visto che siamo a febbraio la password è delo2.

E’ anche un sistema per imparare le lingue!!

Paolo Cartillone