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martedì 25 settembre 2007

Ancora... una volta!

Freddo! Era una giornata fredda... nuvole gonfie di pioggia si avvicinavano sospinte da un leggero vento di tardo autunno... Di tanto in tanto un pallido raggio di sole illuminava la piazza coi suoi mercatini! Unica novità... Il freddo non mi aveva impedito di uscire e così mi aggiravo, solitario tra le bancarelle, con indosso il senso di tristezza di una tipica giornata buia... Sempre uguale... 
Ogni giornata identica alla precedente... Su quella bancarella non c’era niente di interessante, solo vecchiume e qualche falso, realizzato di recente nel magazzino d'un improbabile aspirante pittore... pensai. Mentre osservavo i pezzi più antichi, per vedere se c’era qualcosa che valesse la pena acquistare, la mia attenzione fu attirata dalla presenza di un vecchio poco distante... aveva un carretto a mano... uno di quei carretti in legno che non si vedevano più da anni... Doveva essere appena arrivato perchè non c'era nessuno attorno... Ottimo! Pensai... Sono il primo cliente... Chissà... 
Una folata di tramontana mi congelò il viso... un brivido mi scosse la schiena... Ancora qualche giorno e sarebbe stato inverno... un inverno freddo... sicuramente! Sempre uguale... Qualche giorno ancora... Eppure non ricordavo che giorno fosse! Lunedì... forse... 
Sul carretto del vecchio c'erano oggetti di varia foggia, in equilibrio precario, l'uno sull'altro... alcuni in legno, altri in ottone... la maggior parte in pietra nera lucida... 
I più bizzarri erano lavorati grezzamente per apparire simili a teschi, ognuno con due facce... Non badai molto al resto... solo allora mi accorsi della presenza di una ragazza, dietro il banco... Era seduta alla sinistra del vecchio venditore... Un secondo carretto, su cui erano esposti degli oggetti di scarso valore, la nascondeva quasi totalmente alla mia vista... Tutto in lei sapeva di antico... No, non antico... triste!
Eppure non doveva avere più di vent'anni... 
Mi ritrovai a fissarla intensamente, senza volerlo... mi colpì subito ma non saprei dire per quale ragione... doveva essere molto bella... un tempo, senza quel velo di tristezza... Lunghi capelli neri le coprivano il viso cadendo lungo le spalle... le mani sorreggevano la testa nascondendole il viso... Mi spostai di qualche passo, inconsciamente... desideravo vederla in faccia... Poi un piccolo oggetto attirò la mia attenzione... aveva una forma strana... come ogni oggetto su quella bancarella aveva le fattezze d'un teschio, ma questo era particolare... mi ricordava qualcosa... un ricordo lontano! 
In quell'istante la ragazza si alzò, mi guardò fisso negli occhi e senza una parola si voltò... Non potei fare a meno di seguirla... “Aspetta...” gridai... “Aspettami...” La sua snella figura ondeggiava in direzione della parete di pietra... all'estremità della piazza. Mi sentivo irresistibilmente attratto da lei... Non so per quale motivo la seguii, ma lo feci... Le gambe mi dolevano... “il freddo”, pensai! Arrivato agli scalini in pietra mi resi conto che stringevo ancora in mano il piccolo teschio... era freddo... come le mie gambe, doloranti per il freddo! Ora un ricordo lontano sembrava prender corpo... un'ombra... un fantasma del passato... si affacciava alla mente... Ricordi... 
Lei riapparve in quel momento... coi suoi capelli neri... Questa volta non camminava... correva lungo il perimetro della piazza, si voltò verso di me... Sembrava mi aspettasse... come se mi chiamasse per nome... Quale nome? Il mio nome? Ancora rumori... ma non c'era nessuno... Nessuno! Solo ombre che scendevano dall'alto... ombre... visi... ricordi... Cercai istintivamente la ragazza dai capelli neri... Lei si avvicinava... il suo viso emergeva da una nebbia indistinta... Ancora voci... il vecchio del banchetto... il suo viso... “mio padre!” Urlai... Urlavo... sentivo... Freddo!
Era una giornata fredda... nuvole gonfie di pioggia si avvicinavano sospinte da un leggero vento di tardo autunno... Di tanto in tanto un pallido raggio di sole illuminava la piazza... con i suoi mercatini! Unica novità... Il freddo non mi aveva impedito di uscire e così...
Alessandro Rugolo

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