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sabato 25 agosto 2007

La statua del Santo


In un paesino della Sardegna, Gesico, si racconta ancora una storia a mo' di barzelletta, senza sapere se sia mai accaduta...
Così come mi è stata raccontata ve la racconto... traducendola dalla lingua Sarda affinché possa essere capita da tutti...
Un giorno il prete del paese guardava le condizioni in cui versava la statua del santo patrono... Di li a poco, il 10 agosto, ci sarebbe stata la processione e la statua cadeva a pezzi, mangiata dai tarli...
Mentre il prete si lamentava, passò un paesano che, sentitolo, gli chiese se poteva essergli d'aiuto... nel suo campo infatti si trovava una piantina di buon legno che avrebbe potuto fare alla bisogna. Il prete lo ringraziò e si fece guidare sul luogo. Il paesano lo accompagnò alla pianta di pere che sia per forma che per dimensioni pareva fatta apposta per prendere il posto del santo!
Così la piantina venne tagliata e nelle mani sapienti di un artigiano del luogo divenne la nuova statua del santo.
Il dieci agosto la statua del santo fu portata in processione per il paese.
Arrivata nel piazzale di chiesa tutti i paesani, in segno di rispetto, si tolsero il cappello, tutti ad eccezione di colui che l'aveva conosciuta come pianta di pere...
Più tardi gli amici, incuriositi dalla mancanza di rispetto gli chiesero spiegazioni.
Il paesano non si fece pregare e disse: «Candu furiada una pranta 'e pira... no est arrennescia a fai una pira in tottu sa vida sua... immoi ca est unu santu no ada fai miracullusu... »
Che significa: «Quando era una pianta di pere non è riuscita a fare una pera, ora che è santo non farà miracoli... ».
Alessandro Giovanni Paolo Rugolo

lunedì 20 agosto 2007

Moto Perpetuo


Ogni mattina mi unisco alla valanga di pendolari che, lavorando nella capitale ed abitando in provincia a sud di Roma, sognano di andare a lavorare senza usare l’automobile. Purtroppo, i servizi pubblici ferrotranviari in periferia sono carenti, talvolta inesistenti. Quindi l’automobile è l’unico mezzo che mi porta sul posto di lavoro da una zona residenziale non direttamente servita da mezzi pubblici. Il tempo che trascorro in auto tra le 7 e le 8 di mattina, ora più ora meno non è rilevante, mi riconcilia con il mondo in uno scenario fantastico, frutto della mia accesa fantasia: posso riflettere sulla qualità della vita, sull’ingorgo che ogni mattina rinvigorisce il senso civico che si afferma non tanto sulle radici locali che mancano ai più, quanto piuttosto per un sentimento di amore e solidarietà verso il prossimo.
Il ritorno a casa dopo il lavoro avviene scegliendo l’itinerario stradale estraendo dal bussolotto la scelta tra Ardeatina, Appia, Laurentina e Pontina. Una rete di sms, una specie di isoradio tra colleghi, avverte su eventuali interruzioni sul percorso che dovrai assolutamente escludere e talvolta ti consiglia su alternative possibili per evitare gli intoppi incontrati. La mia puntualità è solo un’evento randomico, casuale, probabilistico, una eccezione. L’eccezione del ritardo che diventa regola. Quando si crea un varco libero sulla strada, ecco che si corre senza rispetto dei limiti di velocità, solo per recuperare il ritardo accumulato nella propria vita. La mia auto, una Saxo, è perdente nella corsa alla pole-position. E’ un disiel senza ripresa e la competizione non ha storia. Però, se avessi un fuoristrada gli altri automobilisti mi rispetterebbero di più. Sarà, ma anche lui è fermo davanti a me in agguato per guadagnare soltanto 3.50 metri, la distanza lunga quanto l’auto che lo precede. Magari avessi le ali per volare, fossi un onda, potessi usare la rete digitale, il telelavoro.
Questa città mi sta dominando. Mi rassegno? No, bisogna cercare un approfondimento di analisi del tessuto urbano ed extraurbano. Comincio a studiare il trend del traffico nella giornata tipica, così da individuare gli archi temporali più favorevoli, intendo quelli con minor accumulo di ritardo. Bisogna fissare appuntamenti lontani dai normali orari di lavoro. Insomma, fuori orario. Tuttavia, tutti i servizi, specie quelli pubblici, sono disponibili negli stessi miei orari di lavoro, non ricevono il sabato, né la sera dopo le 8 pomeridiane. Per l’appuntamento dal medico, dal dentista, dall’avvocato, presso gli uffici comunali, postali, al vostro primo appuntamento d’amore, insomma in caso di eventi ad alto rischio di perdita di priorità, come fare ad essere puntuali? A che ora avviarsi per minimizzare il possibile ritardo? Quali misure adottare per prevenirlo? E se avete figli da accompagnare a scuola, ad incontri sportivi e culturali, preparatevi a farvi perdonare se non arrivate in tempo. Fuori dal normale orario degli asili nidi, quasi sempre privati, devi pagare a parte, pagare ancora. Hai diritto a strutture pubbliche solo se rientri tra i primi in graduatoria. Si sa, i senza reddito hanno priorità acquisita su tutto e sono tanti, ma proprio tanti. Se lavori hai reddito ed i permessi durante l’orario di lavoro sono limitati come le ferie. E la tua responsabilità sul lavoro si tramuta in assenze continue, ritardi sulla consegna dei risultati; il capo ti riprende perché il tuo ritardo produce il suo ritardo e ha effetto domino su tutta l’organizzazione. Tutta la struttura organizzativa rallenta per il tuo ritardo. A questo aggiungi il ritardo degli altri e l’effetto è esponenziale. La sera esco tardi dall’ufficio per recuperare il lavoro, così troverò minor traffico per tornare a casa: è una soluzione per evitare le code all’uscita? Non lo è perché anche gli altri fanno tardi per recuperare i ritardi e ci si incontra tutti insieme appassionatamente sulla strada del ritorno. Che circolo vizioso, se continuo così entrerò in depressione. No, poi mi servirà anche lo psicologo. Meglio di no, altri ritardi e accumulo di stress.
Torno alle ricerca di possibili soluzioni, alla ricerca del benessere alla guida.
Le possibilità stradali per Roma sud sono principalmente due e si chiamano Laurentina e Pontina.
Preferisco la Laurentina perché è più fresca e verdeggiante in molti tratti, anche se più lenta e disagiata dell’altra essendo a due sole corsie nei due sensi di marcia. Il manto stradale è pieno di buche e gli slalom su scooter sono lo sport preferito dei motociclisti che padroneggiano sulle auto.
L’incrocio della Laurentina con la via del mare di Pomezia è un esempio di ring tra automobilisti all’ultimo sangue. I semafori sono stati installati, ma rigorosamente sempre spenti. Forse una rotonda sul mare, ops, sulla via del mare agevolerebbe il flusso e la serenità di molte famiglie.
La Pontina appare più sicura perché è a quattro corsie per i due sensi di marcia separati da gard-rail centrale. Nessuna corsia di emergenza, però. Il limite massimo consentito di 90 km/h è una velocità che a regime mi permette di arrivare a casa in soli 15 minuti. Inoltre, la Pontina comincia dove finisce la Cristoforo Colombo che raccoglie tutte le auto per la zona EUR di Roma e accumula, così, molto più traffico della Laurentina. E quando succede un benché minimo intoppo, questo diventa collo di bottiglia. La coda si allunga e in pochi secondi il flusso si blocca. L’unica voglia che hai è andar via da questo mare di auto, se ci fosse una via di fuga e una possibilità di invertire il senso di marcia. L’attesa è lunga e quindi imbastire una conversazione al telefono migliora le tue attività sociali; la radio è un utile passatempo tra radio giornali e notizie interessanti. Dopotutto il disagio stradale non capita tutti i giorni, solo a giorni alterni. E non chiedetemi di prendere l’auto il sabato e la domenica.
Marica Di Camillo

sabato 18 agosto 2007

Porto Torres...

Porto Torres, cittadina in provincia di Sassari, merita sicuramente una visita... Balai e il Delfino sono le spiagge più note e più frequentate, ma c'è dell'altro...

Se capitate in zona, non perdetevi la visita alla costa appena fuori paese...
Ecco cosa vi aspetta...

Questa località si chiama "Piscine"...

Il mare è limpido e color smeraldo...
Poco oltre, potrete visitare "il ponte"...


E non abbiate paura se non c'è la sabbia, portatevi un buon libro da leggere nel silenzio quasi assoluto e via... un bel bagno vi attende!


Alessandro Giovanni Paolo Rugolo











Ancora su "Questioni Naturali"...

In questo periodo sto leggendo "Questioni Naturali " di Lucio Anneo Seneca e vi sono dei punti che vi invito a leggere, in cui si parla senza ombra di dubbio, di conoscenze scientifiche avanzate! Per esempio, nel libro VI, cap. 30, Seneca parla dei terremoti e dice: "Non mi meraviglio che si sia spaccata una statua, dopo aver detto che le montagne e il suolo stesso si è squarciato dal profondo. Raccontano che questi luoghi un tempo si spaccarono sconvolti dalla violenza di un'immane rovina (così vasto mutamento e capace di determinare il lungo volger dei secoli), mentre l'una e l'altra terra costituivano un'unità senza interruzione. S'introdusse il mare con furia scatenata e infuriando staccò dalla Sicilia la costa dell'Esperia e coll'onda che ribolle nello stretto passaggio prese a bagnar da una parte e dall'altra le campagne e le città dopo averle separate coi suoi flutti".Strano, non è vero? Poi, non contento, poco dopo aggiunge: "Così il mare ha strappato anche le Spagne dalla stretta unione con l'Africa, così attraverso questa inondazione celebrata dai maggiori poeti la Sicilia è stata bruscamente allontanata dall'Italia".Chiaramente non è Seneca il problema... ma quali possono essere le spiegazioni a queste affermazioni?
In primo luogo: è possibile che un fatto del genere sia avvenuto alla presenza di esseri umani che hanno tramandato l'evento?
Secondo: Come è possibile che si parli anche di Spagna e Africa associandole al fenomeno?
Terzo: chi erano i poeti che raccontarono l'avvenimento?
Quarto: stiamo parlando di duemila anni fa!
Se però il fatto, come è probabile, non fosse avvenuto alla presenza di testimoni, le considerazioni da fare sarebbero altre, prima fra tutte: Chi aveva potuto ipotizzare che potessero esserci dei movimenti della crosta terrestre che avevano allontanato la Spagna dall'Italia doveva avere delle cognizioni scientifiche molto avanzate... doveva conoscere l'equivalente delle nostre teorie sulla tettonica!
Già in precedenza infatti ho parlato di Talete e di quanto sosteneva sul fluttuare della Terra su di un fluido...
I problemi sono sotto esame... ma se qualcuno vuol dire la sua...

Alessandro Giovanni Paolo Rugolo

Un nuovo collaboratore, Alessandro Ezzis.

Salve a tutti, amici e lettori dell'accademia.
Oggi vi presento un nuovo collaboratore, Alessandro Ezzis.
Appassionato di lingue straniere e di viaggi ci propone la traduzione di un articolo sulla Sardegna tratto dal sito di viaggi e turismo http://italy.destinations.ru/sardinia in lingua russa. Voi direte, che senso ha? Ci sono tante cose scritte in italiano sulla Sardegna... Concordo, ma la cosa interessante è proprio questa: “Capire come ci vedono gli altri”... per, eventualmente, migliorare la nostra immagine!
Ben arrivato, Alessandro.
E a voi tutti... buona lettura!

Sardegna


La Sardegna è per dimensione la seconda isola del Mar Mediterraneo, regione italiana a statuto autonomo con una popolazione di 1.250.000 abitanti e una dimensione di 24.090 m2 situata tra l’Italia, la Spagna e la Tunisia, si trova nei pressi della Corsica.
La regione della Sardegna, il cui capoluogo è la città di Cagliari, è suddivisa in otto province: Cagliari, Sassari, Nuoro, Oristano, Olbia-Tempio, Ogliastra, Carbonia-Iglesias e Medio Campidano.
Disposta nel centro del Mar Mediterraneo, la Sardegna è uno dei luoghi più noti, sia per gli amanti degli sport acquatici che come località di riposo (sulle spiagge), non soltanto per la bellezza della natura o per la posizione geografica dell’isola, ma grazie anche alla sua storia, la quale ha inizio nei tempi antichi.
All’inizio, nell’era nuragica, nel 1500 a.c. circa, l’isola era conosciuta con il nome di Ichnusa, per altri era nota come Sandalia, probabilmente per la forma dell’isola che ricorda l’impronta di un piede.
L’isola fu sottoposta e diverse dominazioni, romani, fenici, spagnoli e francesi e grazie a questo processo di civilizzazione ora la Sardegna colpisce e meraviglia i turisti.
La Sardegna dei giorni nostri è il luogo prediletto di villeggiatura per le famiglie agiate italiane ( i prezzi sono abbastanza elevati). Questa sorprendente isola è particolarmente conosciuta da tutti gli italiani per le proprie spiagge così pulite e poco affollate. L’isola è anche nota per la bellezza delle città costiere e per le magnifiche rovine archeologiche.
I turisti vengono attirati in modo straordinario da due zone: la Costa Smeralda e il Gennargentu.
In questa isola c’è sempre qualcosa da fare o da vedere: si possono vedere i cavalli selvatici , i fenicotteri e le foche.
Potete facilmente andare a pesca (sia di giorno che di notte), passeggiare per le città, visitare antiche rovine romane e grotte mistiche (tra le quali la più nota è la grotta nuova, che si trova nella parte orientale nei pressi di Cala Gonone), rimanere incantati ad osservare i paesaggi dell’isola o rilassarsi in uno dei numerosi luoghi della costa.
Nella Sardegna è possibile, in tutta libertà praticare gli sport veristici, la pesca subacquea e lo sci nautico.
Se vi allontanate dalle coste dell’isola in barca potrete vedere gli effetti di colore delle rocce costiere che variano dal nero al color basalto, dall’argento al color granito a tutte le tonalità di rosso. In tal senso è notevole citare la spiaggia di porto Ferro.
Caratteristiche città sarde sono Nuoro, Oristano - caratterizzata dalle rovine della vicina città di Tharros e Porto Torres con il suo Tempio della Dea della fortuna.
A Cagliari, la maggiore città dell’isola, si possono visitare musei archeologici di rilevanza nazionale, dove sono custoditi reperti preistorici costituiti in particolare da lapidi funerarie e altre testimonianze dell’epoca fenicia e romana.
Un’altra interessante città è Alghero con le sue imponenti architetture e la sua cultura catalana, come è a suo modo impressionante la fortezza denominata Su Nuraghe situata a 60 km a nord di Cagliari.
Merita particolare attenzione la città di Olbia che è la porta della Costa Smeralda, una delle località di villeggiatura più nota (per gli elevati prezzi) d’Europa.
La località di villeggiatura della Costa Smeralda - lussuosa e opulenta - benché non destinata ai turisti “normali” merita una breve sosta.
Una visita alla città di Nuoro stupirà coloro che vogliono ammirare i monti del Gennargentu e godere del piacere delle antiche tradizioni e manifestazioni del luogo.
I paesaggi della Sardegna sono cosparsi dalle tradizioni costruzioni dell’antica civiltà nuragica. Queste uniche costruzioni in pietra sono certamente da visitare. Pur tuttavia raggiungere i siti in cui si trovano i resti della civiltà nuragica non è semplice, a causa della posizione isolata in cui sono collocati.
Nei negozi delle località sarde è possibile acquistare raffinati pizzi, oggetti in legno,tappeti e anche un miele amaro di color rame che viene raccolto in autunno quando si trovano fiori con il polline amaro.
Per pranzo provate il tradizionale piatto “porcheddu” – il maialino arrosto.
Gli abitanti della Sardegna sono rinomati per la loro spontanea ospitalità, e come tutti gli isolani bramano il contatto con tutto il mondo, per questo motivo le persone frequentano la Sardegna. Venite qui, sarà una indimenticabile vacanza, scoprirete uno dei luoghi più belli e unici della terra.

Alessandro Ezzis

giovedì 16 agosto 2007

Candu ses tristu...

Candu ses tristu non penzisti po tui
ni po sa zente tua
ma penza po tottu cussus
ca no teninti mancu pani.

Chi ses alligru no penzisti po tui
ni po is amigus tuusu,
ma penza po sa zenti
chi no tenidi alligria.

Chi ses poboru o arriccu
no penzisti po chini ista' mellus,
ma penza ca cià zenti
chi est morendi...

Questa breve poesia,
scritta tanti anni fa in lingua sarda,
è semplicemente un invito... ad essere seri, ad essere "Umani"...
Umanità... mi sembra che sia sparita dalla faccia della terra!
Ecco la traduzione:

"Quando sei triste non pensare a te stesso...
né alla tua gente,
ma pensa a tutti coloro
che non hanno da mangiare.

Se sei felice, non pensare a te stesso...
né ai tuoi amici
ma pensa a coloro
che non sanno cos'è la felicità.

Se sei povero o ricco,
non pensare a chi sta meglio
ma pensa che c'è gente che sta morendo...

Alessandro Giovanni Paolo Rugolo
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Inglese (di Louise Bonzoni): When you're sad ...
Francese (di Louise Bonzoni): Quand tu es triste...
Francese (di Roberto Boccalatte): Quand tu es triste...
Francese (di Ennio Salomoni): Quand tu es triste...
Spagnolo (di Giovannina Pietraroia): Cuando estas triste.....
Portoghese (di Giovannina Pietraroia): Quando você estiver triste ...
Catalano (di Giovannina Pietraroia): Quan estiguis trist ...
Tedesco (di Luca Monaco): Wenn Du traurig bist ...
Napoletano (di Roberto Boccalatte): Si stai triste…..
Siciliano (di Tanto Per Campà): Quannu sì tristi
Polacco (grazie a Luca Monaco): Gdy jesteś smutny...
Lettone (grazie a Luca Monaco): ja tu esi skumjs, par sevi nedoma
Sardo Olianese (di Luca Lapia): Ando ses arraiolau
Olandese (di Nadia Conti): Als je verdrietig bent ...
Brindisino (di Rosa Cassese): Quann stè trist...